Il parallelismo peccaminoso che Gesù dovette smentire

Penso ad un passo della Bibbia che si adatta benissimo ai giorni nostri. Il passo è riportato Nel Vangelo di Luca al cap. 13:

“In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. 2 Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? 3 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4 O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Qui è Gesù che corregge la falsa idea che tremende calamità siano sempre la punizione dei peccati più scandalosi del solito. Tal convinzione era anticamente generale fra i Giudei e fra i Gentili. Il sentimento del peccato in loro dava la tendenza a far diventare Dio simile all’uomo, pronto all’ira, vendicativo nell’infliggere il castigo, seguace della regola: «occhio per occhio, dente per dente», li inducevano a credere che più erano terribili le calamità che colpivano un individuo o un popolo, più grave doveva esser la colpa da quelli commessa.

Della prevalenza di questa falsa idea fra i Giudei ne abbiamo la prova nell’annunzio fatto qui a Gesù del massacro a tradimento, per ordine di Pilato di alcuni Galilei che erano saliti a Gerusalemme per fare dei sacrifici. Parlando di questo fatto, Gesù ne aggiunge un altro, il quale senza dubbio i Giudei mettevano nella medesima categoria, cioè la caduta fatale a molte persone della torre di Siloè. Tutti e due questi fatti son taciuti dalla storia del tempo. Gesù non dice già che quei Galilei, e quegli abitanti di Gerusalemme non fossero peccatori, ma dice erroneo il giudizio popolare su questi fatti; dichiara che le vittime di quelle due catastrofi non erano maggiori peccatori di quelli che gli stavano davanti; che altri più di loro meritevoli di crudele e misera fine, pure venivan risparmiati; e termina con l’esortare i suoi uditori a pentirsi senza indugio, per timore che non perissero ugualmente, o nei giudizi che impendevano su Gerusalemme in quel tempo, o in ogni caso all’ultimo giorno.

Oggi, rileggendo per l’ennesima volta questo passo della Bibbia e, facendo un paragone con i tempi di oggi e con i credenti di oggi, lo Spirito Santo mi ha fatto comprendere una verità assoluta CHE NON TUTTI GLI EVANGELICI EREDITERANNO IL REGNO DI DIO!

Perché dico questo?! Quante volte, carissimi, ci “gonfiamo” dicendo di “esser nati di nuovo” semplicemente per il fatto di aver celebrato il nostro battesimo in acqua e aver poi magari ricevuto il battesimo dello Spirito Santo…? Bello eh? Ci sentiamo già in cielo. Mentre molti di noi magari non fanno la volontà di Dio e non capiscono che ci vogliono i frutti degli del ravvedimento. Vanno ai culti, riscaldano una sedia, gridano “Gloria a Dio”, ma non partecipano alle attività della Chiesa. Non evangelizzano, non curano i bisognosi, non si adoperano per regno di Dio! La verità è che NON SONO CHIESA! Non hanno lo spirito della Chiesa! E se non sono Chiesa come possono essere salvati se non sono LA SPOSA DI CRISTO?
Ci sentiamo salvati perché un giorno il pastore o il predicatore di turno ha pregato per noi e ci ha fatto ripetere una “preghiera della salvezza” che invece dovevamo pregare noi dal nostro cuore piuttosto che ripeterla come una litania. Ma noi ci crediamo salvati… anche sulla base del paragone peccaminoso che abbiamo con gli altri credenti o non credenti:

“Hai visto quel fratello? ha commesso (adulterio! Rubato! o pettegolato!) No, Io sono salvo! Io non sono come lui/lei! Non commento adulterio! Non rubo,”……….. quando invece, proprio quel fratello o quella sorella uccide con la sua bocca quando parla degli altri!

Per essere salvati bisogna essere SPOSA DI CRISTO. La sposa è pura, è santa, e si prende cura delle cose del proprio marito finché Egli torna a casa!

Ora è vero che ci vuole la disciplina nella chiesa, ma in questo post voglio mettere in evidenza il sentimento ipocrita che a volte alberga in ognuno di noi e che Gesù dovette smentire a quei giudei della sua epoca che avevano quella credenza.

Possa Dio liberarcene da questo spirito e lo Spirito Santo convincerci quando siamo presi da tale atteggiamento.

Gesù ha detto: “non chiunque mi dice: “Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”

Dio ci benedica

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