E giunge lentamente un nuovo natale, tra le strettoie dei problemi, delle sofferenze e fatiche del quotidiano vivere. Giunge lentamente, per molti, questa breve onda di amore che inizia all’ingresso di ogni nuovo anno per ricongiungersi alla fine e così per ricominciare. Non è una finestra temporale che dura pochi giorni ma ogni giorno e per tutti i giorni della nostra vita; è quella pioggia continua che si ripropone di vivificare i nostri sentimenti di fede, di risvegliare i propositi di cambiamento in quella strada d’innanzi ai nostri passi e che chiede mutamento. E’ un coro di angeli che sollevando le nuvole giunge in ogni cuore a portare la Parola di rinascita ma anche a rispolverarne il significato. Il mondo continua la guerra d’inarrestabile staticità, incapace spesso di sovvertirla in mutamento di pensieri e di azioni concrete, di passi nuovi e decisi a favore della vita.
Personalmente ho vissuto tanti Natali con cuore arido che si è fatto avvolgere temporaneamente da luci scintillanti che avanzavano, nell’incapacità di vivere appieno il messaggio di salvezza e di cambiamento insito in esso. Oggi che l’evento della “perdita relativa della mia amata mamma Livia” per il mondo “dei vivi più vivi che mai”, ha scosso come un terremoto costruttivo ogni mio pensiero, ho chiuso in uno dei cassetti della mia esistenza tutti i mancati mutamenti, le azioni che avrei potuto evitare per non inquinare l’animo mio, avendo d’innanzi il cassetto che accoglie nel clima del perdono tutto il tempo sprecato: si ricomincia con una nuova pagina carica di nuovi colori e sfumature e soprattutto nuove lenti che mi consentono di non perdermi nulla del mio tempo. Non è “per sempre” questo sofferto paradiso terreno, e tra le difficoltà e sofferenze che ci prostrano ogni di’, i raggi solari non si stancano di accarezzarci, il canto degli uccellini non cambia intonazione, svegliandosi gioioso nel rincorrersi nel nuovo giorno, i fiori sono sempre incantevoli nei colori così come il cielo nelle sfumature ed anche gli occhi scintillanti dei miei figli che desiderano correre nei prati della vita con i genitori: certi che ogni caduta nel galopparli equivarrebbe in quest’occasione all’arrestarsi del tempo per l’abbraccio che come un cerchio vedrebbe stretta tutta la famiglia. E ancora sono gli occhi di gioia e innamorati del mio cagnolino che vive la vita con l’intento di ricevere attenzioni e donare affetto, fedeltà e condivisione, ignaro di ogni altro proposito perché l’arricchimento vero è nel fare il pieno di amore.
Amici cari con tono sostenuto imponiamoci il primo passo di cambiamento; spesso le barriere maggiori si ritrovano in quell’intento iniziale e poi lentamente avvertendo la leggerezza dell’essere nel perdere i vestiti di rabbia e contrarietà che appesantiscono il sentire, il prosieguo verso la Parola, continuerebbe con facilità come i cerchi concentrici e subentranti che osserviamo lanciando un sassolino nel mare della nostra vita. Quei cerchi che fondendosi con quelli adiacenti di chi incontriamo, saranno echi di amore che giungeranno al cielo e ai nostri cari, stelle in esso. Spesso osservando il mio vivere e quello altrui ho la sensazione che questo cammino sia alla continua ricerca di un falso tesoro irraggiungibile e introvabile, perché nessuna cosa è capace di appagare il nostro animo che ha solo bisogno di fede e puro amore per realizzare il tessuto esistenziale dove ricamare i migliori gesti, azioni. Siamo stati creati dal Padre, che dall’alto ma vicino cielo vorrebbe vedere il suo gregge in un unico cammino, in cui le tribolazioni incomprensibili ma necessarie per la sua volontà verso la nostra eternità, sono gli strumenti a riportare la perfezione dell’essenza, dove la materia spesso la modifica con forme non armoniche e passi stanchi di abitudine; tutto ciò perché il non osservare le leggi di Dio fornisce solo temporanei lampi di luce lasciando cappotti così pesanti da non lasciar spazio nemmeno alla parvenza di ali, per questa essenza che chiede di planare nei cieli di amore. Facciamo tesoro amici, che essere chiamati in questo progetto di vita, chiede l’attraversamento d’inverni rigidi, uragani che provano le nostre radici di fede o ne permettono di recuperarle per il possibile successivo vento di contrarietà; ed in quelle prove si riconosce la fermezza della nostra fede. Se ognuno riuscisse a guardare la vita con gli occhi di misericordia e comprensione, quanto amore respireremmo, quanti sorrisi di gratitudine volerebbero nei nostri cieli come aquiloni colorati. E’ difficile il cambiamento, ma innescatosi ci renderemmo conto del tempo perduto a rincorrere ciò che oggi è polvere al vento e nello stesso tempo il tesoro così povero del nostro cuore.
Con umiltà accettiamoci nei limiti, perdoniamoci nel cuore e vicendevolmente, ed incominciamo a non perderci nulla del vivere, persino quella foglia tremante di autunno dimenticata negli angoli delle strade, ammicchiamo più spesso gli occhi a dimostrazione di affetto, di riconoscenza reciproca come cenno di comprensione . e sorridiamoci di più. Facciamo sì che ognuno di noi si riconosca come rivolo, ruscello che insegua l’unica strada che porti a sfociare nell’immenso mare di amore, quel mare che attente tutte le piccole e svariati sorgenti per divenire il più incontenibile degli oceani per la realizzazione dell’unità. Facciamoci fonte risonante di amore! Il mio augurio per tutti noi inoltre in questo periodo natalizio, è di ritrovare tra i nostri cuori il fiore dell’umiltà per apprezzare il dono prezioso della vita, facendo tacere molte delle nostre lamentele, per comprendere che ogni giorno salutare il sole che sorride o che sbadiglia prima di lasciarci, non è una doverosa certezza… Solo così le nubi della tristezza diraderanno, i zampilli di gioia riemergeranno insieme alla più recondita gioia di osservare il mondo con gli occhi meravigliati di un bambino che non si abitua mai a questo paradiso di prove… E per finire, il mio augurio ancora è che tra i pastori del nostro presepe di questa vita si possano individuare coloro che si chiamino perdono, riconoscenza, solidarietà, comprensione, aiuto reciproco, per far sì che la stella cometa brilli più energicamente nei cieli e sia nostro continuo faro, luce infinita e sicura porto nella strada del “per sempre”!
Debora Castrogiovanni | Notiziecristiane.com
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