GESÙ CRISTO È LA NOSTRA PASQUA

Storicamente e biblicamente la Pasqua fu istituita per volontà di Dio (Deuteronomio 16:1 “Celebra la Pasqua in onore dell’Eterno, tuo Dio”; Numeri 28:16 “Nel quattordicesimo giorno del primo mese sarà la Pasqua in onore dell’Eterno).

Ha origini ebraiche (Pesach) e significa “passare oltre”. Passare oltre da cosa, da chi e perché?

E’ importante comprendere questi aspetti, questi punti per avere una giusta comprensione del suo significato originale, storico e biblico che ormai da troppi tanti anni è stato sabotato facendo divenire la Pasqua una festa tradizionale fatta da tante uova colorate e dolci di colombe che contribuiscono esclusivamente ad incrementare il commercio ma che nulla ha a che vedere con le sue origini di fondo.

Evoca il sangue dell’agnello sugli stipiti delle porte per salvare le famiglie degli israeliti dalla decima piaga con cui Dio colpì gli egiziani a motivo del loro peccato di idolatria. Dinnanzi alle porte segnate dal sangue dell’agnello la “morte” sarebbe “passata oltre” e non avrebbe colpito i primogeniti della casa (Esodo 12:12,14 “ In quella notte io passerò per il paese d’Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto uomo che bestia, e farò giustizia di tutti gli dei d’Egitto. Io sono l’Eterno.  E il sangue sarà un segno per voi sulle case dove siete; quando io vedrò il sangue passerò oltre e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d’Egitto. Quel giorno sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una legge perpetua”; Ebrei 11:28 “Per fede celebrò la Pasqua e fece l’aspersione del sangue, affinché Colui che distruggeva i primogeniti non toccasse quelli d’Israele”), come confermano questi passi biblici il sangue dell’agnello rappresenta il Nuovo Patto di alleanza che Dio stabilisce con il suo popolo per il perdono dei loro peccati e per preservare i loro primogeniti dalla morte, passando oltre dalle loro case.

Dio diede a Mosè e ad Aronne le istruzioni per l’osservanza della Pasqua che era una festa che durava otto giorni:

Esodo 12:1,11L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d’Egitto dicendo: «Questo mese sarà per voi il mese più importante, sarà per voi il primo dei mesi dell’anno. Parlate a tutta l’assemblea d’Israele e dite: “Il decimo giorno di questo mese, ogni uomo prenda per se stesso un agnello, secondo la grandezza della famiglia del padre, un agnello per casa. Se poi la casa è troppo piccola per un agnello, ne prenda uno in comune col più vicino di casa, tenendo conto del numero delle persone; voi determinerete la quantità dell’agnello necessario, in base a ciò che ognuno può mangiare. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto. Lo conserverete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta l’assemblea del popolo d’Israele lo ucciderà sull’imbrunire. Prenderanno quindi del sangue e lo metteranno sui due stipiti e sull’architrave delle case dove lo mangeranno. Ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, quella stessa notte, la mangeranno con pane senza lievito e con erbe amare. Non ne mangerete niente di crudo o di lessato nell’acqua, ma sia arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le interiora. Non ne lascerete alcun avanzo fino al mattino; e quel che sarà rimasto fino al mattino, lo brucerete col fuoco. Lo mangerete in questa maniera: coi vostri lombi cinti, coi vostri sandali ai piedi e col vostro bastone in mano; lo mangerete in fretta: è la Pasqua dell’Eterno”; Esodo 12:48 “ E quando uno straniero risiederà con te vorrà fare la Pasqua in onore dell’Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia e poi si avvicini pure a celebrare, egli sarà come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangerà”.

Insieme all’agnello si doveva mangiare anche del pane azzimo e delle erbe amare:

Deuteronomio 16:2,8 “Immolerai perciò la Pasqua all’Eterno, il tuo Dio, con animali presi dal gregge e dalla mandria, nel luogo che l’Eterno ha scelto per farvi dimorare il suo nome. Non mangerai con essa pane lievitato; per sette giorni mangerai con essa pane azzimo, pane di afflizione (poiché uscisti in fretta dal paese d’Egitto), affinché ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d’Egitto tutti i giorni della tua vita. Non si vedrà lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e non rimarrà nulla della carne che hai immolato la sera del primo giorno per tutta la notte fino al mattino.  Non potrai immolare la Pasqua in una qualsiasi città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, ma immolerai la Pasqua solamente nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, ha scelto per farvi dimorare il suo nome; la immolerai la sera, al tramontare del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto. Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, ha scelto; e al mattino te ne potrai andare e rientrare alle tue tende. Per sei giorni mangerai pane senza lievito; e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea in onore dell’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro”.

L’ubbidienza a queste Sue indicazioni era necessaria per l’espiazione dei loro peccati, affinché i loro peccati gli fossero rimessi da Dio (Esodo 24:8 “Mosè prese quindi il sangue, ne asperse il popolo e disse: «Ecco il sangue del patto che l’Eterno ha fatto con voi secondo tutte queste parole»”; Esodo 30:10 “E Aaronne farà una volta all’anno l’espiazione sui suoi corni; col sangue del sacrificio di espiazione per il peccato farà su di esso l’espiazione una volta l’anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra all’Eterno»”; Esodo 11:7 “Ma contro nessuno dei figli d’Israele, siano essi uomini o animali, neppure un cane muoverà la lingua, affinché sappiate che l’Eterno fa distinzione fra gli Egiziani e Israele”; Esodo 15:26 “E disse: «Se tu ascolti attentamente la voce dell’Eterno, il tuo Dio, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani perché io sono l’Eterno che ti guarisco»”).  

Nel suo significato tipologico l’agnello pasquale offerto dagli Ebrei fu applicato a Gesù anche dall’apostolo Paolo: «La nostra pasqua, cioè Cristo, è stata immolata» (Matteo 26:18 “Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “il Maestro dice: Il mio tempo è vicino, farò la Pasqua in casa tua con i miei discepoli»).

Il significato biblico della Pasqua nel Nuovo Testamento consiste nel: Nuovo patto e la vera libertà che ci viene offerta da Dio attraverso il sacrificio dell’Agnello che ha versato il Suo sangue sulla croce per il perdono dai peccati”.  Siamo liberati dalle conseguenze dei nostri peccati grazie al sacrificio di Gesù che ha sconfitto la morte risuscitando il terzo giorno. La celebrazione della Pasqua quindi ha a che fare con il ricordo della “morte e resurrezione” di Gesù Cristo che è vivo, regna e governa sovrano nei cieli e su tutta la terra, Egli è il Re di gloria e chiunque ripone la propria fede nel Suo sacrificio, il Suo sangue lo lava dai propri peccati che gli vengono perdonati da Dio Padre il cui “giudizio passa oltre” e ottiene liberazione e vita eterna.

La Pasqua racchiude tutta l’essenza dell’amore di Dio per l’uomo e il cui punto di incontro è la croce. Ai piedi della croce riceviamo la liberazione dal perdono dei peccati, la pace e la salvezza in Gesù Cristo.

Oggi la Pasqua evoca anche la Cena del Signore  (Luca 22:8 “E Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate e preparate la Pasqua per noi, affinché la possiamo mangiare»”; Luca 22:15,20  “Allora Egli disse loro: «Ho grandemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire, poiché io vi dico che non ne mangerò più finché abbia il suo compimento nel regno di Dio». Poi prese il calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e dividetelo fra di voi, perché io vi dico che non berrò più del frutto della vigna, finché il regno di Dio sia venuto». Poi, preso il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Così pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi”).

Anche noi desideriamo grandemente celebrare la Pasqua in onore di Dio che ci ha dato Gesù, nostra Pasqua. Per chi crede nel sacrificio della croce, nel sangue versato dall’Agnello ogni giorno è Pasqua perché la Pasqua è la Persona stessa di Gesù Cristo (1 Corinzi 5:7,8 “Togliete via dunque il vecchio lievito affinché siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito, la nostra pasqua infatti, cioè Cristo, è stata immolata per noi.  Celebriamo perciò la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malvagità e di malizia, ma con azzimi di sincerità e di verità”).

Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com

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