Diverse persone ritengono impossibile questo episodio descritto nella Bibbia, perché pensano che nessuna balena possa inghiottire un uomo e nessun uomo potrebbe in ogni caso sopravvivere in questa situazione.Alcuni “modernisti” pensano che questa storia sia un’allegoria, ma la Bibbia ci testimonia che Giona è realmente vissuto: “Egli ristabilì i confini d’Israele dall’ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d’Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer” (2 Re 14:25); e Gesù stesso parlò di questo episodio, confermando così che Giona stette realmente per tre giorni nel ventre del pesce: “Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti” (Matteo 12:40).
La Bibbia parla di un grande pesce senza però specificare esattamente di che razza si tratti. È stato dimostrato che diversi tipi di balene e squali (ad esempio gli spermaceti, gli squali bianchi e lo squalo balena) sono in grado di inghiottire un uomo intero.
C’è da dire che
“tre giorni e tre notti” è un espressione della lingua ebraica che non significa per forza tre giorni interi (per cui potrebbe riguardare un periodo di sole 38 ore) e nel ventre della balena vi è aria sufficiente per resistere per un periodo piuttosto lungo (James Bartley nel 1895 stette nel ventre di una balena per un giorno e mezzo e ne fu tratto fuori in vita). Quindi, in natura può realmente accadere che un uomo possa sopravvivere in queste condizioni.
La Scrittura ci fa comunque comprendere chiaramente che dietro all’episodio di Giona c’era un miracolo di Dio: il pesce era stato preparato da Dio per “accogliere” il profeta fuggiasco, e la tempesta si interruppe appena Giona fu inghiottito, lasciando sbigottiti i marinai; non deve sorprendere che Dio abbia anche voluto preservare la vita di Giona.Comunque il Libro di Giona serve soprattutto come segno (prefigurazione) della morte di Gesù e della sua resurrezione, e ci ricorda che Gesù ha dato la Sua vita a motivo dei nostri peccati, “affinché chiunque crede in Lui, non perisca ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
Poteva l’Arca di Noè contenere tutti gli animali preservati dal Diluvio?
Basandosi sui reperti geologici, gli scienziati hanno confermato che il nostro pianeta ha subìto nell’antichità un tremendo diluvio. Nel sesto capitolo della Genesi, troviamo la descrizione dell’Arca; la sua lunghezza era di trecento cubiti (circa 165 metri), la larghezza cinquanta cubiti (oltre 27 metri) e l’altezza trenta cubiti (oltre 16 metri).
Il rapporto 1 a 6 tra la lunghezza e la larghezza permetteva all’Arca di restare perfettamente stabile anche con l’alta marea. Si ritiene che solo alla fine del 19° secolo siano state costruite imbarcazioni più grandi dell’Arca di Noè. Per avere un’idea delle dimensioni di questa imbarcazione, si deve pensare che l’area interna equivale a quella di 20 campi da baseball, e che la sua capacità è uguale a quella di 569 vagoni moderni.
Secondo Ernest Mayr, il più importante tassonomista americano, esistono oggi più di un milione di specie animali; ma da questa cifra dobbiamo dedurre tutte le specie capaci a sopravvivere nell’acqua (21.000 specie di pesci, 107.000 molluschi, oltre a molti mammiferi o artropodi che sono creature marine, senza contare che numerosissimi tipi di vermi e insetti erano capaci di resistere fuori dall’Arca). Il dottor Morris ha calcolato che in realtà il numero degli esemplari animali presenti sull’Arca non supera i 35.000, molti dei quali presumibilmente sono stati presi quando ancora non erano adulti e quindi occupavano meno spazio.
Considerando che la dimensione media degli animali è approssimativamente quella di una pecora, allora possiamo calcolare che tre treni con 69 vagoni sono in grado di contenere 50.000 animali (e la loro capienza equivale a meno del 40% di quella dell’Arca). In base a ciò possiamo affermare che nell’Arca c’era posto in abbondanza.
Ci si potrebbe anche chiedere come gli otto uomini sull’Arca abbiano potuto provvedere ai bisogni (acqua, aria fresca, igiene) degli animali per un periodo di 371 giorni. In realtà sappiamo che quasi tutti gli animali hanno la capacità di ridurre le loro funzioni vitali e probabilmente queste capacità sono state intensificate in questo periodo.
Questo capitolo della Genesi ci testimonia che Dio giudica il peccato, ma ci ricorda anche che salva coloro che abbandonano il peccato e ripongono fede in Lui.