Festival della Cannabis: una petizione per fermarli!

Chiediamo al Prefetto di Milano intervenga per fermare i minori che entrano alla fiera, oltre 12.000 firme raccolte in soli due giorni.

Presentata dal Moige, Movimento Genitori Italiani, la mozione in merito alla manifestazione partita sabato 4 Maggio. Le proteste, scaturite già alcuni giorni fa per il manifesto, provengono da una parte del mondo politico e delle associazioni volontarie italiane. Ricordiamo che la prima edizione avvenne nell’aprile 2016, conseguendo un successo imprevedibile e immaginabile.

Nel 2018 4.20 Hemp Fest diventa la prima fiera internazionale della Canapa, il mercato più importante in Italia e in Lombardia.800 aziende nel settore di cui 170 nella regione lombarda e a Milano se ne contano circa 60.

Il 4.20 Hemp Fest pur nascendo come fiera della Canapa, offre alle migliaia di visitatori, tre giornate di musica, arte, cultura, hemp food, talk, dibattiti con una variegata presentazione di brand e nuove linee di prodotti del mercato della Cannabis Internazionale. Numerose le celebrità intervenute fra cui Frenchy Cannoli conosciuto come il guru dell’hashish, il quale ha intrattenuto il pubblico con le sue lezioncine sulla droga libera. Mentre le associazioni dei genitori e gli esponenti politici si uniscono nel sottoscrivere e affermare: “Lasciate vivere i nostri figli senza illusioni e senza droghe”, mentre i produttori di canapa dicono, lasciateci lavorare! Rivendicano il cosiddetto uso terapeutico della cannabis. Ma è ingannevole come abbiano pubblicizzato l’evento proprio con quella foglia! Quale confusione potrà generare? E chi potrà più raccontare che non è legale farne uso? Ma se è illegale perché favorire e permettere tale rassegna che inneggia all’uso di Cannabis? Nonostante il “Basta” giunto dall’associazione dell’antidroga, gli allarmi lanciati da diversi partiti politici, l’evento ha celebrato il proprio decorso nonostante le palesate preoccupazioni delle famiglie: “Il territorio italiano è investito da un’aperta propaganda della droga libera, nonostante sia classificata dalla comunità scientifica come droga dagli effetti devastanti. Ricordiamo che in Europa siamo terzi per l’uso di Cannabis e quarti per l’uso di Cocaina. L’assunzione di stupefacenti sta dilagando, soprattutto fra i giovani e non possiamo permettere ne accettare passivamente di veder crescere generazioni di tossicodipendenti senza ostacolarne e scoraggiare i giovani all’utilizzo!”.

Breve storia della Cannabis

La pianta della Cannabis, anche nota come marijuana o nganja, vanta origini molto antiche. Questa specie floristica rappresenta, inoltre, un caso unico al mondo: è, infatti, usata come fibra, ma vengono anche sfruttate le sue proprietà psicoattive.

La sua coltivazione pare risalire a circa 10mila anni fa e un’ulteriore conferma di ciò arriva dai reperti ritrovati sull’isola di Taiwan, e in alcune caverne dell’odierna Romania.

La Cannabis veniva, infatti, impiegata, fin dai tempi più remoti, per scopi di diversa natura: gli Ariani la fumavano, i cinesi, come attestato da un trattato di farmacologia firmato dall’Imperatore Shen Nung, la usavano in medicina, i Greci la commercializzavano, gli Sciti la vaporizzavano e i Fenici vi realizzavano le vele delle loro navi.

La marijuana sembra, invece, essere arrivata in Europa circa cinque secoli prima di Cristo: a Berlino all’interno di un’urna, risalente a 2.500 anni fa, sono state, infatti, trovate tracce di semi e foglie di questa pianta; la sua diffusione è stata molto rapida e nel 1484 una bolla papale ne ha vietato, anche se con scarso successo, l’uso da parte della popolazione.

Il suo consumo divenne una vera e propria moda tra gli intellettuali e, infatti, a Parigi fu fondato il club dei Mangiatori di hashish di cui facevano parte scrittori e poeti come Victor Hugo, Alexander Dumas e Charles Baudelaire.

Non si possono, infine, dimenticare la carta di canapa, usata per stampare la Bibbia di Gutenberg e la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, le vele delle caravelle di Cristoforo Colombo e le innumerevoli piantagioni sparse per l’America.

Cosa dice la legge?

In Italia l’uso di cannabis è illegale, ma l’uso esclusivamente personale è depenalizzato ma punito con sanzioni amministrative, sospensione e /o revoca della patente, del porto d’armi, del permesso di soggiorno.

È disciplinata dal D.P.R. n. 309/1990, che costituisce il Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.

L’uso medico della Cannabis è legale sotto prescrizione.

Legale è utilizzo di Cannabis sativa ad uso strettamente tessile e con bassissimo contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) nei fiori per ottenere la fibra di Canapa, occasionalmente anche prodotti alimentari o sigarette

(la cosiddetta “marijuana light”), tutti privi di presenza significativa di principio psicoattivo THC e quindi di libera vendita; solitamente tali prodotti contengono come principio attivo in gran parte cannabidiolo, sostanza legale poiché non psicoattiva, ma solo con effetti sedativi. Il limite di legalità per la vendita di tali derivati e di parti di cannabis non lavorate è di massimo 0,6% di THC.

Non tutti sono concordi

L’onorevole Bellucci ha trasmesso una serie di rifiuti ai no del governo alle denunce dell’opposizione: “No a un piano di lotta alla droga; no alla reintroduzione e finanziamento del fondo nazionale di lotta alla droga; no alla convocazione della Conferenza Nazionale sulle Politiche Antidroga.

E ancora no alla ricostituzione della Consulta degli esperti e degli operatori del settore; no alla presentazione al Parlamento della Relaziona annuale sullo stato delle tossicodipendenze, entro giugno; no alla chiusura dei cannabis shop, veri luoghi di spaccio legalizzato a basso costo!”.

Alcuni esperti operatori di polizia nella lotta alla droga, rimarcano: “La Cannabis light non esiste e negozi che vendono tali sostanze, per legge, dovrebbero essere tutti chiusi”! Consiglio avveduto ma che si disperde nel vento perché in Italia regna ancora la cultura del diritto a drogarsi, come se a nessuno importasse delle tragiche conseguenze dell’uso di stupefacenti, nonostante i dati raggiunti dalla mortalità per assunzione di droghe. Certamente l’inerzia e la tolleranza delle istituzioni permettono la pluralità di un fenomeno che conduce alla distruzione!

Sappiamo bene che il mondo politico, le famiglie, il personale medico, possono frenare questo flagello universale, con i loro atteggiamenti, assumendosi la responsabilità di contrastare questa dannosa pratica. Ognuno di noi ha l’obbligo morale di trarre in salvo chi sta affogando nelle sabbie mobili, quantomeno ci proviamo. Non possiamo rimanere indifferenti a tale piaga, perché non siamo coinvolti. Direttamente, siamo tutti responsabili esattamente come gli organi pastorali e le diaspore. La preghiera, l’evangelizzazione, la missione di amore e di salvezza. Ciò che è scritto accadrà ma unitamente cerchiamo di strappare vittime al potere distruttivo del male.

Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita.” Proverbi 4:23

Per firmare la petizione del Moige, Movimento Genitori Italiani: citizengo.org/it/signit/170373/view

Lella Francese | Notiziecristiane.com


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