Leader religiosi impegnati nel Missouri per la giustizia e la pace.
(ve) A Ferguson, nel Missouri, e in molte altre città degli Stati Uniti, la decisione del Grand Jury di non incriminare l’agente di polizia Darren Wilson per l’uccisione del giovane afroamericano Michael Brown, ha provocato numerose manifestazioni di protesta. Mentre alcune dimostrazioni hanno mantenuto un carattere pacifico, altre sono degenerate in scontri violenti con le forze dell’ordine. I leaders religiosi di Ferguson hanno rivolto degli appelli alla calma. Il reverendoRonald L. Bobo Sr., pastore della chiesa battista West Side Missionary, a Ferguson, ha ribadito la necessità di non lasciarsi vincere dal rancore nemmeno nel momento in cui molti si chiedono “dove sia Dio in tutto questo”.
Reazioni dei leaders religiosi
“Se abbiamo la sensazione che ci sia stata un’ingiustizia”, ha detto il pastore Bobo in un’intervista, “dobbiamo dirlo, ma dobbiamo rispondere senza violenza, affinché la nostra voce possa raggiungere chi è in grado di aiutarci”.
La famiglia di Michael Brown ha chiesto ai dimostranti di rimanere pacifici. Essa ha detto: “Rispondere con la violenza alla violenza non è la reazione appropriata.”
Renita Lamkin, pastora della chiesa episcopale metodista africana, colpita da un proiettile durante una dimostrazione in agosto poco dopo la morte di Brown, ha inviato un’e-mail a HuffPost esprimendo molta tristezza: “Non rinviare a processo Darren Wilson trasmette il messaggio che le vite dei nostri figli neri hanno poco valore agli occhi del nostro sistema di giustizia”.
Secondo la rabbina Susan Talve, della Central Reform Congregation di St. Louis, lei e altri membri religiosi hanno anticipato il fatto che il “Grand Jury” avrebbe emesso la sua decisione lunedì alle 17, e molti luoghi di culto avevano in programma di aprire le porte alle 19. Dal momento in cui l’annuncio è arrivato solo dopo le 20, le persone attendevano fuori dal dipartimento di polizia di Ferguson da ormai ben tre ore e la situazione è degenerata in fretta.
“Le strade sono state chiuse”, ha riferito Talve all’HuffPost. “Quando siamo arrivati lì, stavano già attaccando le persone con dei gas lacrimogeni. Hanno attaccano anche noi, ma siamo restati lì.” Talve ha riferito che è stata presa alla sprovvista dalla velocità con cui le proteste si sono intensificate. “Nessuno voleva violenza, ma se siamo maggiormente sconvolti dalla distruzione di proprietà che dalla perdita di una vita umana, allora questa è idolatria”, ha detto Talve.
Il reverendo Mike Kinman, decano della cattedrale di Christ Church, ha riferito all’HuffPost che dopo l’annuncio del verdetto, la sua congregazione è rimasta in silenzio per quattro minuti e mezzo in onore della famiglia di Brown, la quale aveva richiesto questo momento di raccoglimento in memoria delle quattro ore e mezza durante le quali il corpo di Brown è rimasto a terra.
Sostegno alla protesta
Alle 6.30 di martedì, Talve e altri responsabili ecclesiastici sono tornati sulla strada, questa volta nel quartiere di Cayton, per una dimostrazione pacifica. “Abbiamo pregato per un giorno nuovo dopo la violenza della notte precedente”, ha affermato la rabbina di St. Louis.
La Central Reform Congregation e molti altri luoghi di culto in zona sono aperti 24 ore, ha riferito Talve, per offrire un rifugio, per permettere alle persone di ricaricare il loro cellulare, mangiare, ricevere cure mediche e trovare supporto legale.
“Cercheremo di fare il possibile per evitare incrementi di violenza e nel contempo mantenere il movimento attivo”, ha precisato Tavle. “Non resteremo in silenzio. Continueremo a protestare fino a che vedremo dei cambiamenti.” I membri delle comunità continueranno a supportarsi a vicenda, ha affermato Kinman, come hanno fatto fino dal principio in agosto.
“Ho visto persone di tutte le razze e di tutte le estrazioni sociali piangere insieme, ascoltarsi a vicenda e pregare in comune. E per un attimo”, ha concluso, “ho visto davanti ai miei occhi l’immagine di un’altra città, che rende felice il cuore di Dio” (adattato da HuffPost Religion; trad. it. Elia Lagattolla)
Fonte: http://www.voceevangelica.ch/
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