Iran: picchiato in carcere il Pastore Abedini

pastor-saeed-3Mercoledì scorso il Pastore irano-americano Saeed Abedini è stato di nuovo percosso brutalmente da altri prigionieri nel carcere iraniano dove è detenuto.

L’American Center for Law and Justice, Aclj, Organizzazione che rappresenta la moglie e i due figli di Abedini e che ha indetto una campagna negli Stati Uniti a favore della liberazione del giovane Pastore – campagna cui ha aderito quasi un milione di persone – riferisce che gli aggressori hanno distrutto anche un piccolo tavolo che Abedini usava per studiare e leggere.

Quando si è scatenato l’aggressione Abedini ha chiamato le guardie carcerarie perché intervenissero per evitargli lesioni maggiori; il pestaggio gli ha provocato lividi al viso, come testimonia un famigliare che ha potuto fargli visita in carcere.

Il Direttore di Aclj, Jordan Sekulow, conferma l’intervento delle guardie aggiungendo che Abedini è stato visitato sbrigativamente da un medico del carcere per accertare che fosse uscito dall’aggressione senza fratture.

L’episodio è l’ultimo di una lunga serie in cui Abedini è stato picchiato da altri carcerati: nel corso dei suoi quasi 3 anni di carcere ha subito numerosi pestaggi anche da parte delle guardie carcerarie, tanto è vero che soffre da diverso tempo di lesioni interne che richiederebbero un intervento chirurgico.

La moglie del Pastore, che vive con i due figli negli Stati Uniti, ha ricordato ai media che la vita di Abedini è in continuo pericolo non solo perché è un naturalizzato americano, ma anche perché è considerato un convertito dall’Islam al Cristianesimo; per questo “bisognerebbe ottenere la liberazione di Abedini prima che sia troppo tardi”.

Sempre secondo la moglie, ora Abedini è abbattuto anche psicologicamente, perché le minacce di veder aggravare la pena se non rinnegherà il Cristianesimo tornando all’Islam si ripetono fin dal periodo in cui Abedini era ancora detenuto in isolamento.

Abedini è cresciuto in Iran e si è convertito al Cristianesimo a 20 anni; da allora ha viaggiato tra Stati Uniti e Iran per visitare la sua famiglia d’origine e per svolgere il suo ministero pastorale.

Nel 2009, durante uno di questi viaggi, è stato arrestato e interrogato sulla sua conversione.

Rilasciato, ma diffidato dall’impegnarsi in attività connesse con la Chiesa clandestina, è stato di nuovo arrestato e incarcerato nel 2012 mentre stava lavorando al progetto di un orfanotrofio aconfessionale da realizzare in Iran ed è stato condannato a 8 anni di carcere “per aver messo a repentaglio la sicurezza nazionale”, formula comunemente usata per mascherare la persecuzione di Pastori e missionari Cristiani.

Al momento Saeed Abedini è detenuto in un uno dei carceri considerati tra i peggiori al mondo da quasi 3 anni e a nulla è valso nemmeno l’impegno del Presidente USA Barack Obama.

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