Le due scelte

Max era un adolescente con problemi di apprendimento e una malattia che lo stava divorando, piano piano. Quel giorno, mentre passava da un campo di calcio, vide un incontro tra due squadre. Chiese a suo padre di assistere alla partita e così fecero.

La squadra ospite stava perdendo 4 a 0 e mancavano pochi minuti al termine della gara, e Max chiese a Suo padre di potere chiedere all’allenatore di giocare. Max non faceva altro che desiderare giocare ma il padre sapeva che la cosa era molto improbabile. Si decise, comunque. Andò dall’allenatore e gli chiese se il figlio disabile potesse giocare. Stranamente, si sentì rispondere che poteva! Era ormai la fine della partita, la squadra stava per perdere, l’allenatore valutò che avrebbe fatto piacere a quel ragazzo giocare: ormai non avevano speranze. Quando Max entrò in campo, avvenne qualcosa in tutti i giocatori che in realtà smisero di giocare davvero e cominciarono a lasciare a max la palla. Max segnò quattro goals e la partita finì in pareggio. Non aveva vinto nessuno tranne che max: entusiasta andò a casa da sua madre e le raccontò quello che era successo. La mamma piangeva dalla gioia, il padre di max piangeva dalla gioia, max piangeva dalla gioia.

Fu l’ultimo inverno di Max. In Aprile era stato raccolto un giglio dal giardino di Dio. Ai suoi funerali parteciparono tutti quei ragazzi e gli allenatori di quella partita. Improvvisamente, guardandosi negli occhi, si resero conto che quel giorno avevano vinto tutti non solo Max.

Vuoi vincere? Hai due scelte: o aiutare il tuo prossimo, o voltarti dall’altro lato.

Molti, troppi, si girano dall’altro lato, ma tu spero sia uno di quelli che si trovavano in campo, che cederà il suo pallone a qualcun altro.

Pastore Gabriele


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