Iran, i Cristiani non s’aspettano grandi cambiamenti con elezione Rowhani

99293371104ff2834e5767ff894b25f9Hasan Rowhani che la scorsa settimana ha vinto vinto le elezioni esperienziali iraniane, viene descritto come un ‘moderato’, ma data la sua lealtà al Leader Supremo l’Ayatollah Khamenei, secondo il contatto iraniano di Open Doors (Porte Aperte) non ci si attendono cambiamenti positivi. “I cristiani con in quali ho avuto modo di parlare recentemente, si sono mostrati alquanto scettici rispetto alle elezioni”, riferisce un collaboratore di Open Doors sul campo, a proposito dell’elezione del nuovo presidente. “Non si aspettano cambiamenti significativi sulla politica iraniana contro i cristiani”.

 Un credente iraniano dice al collaboratore di Open Doors : “Secondo i vostri media occidentali, i candidati sarebbero divisi in moderati e conservatori, come se fossero alternativi, ma lascia che ti dica una cosa: Non esiste alcuna alternativa. Tutti i candidati provengono dalla squadra dell’Ayatollah Khamenei.”.

 I cristiani, al pari della altre minoranze, come i bahai e i dervisci, ha visto dal 2005 una intensificazione della persecuzione, da quando Ahmadinjad fu letto la prima volta. Siccome le persone di etnia persiana, sono considerati mussulmani per definizione, di conseguenza i cristiani persiani vengono visti come apostati. Ma anche le chiese armene e assire, ufficialmente registrate vengono trattate molto duramente quando conducono attività in lingua farsi, la lingua nazionale del paese.

In alcune dichiarazioni pre-elettorali Rowhani è sembrato intenzionato a risanare le pessime relazioni tra l’Iran e il modo occidentale, ed ha invocato la liberazione dei prigionieri politici. Ma in un paese teocratico come l’Iran, ancora non è chiaro lo spazio di manovra del nuovo presidente sotto il controllo dell’Ayatollah Khamenei. Intanto i cristiani restano con il fato sospeso, in attesa di vedere se e in che misura il nuovo presidente vorrà e potrà portare dei cambiamenti.

 (BuonaNotizia.org)

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