Nel Sinai, il gruppo jihadista Ansar Beït Al-Maqdis ha giurato «fedeltà» allo Stato islamico. In Pakistan, 12 mila uomini nel Belucistan sono pronti a compiere attentati.
Non solo Iraq e Siria. Nonostante i bombardamenti della coalizione guidata dall’America, lo Stato islamico si sta espandendo: Egitto e Pakistan, insieme alla Libia, potrebbero essere i primi paesi a farne le spese.
«COLPIRE I COPTI». A inizio mese, in un messaggio intitolato “Avviso per i mujaheddin dell’Egitto”, un leader dell’Isil ha invitato a dare battaglia al presidente Al Sisi e ai cristiani copti. Abu Mus ‘ab al-Maqdisi ha scritto secondo la traduzione di Coptic Solidarity: «È necessario portare la guerra al Cairo fino a quando il Sinai sarà ripulito dagli apostati e diventerà una base dalla quale espandere il jihad». Tutti dovrebbero prendere l’esempio dello Stato islamico, «che conduce operazioni giornaliere a Baghdad con kamikaze».
Infine, la chiamata a «colpire i copti»: «Prenderli di mira, seguirli e ucciderli è uno dei modi migliori» per vendicarci «dei nostri ostaggi». Il messaggio si riferisce probabilmente ai circa 15 mila membri dei Fratelli Musulmani imprigionati dal governo di Al Sisi con accuse di terrorismo.
FEDELI AL CALIFFO. Le minacce si sono fatte più concrete stamattina, dopo che il gruppo jihadista Ansar Beït Al-Maqdis ha giurato «fedeltà» allo Stato islamico, promettendo di «ascoltare e obbedire al califfo» . Come riportato da Le Monde, il gruppo dei “partigiani di Gerusalemme” ha rivendicato la maggior parte degli attentati perpetrati nel Sinai da quando Al Sisi ha preso il potere in Egitto, deponendo il presidente dei Fratelli Musulmani Mohamed Morsi.
In un anno centinaia di agenti di sicurezza sono stati uccisi e gli attacchi si sono intensificati nelle ultime settimane. Anche per questo, il presidente egiziano ha imposto un coprifuoco notturno di tre mesi e annunciato la creazione di una zona cuscinetto di otto chilometri tra i confini egiziani del Sinai e la Striscia di Gaza. Già 1500 famiglie sono state evacuate e 800 abitazioni demolite.
PAKISTAN, 12 MILA RECLUTE. I tentacoli del Califfato si stanno allungando anche verso il Pakistan. Sabato il quotidiano The Dawn ha rivelato i contenuti di un rapporto segreto inviato il 31 ottobre al governo centrale da quello locale del Belucistan, al confine con l’Afghanistan e ad alto rischio terrorismo. Secondo il documento, lo Stato islamico avrebbe già reclutato 12 mila uomini in due distretti della provincia e starebbe progettando attentati contro i palazzi governativi e la comunità sciita.
«ESPANDERSI IN AFGHANISTAN». Questa non è l’unica cattiva notizia per il Pakistan: a ottobre sei comandanti del gruppo terrorista Tehrik-i-Taliban Pakistan hanno giurato fedeltà all’Isil. L’esperto di sicurezza Ejaz Hussain ha dichiarato a proposito della strategia del califfo Al Baghdadi: «Vuole espandersi in Pakistan e Afghanistan, soprattutto ora che gli Stati Uniti stanno ritirando le loro truppe».
Tratto da: http://www.tempi.it/
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