La formazione del canone neotestamentario

Oggigiorno vi sono persone che ancora fanno confusione tra il Nuovo Testamento e i cosidetti Vangeli gnostici e apocrifi. In una recente conversazione su Gesù  mi sono sentito rispondere che la visione gnostica e panteista va bene perchè è scritta nel Vangelo di Tommaso. O altri mi hanno detto che il Vangelo di Maria (Maddalena) è da ritenere uno scritto valido che ci dà delle delucidazioni sulla vera vita di Gesù .
Noi come cristiani dobbiamo sapere con chiarezza che cosa sono i Vangeli gnostici e soprattutto dobbiamo sapere con chiarezza perchè leggiamo solo i libri del Nuovo Testamento e non altri scritti su Gesù .
Noi crediamo fermamente che i libri del Nuovo Testamento siano stati ispirati dallo Spirito  Santo.
Comunque ci sono stati anche dei criteri che hanno contribuito a fissare il canone.
Innazitutto l’Apostolicità: gli scrittori del Nuovo Testamento erano Apostoli o persone che avevano appartenuto alla ristretta cerchia degli Apostoli.
Pertanto gli gnostici sono esclusi da questo punto, perchè sono tutte persone che hanno vissuto nel secondo secolo e non facevano parte della ristretta cerchia degli Apostoli (es: Basilide, Valentino, Marcione).
La visione gnostica non fu una fede originale, ma fu un adattamento di concetti gnostici applicati al Cristianesimo, in forte contrapposizione all’Antico Testamento. Gli gnostici, vedendo solo le negatività del mondo terreno, ossia il male, il dolore e la sofferenza, le attribuirono a YHWH, che identificavano con il demiurgo cattivo.
Gesù invece non potevano ripudiarlo, perchè è stato un personaggio storico e molti erano disposti a morire per lui. Pertanto attuarono un sincretismo, adattandolo alla loro credenza.
Il “Gesù gnostico” che ne derivava pertanto, non era più quello narrato dagli Apostoli, che furono coloro che vissero con il Salvatore, ma era quello inventato e idealizzato dagli gnostici. Quel “Gesù gnostico” non aveva sofferto in croce, in quanto la sua natura prettamente divina gli impediva di soffrire, e pertanto anche la Risurrezione non aveva senso, era un’allegoria. L’importanza della venuta di Gesù era solo e solamente la sua azione di “ponte” che avrebbe potuto portare l’uomo alla vera gnosi e quindi, a Dio. Ne risulta un Gesù completamente falsato e non attinente ai testi neo-testamentari.
Poi vi è la conformità: ció significa che i libri del Nuovo Testamento dovevano essere in concordanza con l’insegnamento di Gesù , sia sul peccato, sia sulla salvezza. Se un libro aveva una visione diversa su che cosa sia il peccato e su come si ottiene la salvezza ecco che non potevano essere inclusi nel canone. Per noi cristiani la salvezza è per Grazia mediante la fede, quindi è un dono di Dio che noi dobbiamo accogliere in Gesù .
Per gli gnostici la salvezza non è un dono, ma è un qualcosa che si deve guadagnare. Per gli gnostici non è Gesù  che con il suo sangue ha espiato i nostri peccati, ma Gesù  è un ponte, un esempio per raggiungere lo stato “cristico”.
Poi vi è l’universalità: i libri del Nuovo Testamento sono stati accolti senza eccezione da tutte le Chiesa dei primi tre secoli. Da notare che in quel periodo nessuna chiesa dominava sulle altre ma tutte erano uguali in importanza.
Un altro punto importante da considerare è la data della formazione del canone. Alcune persone, ancor oggi credono che sia stata la Chiesa Cattolica a fissare il canone nel IV secolo. Questa convinzione errata è confutata da un preciso documento storico, il frammento muratoriano, (1), un documento che risale al 170 dopo Cristo nel quale sono elencati tutti i libri del Nuovo Testamento (2).
Pertanto già nel secondo secolo, i primi cristiani leggevano il Nuovo Testamento e lo consideravano ispirato dallo Spirito Santo.

Yuri Leveratto

http://yurileveratto2.blogspot.com/2019/09/

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