VERONA – Esce martedì 8 gennaio a cura di Open Doors International (Porte Aperte, l’organizzazione internazionale evangelica a sostegno dei cristiani perseguitati) la classifica 2013 dei cinquanta Paesi in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati a causa della loro fede: la World Watch List.
È la Corea del Nord che negli ultimi dieci anni ha occupato saldamente la prima posizione di questa classifica al negativo, mentre l’Afghanistan lo scorso anno era al secondo posto e l’Arabia Saudita al terzo. Nella preoccupante top ten si trovavano nazioni come Somalia, Iran, Maldive, Uzbekistan, Yemen, Iraq e Pakistan. Ma, visto quanto è accaduto nell’anno che si sta chiudendo, ci si attendono new entry anche in posizioni molto elevate. Assoluta, estrema, severa, moderata e leggera persecuzione sono i gradi in cui la lista è stata suddivisa secondo un punteggio elaborato analizzando questionari compilati sul campo dagli operatori dell’organizzazione cristiana evangelica e da vittime dirette della persecuzione. È La presenza nel territorio e il contatto con i cristiani locali che permette a Porte Aperte di avere chiarezza sulle specifiche situazioni, comparandole a dati raccolti da altre fonti attendibili (Ong, agenzie, eccetera). Coprendo il periodo che va dal 1 novembre 2011 al 31 ottobre 2012, la WWList misura il grado di libertà dei cristiani nel vivere apertamente la loro fede in cinque aree della vita quotidiana: nel privato, in famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella congregazione che frequentano e nella vita pubblica del Paese in cui abitano, cui si aggiunge una sesta area che serve a misurare il grado di violenze che subiscono. Dopo l’8 gennaio, in diverse puntate seguiranno sul sito di Porte Aperte tutti i profili dei Paesi che compongono la WWList.
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