Per uno dei fisici più importanti d’Europa (considerato da New Statesmen “uno delle 10 persone che potrebbero cambiare il mondo”), Anton Zeilinger, direttore dell’Institute for Quantum Optics and Quantum Information IQOQI all’Accademia Austriaca delle Scienze, pioniere nel campo dell’informazione quantistica e famoso per aver realizzato il teletrasporto quantistico con i fotoni, fede e scienza non sono opposti, «ma si Lo ha spiegato in un’intervista nell’ultimo numero della rivista francescana austriaca “Antonious”. «Si può comprendere qualcosa, ma Dio non è tangibile», ha detto. Il fisico quantistico, premio premio Wolf 2010, ha respinto tutti gli argomenti secondo cui la scienza e la religione siano in contraddizione. Secondo lui la fede può offrire molte valide risposte a cui la scienza non potrà mai rispondere, ad esempio «qual’è il significato della nostra vita, perché esiste il mondo ecc…. La questione è il confine naturale della scienza, che termina esattamente dove la gente è in cerca di risposte e prospettive per la sua vita». Forte delle sue rivoluzionarie scoperte nel campo della quantistica, ha spiegato: «il più grande impatto della fisica quantistica è l’aver messo in discussione la nostra visione meccanicistica del mondo. Il principio di causalità non è più sostenibile», ha dichiarato.
In un’intervista rilasciata l’anno scorso aveva invece detto: «è un dato di fatto che il nostro mondo è ovviamente progettato in modo tale che le leggi della natura, così precisamente progettate, facciano in modo che la vita sia possibile. Deve esserci un Dio! Per inciso, ci sono fisici che vedono in ogni singola azione un atto casuale elementare della creazione, e dicono che è tutto creato dal nulla. Ma questa è puramente una questione di interpretazione. Il classico incidente non funziona in fisica quantistica!». Proseguendo: «Un concetto unificante di tutte le religioni è proprio l’esistenza di un Dio che può intervenire nel mondo, modificando qualcosa. E allora sorge la domanda: come può farlo? Ora, naturalmente, c’è la possibilità del miracolo, come postulato dalla Chiesa. Io non si sono impegnato in questo in modo dettagliato. Ma c’è la possibilità che Dio intervenga senza entrare in conflitto con le leggi della natura. Naturalmente solo se viene fatto raramente, così da non violare le leggi della probabilità».