Inghilterra. È contrario al matrimonio omosessuale. Non potrà più essere un volontario della Croce rossa

bryan-barkley-croce-rossa-gayBryan Barkley si era detto contrario alle nozze gay. Sebbene sia stato un volontario «coscienzioso e devoto» per 20 anni, la Croce rossa lo ha cacciato. E ora ha respinto anche il suo appello.

Bryan Barkley non potrà tornare a prestare il suo servizio volontario per la Croce rossa inglese perché pensa che il matrimonio sia solo tra uomo e donna. Lo ha deciso pochi giorni fa l’organizzazione umanitaria, che ha respinto l’appello del nonno di 71 anni, il quale per quasi 20 anni, a detta della stessa Croce rossa, ha svolto un ottimo servizio come «volontario estremamente coscienzioso e devoto, gestendo casi in tutto il mondo senza curarsi di quanto tempo gli avrebbero richiesto».

«MOTIVI DISCIPLINARI». Nel maggio del 2014, Barkley, ex ingegnere civile in pensione, è stato convocato dal direttore della Croce rossa nel Yorkshire, Andy Peers, per «motivi disciplinari», avendo violato «i princìpi fondamentali della Croce rossa». Durante l’incontro, Peers gli ha ricordato che l’organizzazione non prende posizione su un tema spinoso come il matrimonio gay e l’8 agosto gli ha comunicato via lettera di essere interdetto dal «fare il volontario» in futuro.

«PERCHÉ È SBAGLIATO DIRLO?». Che cosa ha dunque fatto quest’uomo di 71 anni? Nel 2014 si era recato da solo, e senza coinvolgere in alcun modo la Croce rossa, davanti alla cattedrale della sua città, Wakefield, con due cartelli. Il primo recitava “No al matrimonio gay” e il secondo “No alla ridefinizione del matrimonio”. Aveva compiuto questo gesto perché «credo con convinzione che l’istituto del matrimonio sia la pietra d’angolo della nostra società e sia tra uomo e donna. Perché è sbagliato dirlo in pubblico?».

DUE PESI, DUE MISURE. Nessuno lo sa. Sta di fatto che il suo appello è stato respinto dalla Croce rossa, che ha ribadito di essere «neutrale» nei confronti del matrimonio gay. La Coalizione per il matrimonio, che ha offerto assistenza legale a Barkley, ha scritto una lettera all’amministratore delegato della Croce rossa inglese, Mike Adamson: «Noi sappiamo che ci sono molte persone che pubblicamente si identificano come volontari della Croce rossa e che hanno usato i social media per esprimere apertamente visioni politiche – hanno affermato in un comunicato – Queste visioni includono il sostegno all’introduzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e commenti pro e contro partiti politici. Abbiamo dunque sfidato il signor Adamson a mostrare che lui non applica la policy della Croce rossa in modo selettivo in base a un errato politicamente corretto».

Leone Grotti

Tratto da: http://www.tempi.it/

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