La parola di Dio mezzo di divisione tra anima e spirito

Guarigione-cuore-anima-e-spiritoNella lettera agli Ebrei 4:12, leggiamo così: “Perché la Parola di Dio é vivente ed efficace, é più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore”. Non ho l’intenzione di fare l’esegesi del testo ma, con l’aiuto dello Spirito Santo, vorrei parlarvi della parola che divide l’anima dallo spirito.
Nel greco, per designare il termine parola, esistono tre termini: Logos, Rhéma e Phone; ognuno ha un significato diverso. In Ebrei 4:12 viene usato il primo termine cioè:
LOGOS
Significa letteralmente: parola, detto, senso, ragione, ragionamento.
La parola é quindi espressione del concetto che si ha in mente, o la manifestazione di un ragionamento. Questo termine viene usato dall’apostolo Giovanni nel prologo del suo Vangelo quando parla di Gesù. In questo caso però non si tratta di Parola umana, ma di Parola come espressione della mente di Dio, essa viene descritta come possedendo gli attributi stessi di Colui che essa rivela e da cui viene emanata. Questa parola é vivente perché piena della forza di Colui che è il Vivente, ben diversa quindi dalla lettera morta e vana. É chiamata affilata e penetrante perché indaga l’uomo fino alle parti più remote del suo essere.
A questo riguardo scrive Enrico Bosio: “Come gli strumenti più acuti e più taglienti penetrano non solo nelle carni, ma servono a sezionare il corpo umano in tutte le sue parti, così da svelarne la struttura e la natura agli occhi dell’anatomico, così la parola della verità procedente da Dio penetra nell’essere spirituale e giunge a far la sezione dell’anima e dello spirito, cioè a investigare e scoprire in ogni sua parte l’uomo interno”.
A questo punto del nostro discorso, è importante sapere che cosa è l’anima e che cosa è lo spirito. Anima dal greco Psyche, significa letteralmente fiato, alito di vita, respiro, soffio. Questa é “l’elemento inferiore dell’uomo interno, la sede della vita naturale, degli affetti e delle sensazioni. Essa, insieme al corpo, è il mezzo che unisce l’uomo al mondo.
Spirito dal greco Pneuma, significa letteralmente soffiare, spirare, vento. Sebbene anima e spirito siano apparentemente simili, appartengono a due sfere completamente diverse, in quanto é diversa la loro ori gine. Infatti lo spirito é l’elemento superiore dell’uomo interno, la sede della vita morale e religiosa, esso è il mezzo che unisce l’uomo a Dio e lo spinge in alto. Questa divisione é di massima importanza per la crescita della vita spirituale di un cristiano.
A questo riguardo diceva Watchman Nee: “Come potrebbe l’uomo aspirare alle cose dello Spirito e crescere così spiritualmente se non fosse in grado di discernere l’anima dallo spirito? Fin quando non conoscerà la differenza tra anima e spirito, riterrà sempre cose dell’anima per spirituali, rimarrà nella sua anima e non gli riuscirà d’accedere alle cose dello spirito”.
Si può correre li rischio di servire Dio con l’anima anziché con lo spirito (quando dico anima, penso sia ormai chiaro che mi riferisco alla carne). Per capire meglio questo concetto prenderemo un esempio biblico in Galati 21:31; qui citerò un versetto solo, voi potete leggere tutto il passo che vi aiuterà a comprendere meglio.
Si tratta di Agar e Sara o, parafrasando, la legge e la grazia. Nel versetto 29 è detto: “Ma come allora colui che era nato secondo la carne ha perseguitava il nato secondo lo Spirito, così succede anche ora”. Come potete notare un figlio è nato dalla carne e uno dallo Spirito. É la storia di Abrahamo e della pro messa che Dio gli aveva fatto, quella di dargli un figlio euna grande progenie. Umanamente parlando l’importante era che un figlio nascesse e per Abrahamo era così, ma non per Dio. Se leggete i capitoli 15,16,17,21 di Genesi, sembra che Abrahamo non abbia fatto niente di male, anzi ha adempiuto la promessa di Dio ma a modo suo. Ringraziamo Dio che si rivelò ad Abrahamo ancora una volta e gli fece capire il suo sbaglio. Nell’epistola ai Galati, l’apostolo Paolo ci spiega che il figlio benedetto doveva essere quello della promessa, cioè quello concepito con l’aiuto e il comando di Dio, e non soltanto con la capacità umana. Oggi può succedere lo stesso, nel senso che
si può servire Dio da soli, senza il Suo aiuto, facendo tutto da sé. L’anima raffigura quello che si é fatto da soli, lo spirito quello che si é prodotto con l’aiuto di Dio. Nel primo caso é come se fossimo completamente staccati da Dio, non Lo aspettiamo; mentre nel secondo é come se facessimo ogni cosa solo quando riceviamo il comando da parte di Dio. Agiamo con Dio e in ogni cosa aspettiamo prima che Dio dica la Sua. Quindi ogni cosa che facciamo, e ogni decisione deve essere verificata, per capire se procede dai nostri ragionamenti o dallo Spirito. A questo punto la Parola di Dio é di massima importanza, poiché essa ha la capacità di penetrare fino in fondo alla complicata natura dell’uomo, per fare l’anatomia completa dell’anima e dello spirito; la Parola di Dio, come svelò e condannò i sentimenti d’incredulità e di ribellione degli Israeliti, così scopre, svela e giudica ogni inclinazione del nostro cuore all’incredulità e alla mondanità.
Ma come possiamo discernere quello che proviene dall’anima e quello che proviene dallo spirito? Sicuramente quando si farà qualcosa che procede dall’anima, la nostra vita sarà sempre insoddisfatta e vuota, mentre se si farà qualcosa per lo spirito si avvertirà l’unzione di Dio e questa sarà di benedizione per quanti la riceveranno.
Watchman Nee diceva:
“Conoscevo un fratello le cui prediche, giudicate dal punto di vista esteriore, davano una buona impressione, quindi avrebbe potuto essere soddisfatto. Ma stranamente, più a lungo predicava, più si sentiva interiormente vuoto.
Esteriormente sembrava che distribuisse la parola con molta potenza, ma internamente diventava sempre più affamato, arido e vuoto. Dopo la predica doveva confessare a Dio il peccato d’aver fatto tutto da solo. Perciò può capitare che se due predicano lo stesso vangelo usando le stesse parole, gli ascoltatori dell’uno abbiano l’impressione di aver di fronte a sé soltanto un uomo intelligente, ma quelli dell’altro un uomo che conosce Dio”.
Lo stesso vale per coloro che non predicano. Un uomo che procede dall’anima farà di tutto per farsi vedere umile, zelante, pieno d’amore, ma gli altri si accorgeranno che è artificiale e prima o poi esploderà la vera natura. Mentre chi procede dallo spirito non ha bisogno di sforzarsi perché sarà naturale nel mostrare quello che è, così da palesare il suo grado di santificazione.
Per finire voglio dire a quanti saranno toccati da questo pensiero di non preoccuparsi e di pregare Dio per qualsiasi cosa vogliamo fare per Lui. La Sua Parola vi darà la vera visione che deriva unicamente dall’illuminazione di Dio, così che questa luce, venendo su di voi, automaticamente vi farà capaci di distinguere l’anima dallo spirito.
Chi si muove per la carne, avrà sempre paura che qualcuno lo superi, e quello che farà sarà per protagonismo; chi invece si muoverà per lo Spirito, sarà contento che altri vadano avanti e che siano migliori di lui e quello che farà sarà per umiltà e servizio al Signore.

Orazio Motta – notiziecristiane.com

 

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