Fede & Scienza: Ero uno scienziato ateo, ma poi…

Sono nato e cresciuto in Inghilterra, ma ho trascorso quasi tutta la vita come ricercatore chimico in un’università scozzese. Sono autore o co-autore di oltre 60 trattati scientifici. Per gran parte della mia vita sono stato un ateo. Non ho mai considerato la possibilità che Dio potesse essere reale, credendo che “noi scienziati” avessimo dimostrato che Lui non esisteva e non era necessario per la creazione dell’universo e delle varie forme di vita.A 36 anni, iniziai a frequentare una chiesa evangelica con mia moglie, giusto per farle compagnia. Lì ascoltai l’evangelo per la prima volta, e fui costretto a considerare le incredibili affermazioni del cristianesimo.

Per circa un anno cercai di dimostrare l’esistenza di Dio in maniera scientifica, ma non ottenni nulla. Poi, improvvisamente, l’11 novembre 1980 alle 11 di mattina, mi misi a pregare (a volte pregavo, caso mai Dio fosse vero), e mi resi conto che la mia ricerca della verità era futile. Mi venne in mente un passo della Scrittura che diceva: “Senza fede è impossibile piacere a Dio” (Ebrei 11:6).

Avvenne qualcosa in me. Mi resi conto che non potevo dimostrare né smentire l’esistenza di Dio attraverso la ragione o la scienza. Era solo una questione di fede. Poi mi venne in mente un altro passo della Bibbia: “Chiedi e ti sarà dato” (Luca 11:9).

E così feci. Pregai: “Dio, se sei reale, se esisti veramente… rivelati”. Sentii immediatamente la Sua presenza. Mi sentivo scorrere dentro ondate di gioia e di amore. Ma provai anche un forte senso di vergogna. Per la prima volta nella mia vita, mi resi conto che ero un “peccatore” (lo sapevo perché l’avevo sentito dire tante volte, ma in quel momento ebbi una rivelazione nel cuore). La cosa sorprendente fu che mi resi conto che il mio “peccato” non erano tanto le cose cattive che avevo fatto, ma piuttosto il fatto che avessi concentrato la mia vita su me stesso piuttosto che su Dio. Chiesi a Dio di perdonarmi, e arresi la mia vita a Gesù. Improvvisamente tutti i dubbi, i problemi e le domande insolute che avevo a proposito del messaggio cristiano, non mi interessavano più. “Sapevo” semplicemente che Dio era reale, e che mi amava e mi accettava.

Se potessi descrivere la mia vita da allora in poi, la riassumerei in due parole: “Nuovi desideri”. Morivo dalla voglia di leggere la Bibbia, di pregare, di incontrare gli altri credenti, e di condividere l’amore di Dio con quelli che non lo conoscevano, non perché pensavo dovessi farlo in quanto cristiano, ma perché sentivo veramente di farlo. Le cose che prima avevano la priorità nella mia vita, tipo il lavoro e lo sport, non mi sembravano più importanti. Eppure circa un anno dopo la mia esperienza ebbi una promozione al lavoro per “gli ottimi risultati raggiunti”, e questo dimostra che Gesù fa migliorare tutte le aree della nostra vita. Da allora in poi volli soltanto seguire Lui.

Mi sento benedetto di sapere che Dio non solo è reale, ma che posso essere utile per il mio Signore e Salvatore. A Lui tutta la gloria!

 Dott. Maurice Sweetsur

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