Il furto più grande

2338164La legge di Dio è molto più ampia di quello che appare in superficie: “Ho visto il limite di ogni cosa perfetta, ma il Tuo comandamento non ha alcun limite” (Salmo 119:96).Durante il Suo ministero Gesù ha insegnato qual era il suo significato più profondo: “Egli magnificherà la Sua legge e al renderà gloriosa” (Isaia 42:21).

Se consideriamo l’ottavo comandamento, “non ruberai” (Esodo 20:15), la maggioranza si sente a posto, perché non ha mai rubato nulla e ha sempre pagato le tasse.
La Bibbia, però, insegna che possiamo derubare Dio, e non solo “nelle decime e nelle offerte” (Malachia 3:8).

“All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti” (Salmo 24:1). La tua vita appartiene a Dio: il tuo respiro, il tuo corpo, la tua mente, le tue energie, i tuoi beni e il dono del tempo provengono da Lui.

E, quando usiamo tutto ciò egoisticamente anziché per la Sua gloria, stiamo derubando Dio; Egli definì gli uomini coloro “che ho creato per la Mia gloria” (Isaia 43:7).
Siamo Suoi due volte, perché il Signore è nostro Creatore e Redentore; proprio questa è la motivazione che Paolo diede nell’appello che rivolse ai Corinzi: “Infatti siete stati comprati a caro prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” (1Corinzi 6:20).

Nell’epistola a Filemone, Paolo intercedette a favore di Onesimo, servo di Filemone scappato di casa dopo aver rubato dei beni al suo padrone. Onesimo si convertì grazie a Paolo, il quale lo rimandò da Filemone con questa lettera, nella quale era scritto: “Ti prego per mio figlio Onesimo, che ho generato nelle mie catene, il quale un tempo ti è stato inutile, ma che ora è utile a te e a me” (Filemone 10-11).

Il nome Onesimo significa utile e Paolo utilizzò un gioco di parole, dicendo che Onesimo era stato inutile ma ora era utile a lui e a Filemone.
In queste parole rivedo me stesso: anche io sono stato per il Signore un servo inutile. Ho vissuto un periodo della mia vita lontano da Lui, solamente per soddisfare i miei desideri egoistici; usavo il mio tempo, le mie energie, le mie facoltà mentali solo per me stesso e non per essere fonte di benedizione.

Di tanto in tanto mi capitava di pensare: “Non sto facendo niente per Dio, non parlo a nessuno di Lui”. C’erano settimane in cui non uscivo di casa da sabato a sabato, quando sarei nuovamente andato in chiesa.
In quel periodo ho derubato Dio, la mia famiglia, la mia chiesa e il mondo della persona che potevo essere se avessi camminato con Cristo.

Onesimo era stato inutile, ma quando conobbe il Signore divenne utile, cioè veramente “Onesimo”. Solo nell’andare e nel donarti a Cristo puoi diventare il vero te stesso, cioè quella persona che Dio aveva in mente quando ti ha creato.

Quando fu interrogato riguardo al tributo da pagare a Roma, Gesù chiese che Gli fosse mostrata una moneta: “Ed Egli disse loro: «Di chi è questa immagine e questa iscrizione?». Essi Gli dissero: «Di Cesare». Allora Egli disse loro: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio»” (Matteo 22:20-21).

Gli interlocutori di Gesù se ne andarono ma avrebbero dovuto farGli questa domanda: “Su chi è l’immagine di Dio?”.
Se era giusto restituire a Cesare una moneta che portava la sua immagine, lo è altrettanto restituire a Dio ciò che porta la Sua immagine. Che cosa porta l’immagine di Dio su di sé? Tu ed io, perché Dio ci ha creati a Sua immagine e somiglianza.

Dio ha dato un’individualità a ciascuno di noi; nessun altro essere umano è stato o sarà mai uguale a te, sei unico. Ognuno può riflettere l’immagine di Dio in maniera unica; rifiutarsi di restituire la propria vita a Colui che ce l’ha donata significa compiere il più grande dei furti.

da: Lameditazionedelmiocuore.weebly.com/

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