Input-output

14358640_626488144191169_376164253158328736_nChiunque utilizzi il computer, sa che per esperienza che quello si immette nella memoria del calcolatore (input), è quello che il computer poi restituisce output. Se immettiamo spazzatura, quello che otteniamo come output è ugualmente spazzatura. Il cervello umano è come un enorme, fantastico computer, in grado di immagazzinare circa ottanta ricordi al secondo. Secondo i risultati di alcune ricerche, utilizziamo soltanto una minima parte del nostro potenziale intellettivo, e niente di tutto ciò che vediamo, sentiamo, ascoltiamo, tocchiamo o gustiamo va perduto. Tutto viene memorizzato, indipendentemente dal fatto che ne siamo coscienti o meno. Gesù dice che l’occhio è la luce del corpo, e prosegue affermando: “Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato” (Matteo 6:22). Molte informazioni passano attraverso la percezione visiva, prima di raggiungere il cervello. I pensieri e le immagini suscitano delle emozioni. E’ un dato di fatto scientificamente provato che il continuo martellamento di determinate informazione distorce il sistema di pensiero umano. Anche una menzogna, se ripetuta continuamente, viene infine creduta come fosse la verità. In passato, la fedeltà era per la maggior parte delle persone il fondamento dell’unione matrimoniale. Ma i film e la televisione ci propongono quotidianamente tanti di quegli esempi di adulterio, che gli spettatori finiscono per parteggiare per coloro, che cedono alle proprie passioni. Il dolore di chi è stato tradito non viene preso affatto in considerazione o, nel migliore dei casi, ridicolizzato. E’ un vero e proprio lavaggio del cervello. Un noto proverbio dice: “La goccia scava la pietra”.

Il continuo martellamento di contenuti che inizialmente provocano un senso di fastidio e di rigetto nell’individuo, ha come risultato finale l’insensibilità di colui che li percepisce, I suoi valori morali vengono minati alla base. Pertanto, non è indifferente ciò che i nostri occhi percepiscono, poiché l’input ha degli effetti sulla nostra anima. Gli uomini che guardano continuamente immagini pornografiche subiscono logicamente un processo di eccitazione e si predispongono a compiere atti sessuali. Il loro movente non è l’amore, ma solo il soddisfacimento di uno stimolo. L’altro viene considerato un semplice oggetto di desiderio. E’ un impoverimento morale che porta ad un’atrofizzazione dell’anima. Chi si sente trattato come un oggetto sessuale, finisce per isolarsi, disprezzando sé stesso. La ricerca di un po’ di felicità, calore, accettazione e partecipazione lo spinge a cadere in componenti coatti e dipendenze sempre più forti.

Lo stesso vale anche per la criminalità e la violenza. La pratica attiva della violenza è preceduta normalmente da un consumo prolungato di immagini violente che portano all’assuefazione. Le scene di brutalità in televisione e in dvd hanno
compiuto la loro opera. Immagini che inizialmente venivano ritenute orribili, dopo essere state ripetutamente osservate, perdono tutta la loro repellenza. Lo spettatore si abitua ad esse e diviene insensibile. Questo è il motivo per cui è possibile infliggere ad una donna abusi, psicologici e sessuali o addirittura assassinare la propria vittima, in seguito ad alcune trasmissioni televisive, si assiste ad un aumento di episodi di violenza. Capita spesso che esse fungano da modello da imitare.

Lo stesso accade nei confronti degli stranieri. Un esempio classico nella storia è costituito dal popolo ebraico. “Gli ebrei sono colpevoli di tutto” era lo slogan inculcato nella mente di un popolo. Si diede spazio a questi pensieri, che crearono dei sentimenti negativi, i quali a loro volta si trasformarono in odio. La logica conseguenza non poteva essere il genocidio. Prima di trasformarsi in realtà, le barbarie aveva preso forma nella mente delle persone. Quello che occupa i nostri pensieri o la nostra fantasia è quello che determina i nostri sentimenti, i nostri desideri, i nostri istinti. Chi pensa sempre a mangiare, prima o poi avrà fame o voglia di mangiare certi cibi; chi invece è impegnato intensamente in un lavoro, dimentica talvolta persino di pranzare o cenare. Chi si concentra su un’immagine di una fragola rossa e carnosa, comincia ad avere l’acquolina in bocca; il pensiero suscita una voglia che dev’essere soddisfatta. I sentimenti non nascono dal niente, dalle aspettative e dai pregiudizi.

Bruno Schwengeler

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com
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