IL RIPOSO

di Agostino Masdea  –   “Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso”. Ebrei 4:1

Vi invito a leggere il capitolo 3 di questa lettera, perché è un blocco unico con il quattro. Nei due capitoli scopriamo perché gli israeliti morirono nel deserto e non entrarono nel riposo di Dio. La promessa di quel riposo è anche per noi.

Loro, come anche noi, ricevettero delle promesse da Dio, che gli furono annunciate. Ma non furono per loro di nessuna utilità, perché le promesse e la predicazione per funzionare devono essere congiunti alla fede. Senza fede è impossibile entrare nel riposo di Dio.

Cosa rappresenta e qual è il significato del “riposo” per noi?  Il riposo è un dono di Dio ed è una promessa per ogni Suo figlio. Possiamo identificare questo tipo di riposo solo in una vera, reale relazione con il Signore. Nella misura in cui coltiviamo e manteniamo questo rapporto di comunione, godiamo del Suo riposo!

Il riposo di Cristo non è una pausa dal lavoro, ma riposare nel lavoro, non è esenzione dalla malattia, ma riposare nella malattia, non è assenza di conflitto, ma è pace e forza nel conflitto, non è sole che risplendente tutti i giorni, ma è un luogo di pace nella tempesta.

È il riposo che calma le nostre ansietà e le nostre paure. È quel forte senso di sicurezza per affrontare il domani con fiducia illimitata nel Signore, a prescindere da ciò che sta accadendo e da cosa potrebbe ancora accadere.

Non è quindi solo una realtà che riguarda il cielo, ma anche la nostra vita oggi. È l’invito di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”. Matteo 11:28

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