Facebook campo di battaglia tra i Figli di Dio e le tenebre

facebook1Cari Fratelli e Sorelle ho voluto affrontare questo argomento delicato perché è di massima importanza la conoscenza da parte di Noi Figli di Dio di come si sta svolgendo la guerra tra il bene ed il male ai nostri giorni e vorrei che leggeste dal principio alla fine quanto scrivo: Di Mark Zuckerberg sappiamo tutto, o crediamo di sapere tutto. In realtà sappiamo ciò che i media ci hanno raccontato, ciò che il film The Social Network di David Fincher, ottimamente interpretato da Jesse Eisenberg, ci ha fatto vedere, ciò che vari libri su Facebook ed il suo “inventore” ci hanno detto. Dopo la morte di Steve Jobs abbiamo letto moltissimi elogi sul co-fondatore di Apple, ma anche alcune critiche.

E’ stato accusato di essere uno sfruttatore, un accentratore, di essersi sempre assunto il totale merito delle invenzioni di Apple, tenendo in ombra gli ingegneri che hanno contribuito in maniera determinante al successo dei vari progetti, di essere un manager spietato. Nel famoso discorso che fece agli studenti di Stanford disse tante cose lodevoli, quel discorso fu una grande lezione di vita, ma fece anche alcune affermazioni per lo meno strane. Ad esempio, affermò che se non avesse partecipato ad un corso di calligrafia non sarebbe nato il MAC (il primo computer ad usare caratteri a larghezza proporzionale) ed oggi probabilmente non scriveremmo i nostri testi utilizzando i font PS (proportional spacing), ossia la scrittura con caratteri proporzionali. E’ davvero difficile credere che Microsoft, IBM, Xerox o altri non ci avrebbero pensato (per la verità XEROX ci aveva pensato, eccome!).

Esistevano molto prima del MAC macchine da scrivere IBM, Olivetti ed altre che usavano sfere, palline o margherite con i font PS. Portarli sui PC era solo questione di tempo. Ciò che serviva era solo un’interfaccia grafica e questa c’era prima dell’invenzione del MAC. La Xerox infatti iniziò a commercializzare nel 1982 lo Xerox STAR 8010, il primo computer dotato di interfaccia grafica a finestre e mouse. Il problema è che costava tantissimo, ma questo è un altro discorso. Il MAC è nato 2 anni dopo, preceduto da poco dal Lisa (che si rivelò un flop). Da notare inoltre che ancora nel 1973, i ricercatori del centro ricerche Xerox di Palo Alto, ispirandosi ai lavori di Douglas Engelbart, crearono un computer  chiamato “Alto”, il primo ad essere dotato di interfaccia grafica e mouse. Lo Xerox Alto però, non venne mai commercializzato, anche se rimase in produzione per una decina di anni.

Su Mark Zuckerberg si dice di tutto e di più. C’è chi dice che è un genio, un ragazzo che non era interessato ai soldi quando creò Facebook, un amico fidato, e c’è chi lo dipinge come uno spregiudicato opportunista e traditore di amici. Ma Facebook è stato inventato da Mark Zuckerberg oppure no?

Nel Febbraio 2004, Zuckerberg, assieme all’amico Saverin, diede il nome TheFacebook ad un progetto di Social Network a cui stavano lavorando i gemelli Winklevoss, compagni di Zuckerberg all’università di Harvard. I gemelli avevano chiamato il loro progetto HarvardConnection e chiesero a Zucherberg una mano per sviluppare l’idea. Mark capì subito l’enorme potenziale del progetto e se ne appropriò, migliorando l’idea originale. I gemelli Winklevoss quattro anni dopo decisero di intentare causa a Zuckerberg per furto di proprietà intellettuale e ottennero 65 milioni di dollari come risarcimento, molto, ma poco più di 1/10 di quanto chiesero. Proseguirono in seguito l’azione legale ma nell’Aprile 2011 il giudice dette ragione a Mark sostenendo che erano già stati risarciti. Hanno ottenuto 20 milioni di dollari in contanti e 45 milioni in azioni della società. Zuckerberg si associò con Severin, compagno di scuola, in quanto aveva bisogno di soldi e quest’ultimo gli diede (si dice) 15.000 dollari per l’acquisto dei server. In cambio Zuckerberg gli cedette il 30% della società. Ma poco dopo si riprese quasi del tutto la quota sottraendola al socio con un’operazione poco corretta, per darla a nuovi investitori che aveva avuto occasione di incontrare.Da questi episodi credo sia facile intuire l’estrema spregiudicatezza di Mark Zuckerberg.

Il film The Social Network a Mark Zuckerberg non è piaciuto. Sostiene di non essere lo squallido personaggio descritto nel film. In fondo il film The Social Network è nato grazie a Eduardo Saverin, co-fondatore di Facebook, e alle sue rivelazioni sulle origini della società e su aspetti caratteriali e privati poco simpatici (inclusi scambi di messaggi) di Mark Zuckerberg. Nel film che sicuramente molti di voi hanno visto, Mark Zuckerberg viene descritto, come un ragazzino arrogante e privo di scrupoli, disposto a tradire amici e compagni d’università con lo scopo di ottenere ciò che vuole, ossia sesso, soldi e potere.

Alla fine del 2003, Mark Zuckerberg, allora studente del secondo anno all’università di Harvard, ha chiesto a Eduardo Saverin, suo compagno di studi e ricco di famiglia, di depositare 15 mila dollari su un conto bancario accessibile ad entrambi. Questi soldi, promise Mark, sarebbero serviti per l’acquisto dei server necessari per ospitare TheFacebook, un sito che Mark stava creando e che avrebbe poi fatto guadagnare molti soldi ad entrambi. Zuckerberg probabilmente scelse come socio Saverin solo perché era ricco e gli aveva dato l’impressione di non essere digiuno del mondo degli affari. L’8 Gennaio 2004, parlando in chat con un amico, Mark scrive il seguente messaggio: Eduardo sta pagando per il mio server. L’amico rispose: ogni giorno nasce un pollo… Mark: Ma noooo, lui pensa che faremo soldi! L’amico: e tu cosa pensi? – Mark: io non so nulla di affari, voglio solo fare qualcosa di nuovo. Grazie ai soldi di Eduardo per i server, TheFacebook.com venne messo online in Febbraio 2004. Fu subito un successo di iscrizioni e non solo tra gli studenti di Harvard, ma anche di altre scuole.

Due mesi dopo TheFacebook stava andando così bene che Mark, Eduardo, e Dustin Muskovitz, un altro studente di Harvard, decisero di fondare in Florida una società a responsabilità limitata e la chiamarono Facebook. Sei mesi dopo, con Facebook ormai lanciato, Mark Zuckerberg e Dustin Moskovitz si trasferiscono in California, a Palo Alto (dove c’è anche il centro ricerche Xerox nel quale è nato il mouse), dove prevedono di continuare il lavoro su Facebook in un appartamento in affitto. Il 27 settembre 2004, Peter Thiel acquisisce il 9% della nuova società (equivalente a 500.000 dollari).

Sembra che solo tre mesi dopo l’avvenuta operazione Eduardo si accorga delle drastica diminuzione delle sue azioni e questo fatto, se vero, confermerebbe lo scarso interesse che aveva in quel periodo per la società e per le sue trasformazioni. Eduardo in effetti scopre tutto quando riceve una lettera dalla società in cui gli si chiede l’autorizzazione per il secondo round di finanziamenti. Eduardo non accetta e viene licenziato. Ad un certo punto Eduardo, dicono alcune fonti, decide inoltre di intaccare la reputazione di Mark e incontra lo scrittore Ben Mezrich, proponendogli materiale per un libro su come un gruppo di studenti di Harvard ha reso grande la Silicon Valley. Il libro, Miliardari per caso, è un successo e così pure il film tratto dal libro, The Social Network. Alla fine comunque a Eduardo è andata bene. Ha investito 15.000 dollari e oggi la sua “piccola” quota azionaria vale 1 miliardo di dollari. Il numero di iscritti a Facebook aumenta ogni settimana nell’ordine di milioni di nuovi utenti. Sono tutte persone che rilasciano volontariamente i propri dati personali ad un’azienda americana senza sapere chi sia dietro.

Oggi, anch’io sono iscritto a Facebook, mi sono iscritto dopo che una persona di mia conoscenza, che si trova fisicamente molto distante da me, mi ha invitato a farlo. Ho accettato: per me si trattava solo di un nuovo canale di comunicazione. Sono rimasto perplesso da subito nel leggere i termini d’uso e le garanzie sulla privacy che semplicemente non esiste. Per questo ho adottato estrema cautela nell’inserire dati personali che vadano oltre il nome e l’area geografica. Ad oggi, non ho capito in che modo questo network dovrebbe essermi utile. Come ho ripetuto più volte agli amici, io non so a cosa serve. Facebook descrive se stesso come «un servizio che ti mette in contatto con la gente che ti sta intorno». Ma perché dovrei aver bisogno di un computer per questo? Se ho voglia di sentire un amico, prendo il telefono. Se la telefonata non è possibile, invio una e-mail. Non mi serve certo la mediazione di un’azienda californiana e se non fosse stato per quello che il Signore mi ha messo nel cuore, ovvero, di portare la Sua Parola e di suonare la tromba non mi sarei mai iscritto.

Un sito web non può sostituire le mie relazioni sociali più di quanto un film porno possa sostituire il vivere un rapporto di coppia. C’è differenza tra la vita ed un suo triste surrogato. I padroni di Facebook passano la giornata a giocare col programma, guardano i milioni di “drogati” di Facebook che forniscono spontaneamente dettagli sulla loro vita privata, le immagini e le preferenze nel consumo. Poi vendono il tutto ad aziende multinazionali. Così mettono insieme montagne di denaro sfruttando l’ingenuità della gente, mercificando le relazioni umane. Estraendo valore capitalistico dall’amicizia. Questo basterebbe da solo a tenermi lontano da Facebook. Chi di voi ha mai letto l’informativa sulla riservatezza dei dati inseriti? E’ scritto chiaramente che di riservatezza non ce n’è. Tutto ciò che viene inserito nel sistema è a disposizione di Facebook e delle aziende interessate alla loro commercializzazione.

E allora vediamo chi sono le persone che controllano tutto il giro, i tre membri del Consiglio di Amministrazione dell’azienda, quelli che hanno in mano tutti i vostri dati personali.
Mark Zuckerberg – L’inventore di Facebook. Con Chris Hughes, portavoce dell’azienda, e Dustin Moskowitz fece partire il sito nel 2004. Ci sono in realtà versioni differenti in circolazione per quanto riguarda la paternità del progetto, ma quello di Zuckerberg è il nome su cui generalmente si concorda, ed è anche l’unico ad essere presente nel ristrettissimo CdA.

Peter Thiel – Ha investito 500 mila dollari in Facebook già nel 2004, all’avvio del sito. È cofondatore e AD di Paypal, venduto a Ebay per un miliardo e mezzo di dollari. Gestisce poi il Clarium Capital Management, ed il Founders Fund. Etichettato, con i suoi compagni, “La mafia di Paypal” dalla rivista Fortune. Filosofo laureato a Stanford, nel 1998 fu tra gli autori di “The Diversity Myth” in cui sosteneva la tesi xenofoba secondo cui il multiculturalismo sia d’intralcio alle libertà personali. A confermare le tendenze estremiste, Thiel è membro di  TheVanguard.org,  una comunità online che ha lo scopo di promuovere l’ultraliberismo negli Stati Uniti e nel resto del mondo attraverso una politica di diminuzione dello Stato a favore di un liberismo sfrenato che loro stessi definiscono «reaganiano-thatcheriano». La filosofia di Thiel mette in relazione il progresso umano con l’allontanamento dalla natura. La meta finale è il raggiungimento di una vita completamente virtuale in cui la realtà sia sostituita dall’immaginazione. Un mondo in cui non esistano limiti né controlli. Ovviamente, anche Facebook è un esperimento dello stesso genere. Un modo per creare una comunità libera da confini internazionali completamente controllata e sfruttata commercialmente. Facebook non produce nulla. Media relazioni già esistenti.

Jim Breyer – Fa parte di Accel Partners, che ha finanziato con oltre 12 milioni di dollari il progetto Facebook. Inoltre è ex presidente della National Venture Capital Association (NVCA). Un altro ex presidente della NVCA, Howard Cox, è socio della Greylock Venture Capital, e come tale si è occupato di una raccolta di finanziamenti di Facebook. Ma Howard Cox è anche, e qui viene il ‘bello’, consigliere di amministrazione di In-Q-Tel.Ora, se non sapete cos’è In-Q-Tel, v’invito a verificare le informazioni che sto per scrivere sul suo stesso sito. In-Q-Tel è una azienda lanciata ed appartenente alla CIA. I servizi segreti statunitensi per promuovere le proprie attività nel settore delle tecnologie più avanzate hanno deciso nel 1999 di costituire una propria impresa che collaborasse con le aziende private che le sviluppano. In tal modo il rilascio all’Agenzia dei ritrovati tecnologici è pressoché immediato. Il primo presidente di In-Q-Tel fu Gilman Louie, presente nel CdA di NVCA assieme a Breyer. L’ex direttrice della sezione ricerca e ingegneria del dipartimento della Difesa ed ora figura di spicco nella In-Q-Tel, Anita K. Jones, sedeva invece nel CdA della BBN Technologies. Indovinate insieme a chi? Esatto, sempre Breyer.

Insomma, Facebook è qualcosa di molto vicino all’estensione tecnologica di un enorme programma per la raccolta d’informazioni e per il controllo della popolazione mondiale. Questa è evidentemente una iperbole, ma le informazioni di decine di milioni di persone sono realmente raccolte ed utilizzate. «Vogliamo che tutti siano in grado di usare Facebook», dice la voce del Grande Fratello sul sito. Ora, tutti voi iscritti potete anche essere contenti di partecipare a questo “esperimento sociale” orwelliano gestito da chi vi considera alla stregua di un gregge di pecore. Siete liberissimi di continuare a fornire informazioni su di voi e sulle vostre preferenze alle multinazionali che hanno libero accesso ai dati accumulati da Facebook.Oppure potreste riflettere su tutto ciò e rifiutarvi di mercificare le vostre amicizie a beneficio di altri. Preferire la realtà ad una repubblica totalitaria virtuale. Da parte mia, utilizzerò il mio account malauguratamente creato per diffondere queste informazioni all’interno del sistema, qualunque cosa succeda. Con gli amici, forse sembrerà antiquato, continuerò a parlare direttamente, come quando le persone erano persone e dialogare con esseri non reali era solo un segno di squilibrio. Uscirne? A quanto pare non è possibile, oppure è soltanto estremamente difficile.

Avendo acquisito tutte queste informazioni la domanda più importante che deve  porsi un Cristiano è: “Cosa dice la Parola di Dio su tutto ciò che somiglia ai social-network di oggi,  in generale?”
(esodo 20,2-17)
1-2 “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
7 – “non commettere adulterio”
9 – “non attestare io falso”
“Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. (Matteo 5:28)

Ho voluto citare soltanto alcuni versetti  che imporrebbero ad ogni Cristiano di evitare categoricamente di avere a che fare con qualsivoglia social-network, in quanto non appena collegati ci si trova di fronte  ad un mondo attraversato da un filo sottile tra il virtuale e ilo reale, dove ogni anima viene  e spinta a promuovere la propria immagine educandola alla vanità, alla seduzione, all’innalzamento del proprio Io. Non dimentichiamo che Facebook è solo un grande contenitore sociale e come tale può essere utilizzato per cose diaboliche o per cose edificanti, dipende tutto da noi, maneggiamolo con cura!

Una volta entrati in questo mondo per forza di cose come travolti da una marea; molti sono indotti a creare account falsi, a inventare identità non reali, a identificarsi con altri personaggi della propria immaginazione talvolta iniqui; contro la propria volontà ci si trova ad assistere ad immagini e video pornografici ove  non viene posta nessuna inibizione e ci si imbatte violentemente alla tentazione di fornicazione; basti sapere che da quando sono nati i social-network i tradimenti, le separazioni sono aumentati a livello globale vertiginosamente con conseguenze disastrose per la Famiglia, e questa è solo una minima parte della perversione che sovrasta i sentimenti di ogni utente che visita questo mondo di forte influenza diabolica; spesso senza rendersene conto ci si trova a visualizzare immagini oscene, violente, sanguinarie, omicide.

Se pensiamo che i bambini hanno accesso libero a questa Sodoma cadendo spesso nelle trappole di mostri come i pedofili non possiamo fare altro che invocare il Santo nome del Signore dicendo: “LIBERACI DA QUESTO MALE”, ma voglio sottolineare un aspetto positivo che ne  estrapoliamo fuori da questo marasma; come sappiamo il nostro Dio è talmente immenso che anche dalle tenebre più oscure sa trarne fuori la luce, e non per niente in antichità veniva  chiamato il Dio degli eserciti perché quando c’è da combattere il male Egli sa come  fare e per l’azione irresistibile  dello Spirito Santo manda i suoi  Figli ad immergersi in questo inferno per affrontare a viso aperto il diavolo che governa la rete e diffondere con efficacia l’Evangelo contrapponendo alla perversità la Sacra Parola di Dio che illumina ogni anima che ne riceve  la Luce; Dio vi benedica!

Francesco Comito – notiziecristiane.com

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