Il cristiano deve sottomettersi alle autorità

Lo scopo di questa lettera dell’apostolo Paolo al caro Tito, viene palesato al versetto cinque del primo capitolo “Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni”. Paolo elenca a Tito una serie di caratteristiche fondamentali che i futuri responsabili devono possedere, per poter essere o meno scelti da Tito per l’incarico. In questo momento ci sono persone che per fini disonesti, insegnano cose scorrette e quindi vano contrastati. Paolo mostra anche a Tito quali devono essere gli insegnamenti che deve dare alla chiesa, dividendoli in categorie: i vecchi, le donne anziane, le donne giovani, i giovani, i servi… lui stesso però deve essere un esempio e un modello di ciò che insegna. Paolo in questa lettera mette enfasi sulle buone opere che il cristiano deve compiere (2:7, 2:14, 3:1, 3:8, 3:14); le buone opere non servono per guadagnare meriti davanti a Dio, come specifica nel versetto cinque del capitolo tre “egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” piuttosto per mostrare un cuore cambiato dalla misericordia, un cuore che vuole piacere a Dio. La grazia manifestata del Signore insegna a rinunciare ad un modo scorretto di vivere, fino all’attesa del giorno di Cristo; Egli ha dato se stesso per acquistarsi un popolo che faccia buone opere. Dopo tutto questo si arriva al terzo capitolo…
“Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini.” Tito 3:1-2
Se prima ha parlato a diverse categorie di persone, ora il suo discorso si generalizza verso tutti i credenti; in tutto questo discorso Paolo parla anche del rispetto dell’autorità. Il cristiano deve essere un uomo che si sottomette alle autorità. Non posso pretendere di fare buone opere davanti al Signore omettendo questo particolare; il mio servizio sarebbe incompleto. Dio vuole che noi ci sottomettiamo alle autorità.
Gesù è stato un uomo sottomesso alle autorità del suo tempo Luca 20:22-25ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» Ma egli, accortosi del loro tranello, disse: «Mostratemi un denaro; di chi porta l’effigie e l’iscrizione?» Ed essi dissero: «Di Cesare». Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio».
Pietro nella sua epistola lo ricorda 1 Pietro 2:13-14Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dare lode a quelli che fanno il bene.
Paolo stesso in Romani 13:1Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio.
Un cristiano che vuole onorare il Signore, che vuole compiere buone opere, che vuole essere approvato da Lui non deve frodare lo stato, non deve farsi togliere la multa dall’amico vigile quando è consapevole di meritarla, non deve dichiarare all’assicurazione un atto vandalico alla sua macchina se è stato lui a commettere il danno, non deve andare in autostrada a 180Km/h, non deve usare i social network per sparare sentenze sui politici in modo denigrante e irrispettoso e chi più ne ha, più ne metta! Spesso si crea una sorta di spaccatura tra sacro e profano inesistente nella vita del cristiano. Si leggono libri cristiani di ottimi autori, si frequentano tutte le riunioni, si fanno mille attività e poi se so che sulla mia tratta ferroviaria il controllore non passa mai, il biglietto non lo pago, oppure se posso lavorare in nero anche se potrei evitarlo, per risparmiare lo faccio.
La sottomissione alle autorità è fondamentale perché Dio lo richiede… anche questa è un’opera buona!
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