
Oggi sono qui d’innanzi alle pagine più belle della mia vita, ai più bei dipinti dove la mano mia, insieme a quella della mia mamma Livia e di tutti i miei cari, oggi fari del cielo, ha tracciato e colorato le più armoniche e gaie sfumature.
“Vivi in un altro cielo”, al nostro fianco instancabilmente a bussare nei nostri cuori, a chiedere tempo tra i nostri affannati percorsi, perché tra noi e loro c’è un sottile ponte, velo che solo gli occhiali della fede consentono di oltrepassare per sentire il continuo battito di infinita vita.
A ben poco serve in quel giorno essere in prima linea tra i banchi della chiesa o dei cimiteri, per poi galoppare l’onda di tutti i pensieri lontani dai buoni propositi di vivificare i nostri ricordi, i pilastri del nostro essere; dovremmo rendere un grazie continuo al vento di amore da soffiare nelle loro essenze ovunque aleggino, un grazie per tutto ciò che siamo, e nel contempo essere coscienti di tutto il tempo che avremmo potuto dedicare a loro.
Oggi che la mia mamma Livia, fiore incontaminato del cielo del nostro Padre, ha spiccato il volo, sono qui a dedicarle ogni mio passo, a plasmare ogni angolo del mio animo per renderla orgogliosa del mio continuo operato a favore della vita, del rispetto dei doni dentro e intorno al mio cuore, a far gonfiare le mie vele di gioia, per ritrovarmi ali sempre più possenti; tutto ciò, perché l’unica certezza che ho conquistato nel mio tempo è che i miei occhi e cuore sanno donare amore più deciso con una pacca sulla spalla, un abbraccio soffocante, un sorriso o una mano tesa a chi ci sta vicino, solo se ho Dio e sempre Dio al centro di tutto. E ciò mi conferisce gioia infinita per sentirmi parte di un grandioso progetto: la vita che è solo amore e per sempre amore.
Concludo i miei pensieri donandovi una poesia nata a pochi mesi dal viaggio intrapreso dalla mia mamma verso un nuovo cielo. Che sia rumore nei vostri cuori per vivificare chi ci ha anticipato nel volo, che sia il risveglio di buoni propositi per cercare la nostra missione con una mano tesa verso l’alto e l’altra a cercare di stringerla a chi tra le onde del mare cerca di risollevarsi grazie alla nostra presenza.
Lettera di una mamma dal cielo per i suoi adorati figli
Non ho scelto di andare
Camminando ho trovato il mio inevitabile destino
Ho rabbia e sofferenza quanto e più di te… avrei voluto fare ancora tante cose
Insieme…
Anche io pensavo che quel giorno che mi aspettava non mi appartenesse
Ho perso tutte le mie certezze
Tu hai sempre le tue, nel dolore della mia assenza
Cerco le sembianze di quell’abito che mi ha accompagnato per anni…,
nicchia del mio essere
Ora sono… infinitamente sono
Faccio ancora fatica a sentirmi immensa,
Nel non sentire il peso del tempo
Leggiadra vado
Tra le cose che ho lasciato
Ritrovandomi sia tra le tue lacrime sia in quella distesa di mare a cullare il tuo dolore
Ti sento… ti vivo… ti accarezzo figlio mio
E soffro anche io perché tu non riesci a vedere che ti distanzio di un passo
Nulla è cambiato del mio affetto per voi
C’è un sottile velo che ci separa… barriera per gli occhi tuoi
non cercare certezze intorno
Cercami nel tuo cuore… vivrò finché lo vorrai tu
Pensami e parlami come se fossi sempre lì ad aspettare il tuo tempo
No figlio mio… non è vero che non ho più l’ultima parola
Il silenzio è per chi non vuol ascoltare
Sono ancor di più di quello che ero
Ho tanto ancora da dire e tanto da fare: userò le tue parole …userò i tuoi gesti
Userò i tuoi passi…
continua a seminare l’amore che ti ho donato.
Io, Sarò piccola come un granello… minuta tra i battiti… sarò indefinibile nell’immenso
Ma ciò che ora sono lo sarò anche per voi figli miei.
Amatemi amandovi reciprocamente come sempre ho desiderato vedervi!
La vostra adorata mamma
Debora Castrogiovanni
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui