L’albero del ristoro: Un ulivo tra i resti di un’antica civiltà ad Agrigento

La foto di copertina l’ho scattata personalmente nel 2013 nella Valle dei Templi ad Agrigento, in Sicilia, quando mi recai sul luogo con mia moglie. Mostra in primo piano un albero di ulivo secolare isolato, quasi fosse un superstite in quel terreno. Poco lontano da lui si innalzano le antiche colonne doriche del Tempio della Concordia, eretto nel 440-430 a.C. Generalmente, il turista frettoloso è molto più interessato a guardare quelle opere imponenti e molto meno l’ulivo poco distante!

In quel bellissimo luogo ci sono rimasti i resti di civiltà dell’antica Grecia, incorniciata da ulivi centenari come questo. Ogni anno, nel mese di febbraio, da quelle parti si festeggia la Sagra del Mandorlo in Fiore che dura per un’intera settimana.

L’albero di ulivo. Sappiamo che taluni esemplari in Italia hanno sopravvissuto il logorio del tempo e sono addirittura arrivati a raggiungere le quattro migliaia di anni! Sì, proprio così. Ci risulta che in Sardegna esiste a Luras, nella Gallura, un esemplare di olivastro di quest’età ancora in ottimo stato di vegetazione. Essendo da sempre legato alle superstizioni degli abitanti del luogo che lo hanno ritenuto un rifugio degli spiriti maligni, dobbiamo a lui forse la sua sopravvivenza? L’albero di ulivo è ricco di significati allegorici, soprattutto nei testi sacri, nella Bibbia. Anche dell’olio di oliva ci sono riportati numerosi testi biblici che fanno capo a degli insegnamenti spirituali e di culto, oltre all’uso alimentare e di combustibile.

Dimentichiamo per un momento la Sagra del Mandorlo in Fiore e torniamo a osservare ancora una volta l’albero di ulivo nella Valle dei templi che sembra una splendida scultura che si innalza con la chioma verso il cielo, quasi volesse raccontarci il tormento della sua vita! Quest’ulivo di Agrigento è di certo meno antico di quello sardo.

Mi permetto di dare una possibile interpretazione allegorica sorta da questa fotografia che ha attirato la mia attenzione: l’albero di ulivo solitario rappresenta la Chiesa di Dio che, dopo 2000 anni di innumerevoli prove, persecuzioni e grandi sofferenze su questa terra, è rimasta ancora salda e vivente. La sua ombra dà ancora ristoro e pace a quei pochi che vogliono sostarvi accanto (la foto lo conferma). Al contrario, le cerimonie e i culti dedicati alle divinità del tempio della Concordia sono cessati da molti secoli; a noi resta quello che vediamo: un’attrazione turistica che fa stupore per le sue grandi dimensioni.

     

Umanità senza speranza. Come ai tempi degli antichi greci e, dopo di loro i romani, ancora oggi le masse delle persone sono private di speranza e di forza spirituale vera. Esse ignorano il vero e unico messaggio di salvezza contenuto nella Bibbia rivelato all’umanità attraverso i suoi profeti, gli apostoli e, soprattutto, da Gesù stesso.

Quando penso agli sforzi umani fatti nel lontano passato per inventarsi una religiosità speculativa, non posso fare a meno di porre la domanda: e oggi, quale tipo di cristianesimo stiamo proponendo alla nostra società?

Pierluigi Luisetti.

 

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