Il rituale della commemorazione dei defunti è “Giusto o Sbagliato?”

2422337-festa_deSono tante le persone che conosciamo nella nostra vita; con molte di esse allacciamo dei legami profondi d’affetto e d’amicizia.

Quando queste, per ragioni diverse, vengono a mancare, producono in noi la consapevolezza di aver lasciato non solo una persona, ma l’insostituibile compagno di una vita, l’ineguagliabile gioia di un figlio, l’impareggiabile tenerezza di un genitore, l’incomparabile stima di un amico.

Spesso anche quelli che non abbiamo amato abbastanza o che non ci hanno amato vengono rivalutati perché non ci sono più. Si dice sovente che quando muore qualcuno dei nostri cari c’è qualcosa che muore anche dentro di noi; forse è per questo che molti nei primi giorni di Novembre si recano nei cimiteri.

Sarebbe giusto però riflettere e farci alcune domande: perché moriamo? Cosa c’è dopo la morte? Rivedremo i nostri cari? Cosa possono fare e nostri morti per noi? E noi per loro? A questo e ad altre domande la Bibbia dà risposte sicure.

Gesù afferma: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in Me, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in Me, non morirà mai”. (Giovanni 11:25)

Solo un atto di fede personale può trasformare queste parole di Gesù in una profonda certezza per colui che crede e le parole di Gesù sono degne di fede in quanto Lui solo è risuscitato e ha manifestato la Sua vittoria sulla morte.

Quelli che sono morti non possono fare niente per te, nemmeno tu per loro. Nella Bibbia infatti, non si trova alcun versetto che preveda l’uso di preghiere o di messe per fare beneficiare il defunto di una promozione verso il paradiso e qualcosa del genere. Anzi, Dio dice “Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà forse ai morti in favore dei vivi?” (Isaia 8:19)

La prima morte è quella attraverso la quale gli uomini lasciano questa terra. La seconda morte è quella che colpirà chi non si sarà pentito dei propri peccati. Questa morte seconda, che accadrà nel giorno del giudizio finale, non è altro che l’inferno stesso, ossia “Lo stagno di fuoco”. (Apocalisse 20:14)

Ora nello stagno di fuoco, lungi dall’essere annientato, le anime sono tormentate giorno e notte nei secoli dei secoli. (Apocalisse 14:10 – 20:10)

Dio non desidera la morte del peccatore, ma la sua salvezza eterna. Gesù nel vangelo afferma “Chi ascolta la Mia Parola e crede a Colui che Mi ha mandato, ha la vita eterna e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24)

Rispondere a questo invito ed avvicinarsi a Cristo con profondo ed autentico atto di fede o rifiutare il Suo invito, determinerà il mio e tuo futuro eterno.

Dio dice: “Io provo forse piacere se l’empio muore?” Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e si converte? Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni, convertitevi dunque e vivrete”.

(Deuteronomio 18:23-32) Se sei una persona che realmente vuole avere delle certezza per quanto riguarda l’aldilà inizia a leggere il vangelo di Giovanni, in esso Dio parlerà molto chiaro. Non esitare a pregare con parole semplici chiedendo perdono a Dio per tutti i tuoi peccati credendo che Gesù ha pagato il prezzo perché tu possa avere la certezza del perdono.

Metti tutta la tua fiducia nel Signore Gesù e accettalo come tuo personale e unico Salvatore “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”.

da: RHO CRISTIANA

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