Il Senato boccia la riforma sulle armi negli USA. L’ira di Obama: “Giorno vergognoso per Washington”

Il Senato boccia la riforma sulle armi negli USA. L'ira di Obama: I senatori assestano un durissimo colpo al Presidente degli Stati Uniti e alla stretta su fucili e pistole da lui voluta, per evitare stragi come quella di Newtown. A pesare è stato sicuramente il clima di tensione creatosi dopo le bombe della maratona di Boston.
Le bombe di Boston rischiano di avere importanti conseguenze nella politica USA. I primi importanti segnali si sono già avuti nella giornata di ieri, col Senato che ha respinto la proposta bipartisan mirata a rafforzare i controlli federali sugli acquirenti di armi, una misura fondamentale per l’insieme del disegno di legge. I tre morti e i quasi 200 feriti della maratona hanno, di fatto, frenato quell’armonia tra democratici e repubblicani che s’era creata nelle ultime settimane al Congresso. Un raffreddamento del clima che mette a rischio le riforme chiave del secondo mandato di Barack Obama, quella sull’immigrazione e, appunto, quella sulle armi.
C’è da dire che il Senato ha bocciato il progetto che serviva a rendere obbligatori dei semplici controlli su chi compera fucili e pistole: non un divieto né una restrizione generale, solo il buon senso dell’armaiolo di consultare la banca dati federale sui precedenti penali o di malattia mentale del compratore. I voti a favore sono stati solo 54, non necessari per bloccare l’ostruzionismo di quanti contestano il giro di vite voluto dal presidente degli Stati Uniti dopo la strage di 20 bambini e 6 adulti il 14 dicembre scorso in una scuola del Connecticut. Obama era proprio insieme ai genitori delle vittime di Newton quando, scuro in volto, ha commentato la decisione del Senato: ”Oggi è una giornata vergognosa per Washington. Chi rappresentiamo?”, si è chiesto polemicamente, riferendosi al 90% degli americani che chiede controlli più severi. Ma ha promesso di non arrendersi: “La mia amministrazione farà di tutto contro la violenza“.
Ma per adesso il voto è una vittoria per la National Rifle Association, la più grande lobby delle armi negli Usa. E’ proprio contro di loro che l’inquilino della Casa Bianca ha puntato il dito: “La lobby delle armi ha mentito. La legge sui background check, quella sui controlli preventivi su chi acquista le armi da fuoco, non viola nessuno dei diritti del secondo emendamento della Costituzione”.
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