LA SPADA DI CRISTO

(Attenzione agli avvertimenti della parola di Dio che indicano di separare ciò che Lui vuole che resti separato e di non unire ciò che Lui vuole che non sia unito).

Sento di scrivere questo articolo a motivo dei tempi che stiamo vivendo, a motivo della difesa della verità (contro gli errori degli uomini) e per la salvaguardia delle anime che Dio vuole salvare e preservare, attraverso l’ascolto della Sua Parola.

Come si fa ad associare la spada a Cristo? Non ha detto Cristo Gesù, il Signore:

“Imparate da me, che sono mansueto ed umile di cuore”? (Matteo 11: 29; v. anche Zaccaria 9: 9).

Si. Non c’è nessuno più mansueto dell’Agnello di Dio (Isaia 42: 1 -3; 53: 7)!

Ma del Signore è detto anche che Egli è il ‘Leone della tribù di Giuda’ (Apocalisse 5: 5)!

La bibbia dice che “Il magistrato è un ministro di Dio, per infliggere una giusta punizione a chi fa il male e che egli non porta la spada invano” (Romani 13: 4).

Ora, se il magistrato (che è solo un ministro – servo – di Dio) non porta la spada invano, chi è che gli ordina di portare tale spada (quella della giustizia che combatte contro il male) se non Dio stesso?

E se Dio usa anche i magistrati (come, da sempre, ha usato i profeti – per denunciare i mali del suo popolo (che egli vuole sia santo e puro – Levitico 11: 44) come si può pensare che al suo Unto (Isaia 61: 1; Luca 4: 18) Dio non ordini di portare la Sua Spada?

Infatti la spada della Parola di Dio è da Lui stesso mandata ed usata per:

Penetrare fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; per giudicare i sentimenti e i pensieri del cuore.  Talché non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Lui, ma ogni cosa sia nuda e scoperta davanti agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto” (Ebrei 4: 12; 13).

Ed intendeva dire proprio questo l’apostolo Paolo, quando diceva:

“Tutto ciò [1] si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio evangelo” (Romani 2: 16).

Con questa espressione Paolo dice che il Vangelo di Cristo serve proprio a rivelare i segreti degli uomini, ovvero i loro intimi pensieri, ossia ciò a cui essi veramente credono.

Quando l’apostolo parla del ‘suo evangelo’ non intende dire che egli abbia manipolato o modificato il vangelo (di Gesù Cristo – v. Romani 1: 1 -3; 1: 16) a suo proprio uso e consumo, ma si riferisce al fatto che egli si è talmente unito a Cristo (1 Corinzi 6: 17) da sentire come suo il messaggio stesso di Cristo. Egli fu dunque un fedele ministro di Cristo, per trasmettere alle genti la Sua (di Cristo) verità (Galati 1: 6 – 9).

Cosa ci dicono e rivelano questi passi della bibbia? Ci dicono che la parola di Dio è (come) una spada, che serve a svelare i segreti degli uomini, ovvero a separare coloro sono da Dio da coloro che (anche se dicono di esserlo) non lo sono.

Altri passi della parola di Dio chiariscono questa verità:

  • Non pensate che io sia venuto (è Gesù che parla) a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada. Perché sono venuto a mettere l’uomo contro suo padre, la figlia contro sua madre e la nuora contro la suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me” (Matteo 10: 34 – 37);
  • “[…] prendete la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Efesini 6: 17).

Qual è il senso delle cose che stiamo dicendo? Cosa vuol dirci la Bibbia con questi passi relativi all’identificazione della parola di Dio con la spada?

Visto che il migliore interprete della parola di Dio è Dio stesso ed il Suo Spirito (2 Pietro 1: 20, 21) è doveroso attingere dalle stesse parole del Signore il senso di ciò che Egli vuole dirci.

E, allora, riprendiamo le sue stesse parole citate pocanzi nel passo di Matteo 10: 34…):

Non pensate che io sia venuto (è Gesù che parla) a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada

Come? Gesù non è venuto a portare la pace? Lui del quale è detto che sarà chiamato il ‘Principe della pace’ (Isaia 9: 5)?! Lui che ha detto “Vi lascio pace, vi do la mia pace” (Giovanni 14; 27)?

E, allora, com’è che ha detto “Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra, ma spada”?! Com’è che dice che egli è venuto a separare il figli dai padri, le figlie dalle madri e le nuore dalle suocere?!

Beh, pensiamo al fatto che anche i suoi familiari (sua madre e i suoi fratelli) gli si misero contro (Giovanni 7: 3 – 7) e che il Signore dichiarò che i suoi veri familiari sono quelli che fanno la volontà di Dio (Matteo 12: 46 – 50).

Da questa realtà possiamo capire cosa il Signore intende dividere e cosa intende unire. Il Signore intende unire gli uomini a Dio, anche a costo di separarli dai loro familiari che non si volessero unire a Dio. La vera unità, agli occhi del Signore, è quella con Dio. Ed il valore di tale unità è tale che vale la pena separarsi da certi uomini, piuttosto che perderla.

Abbiamo un esempio di ciò nell’episodio in cui i membri del Sinedrio chiesero agli apostoli di non ubbidire (ovvero di ‘separarsi’) dal comando affidato loro dal Signore (di annunciare alle genti l’evangelo) – Atti 5: 28 -.

Ma cosa risposero (ai capi religiosi) gli apostoli? Essi dissero:

“Conviene ubbidire a Dio anziché agli uomini” – Atti 5: 29.

Cosa fecero dunque gli apostoli? Essi misero in pratica le parole del Signore:

Non cercando la “pace” (o i compromessi) col mondo (in quel caso con la classe religiosa sacerdotale), ma mettendosi dalla parte del Signore, ovvero ubbidendo alla sua parola.

Quella fu una circostanza in cui gli apostoli dovettero decidere da che parte stare: o dalla parte degli uomini (e della religiosità mondana – coi suoi costumi e i suoi dogmi -) o dalla parte di Dio (manifestata, dichiarata e rivelata per mezzo delle parole del Signore, così come queste sono riportate nel Vangelo).

E’ chiaro – dunque – quale sia il senso delle parole del Signore (“Non pensate che io sia venuto (è Gesù che parla) a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada”)?

Giova rammentarsi di quelle parole della bibbia in cui il Signore dice:

Guai, dice il Signore, ai figli ribelli che formano dei disegni (o dei progetti), ma senza di me; che contraggono alleanze, ma senza il mio Spirito, per accumulare peccato su peccato” (Isaia 30: 1).

Ecco qui un esempio di unioni concepite e fatte dagli uomini nelle quali, delle quali e per le quali il Signore non è d’accordo.

Gli uomini possono fare alleanze ed unioni fra di loro, ma di esse il Signore può non compiacersi, ovvero essere contrario.

Altre volte gli uomini vorrebbero separare ciò che, invece, Dio intende unire (come nel caso del matrimonio e del divorzio – condannato da Dio – Matteo 19: 1 – 12).

Ma ciò su cui sento di soffermarmi in questo articolo riguarda le alleanze che gli uomini tendono a fare fra di loro e delle quali Dio dice che sono “Alleanze senza il Suo Spirito” – Isaia 30: 1.

Di quali alleanze potrebbe trattarsi?

Visto che la bibbia parla molto ed insiste altrettanto frequentemente sul principio della santificazione (ossia del separarsi da coloro che non camminano secondo il consiglio della volontà di Dio, da coloro che non camminano secondo le vie di Dio dichiarate ed espresse nella Sua parola), dovrebbe esser chiaro che santificarsi significa separarsi da coloro che camminano secondo le proprie vie, secondo i propri costumi e i propri pensieri (formulati magari in dottrine ed insegnamenti religiosi), che non sono secondo le vie, i pensieri e la volontà di Dio.

Si capisce la portata e il senso di questa realtà?

Da cosa, dunque, dovremmo separarci (parlo a coloro che – come fecero gli apostoli – hanno chiaro che bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini)?

Dalle alleanze religiose umane, che mirano a costituire un proprio potere sociale, politico e finanche religioso, ma che non sono approvate dalla parola di Dio.

Ecco perché la bibbia dichiara che la volontà di Dio è che “Non ci conformiamo a questo mondo, alla mentalità di questo mondo” (Romani 12: 2).

Non so se si è intuito il punto a cui queste considerazioni debbono condurci. A scanso di equivoci vorrei essere chiaro: l’alleanza di cui stiamo parlando (e che non è approvata dallo Spirito di Dio) è quella dell’ecumenismo.

Dio ha da sempre chiamato e separato (dagli altri popoli) un popolo che fosse santo per Lui. Come potremmo, quindi, unirci a coloro che non vivono e non fanno della santità (ossia dell’assoluta fedeltà alla parola di Dio) il loro motivo di vita? Come potremmo unirci a coloro che in nome della “pace” fanno compromessi (abolendo parti della parola di Dio, in nome dell’”unità”)?!

Già anticamente gli uomini espressero l’intenzione di unirsi fra di loro, così da essere un tutt’uno ed eseguire meglio i loro disegni e progetti. E quale fu il risultato? Ce lo dice la bibbia a proposito della ‘Torre di Babele’ (v. Genesi cap. 11). E cosa rappresenta Babele se non la con-fusione (cioè il mettere insieme elementi diversi e contrastanti tra loro)?

Dio non vuole la confusione, ma l’ordine: secondo la sua volontà e non i nostri criteri.

Lasciamo dunque che Egli separi ciò che va separato (ossia le alleanze contratte non secondo il Suo Spirito).

Resti dunque a ammonimento di tutti coloro che temono Dio (onorando e osservando la Sua parola) il principio espresso dalle seguenti parole della bibbia:

“Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò. E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente” (2 Corinzi 6: 17, 18).

[1] Questo ‘ciò’ riguarda i pensieri segreti che gli uomini tengono nascosti nei loro cuori

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

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