L’ottocento: il secolo contrario al cristianesimo

Noack,_Alfred_(1833-1895)_-_Genova_-_Piazza_Caricamento_-_1880sL’ottocento è il secolo delle rivoluzioni: rivoluzione ideologica “Illuminismo”, rivoluzione politica “Marxismo”, rivoluzione sociale “moti e movimenti di massa”, rivoluzione scientifica “Evoluzionismo”; il secolo è attraversato anche dagli effetti della Rivoluzione francese.

Tutte queste “rivoluzioni” hanno causato degli effetti devastanti sul cristianesimo in quanto è stato un secolo contrario alla religione tradizionale che la vede come un “aspetto” dal quale emanciparsi e dalla ragione arrogante e vuole sostituire il cristianesimo con una religione illimitata. Infatti la “ragione”, la “scienza” ed il “progresso” vogliono sostituire la religione tradizionale ed il primato di Dio con una religione il cui dio sia l’uomo (liberalismo teologico) e dove la fede è basata sul “sentimento” e sulla “ragione” scagliandosi contro la religione cristiana tradizionale e ritenendola responsabile dei legami della superstizione con cui gli uomini venivano tenuti sottomessi all’autorità divina ed ecclesiastica e rimpiazzandola con la libertà della ragione criticando principalmente il cattolicesimo per le sue pratiche e credenze popolari.

Al liberalismo teologico si contrappongono il cattolicesimo ed il protestantesimo riformato.

Mentre la teologia liberale trova il suo centro principale nella città di Berlino e la sua fede è basata sulla “ragione” e dal punto di vista “scientifico” sottopone la Scrittura e la Rivelazione ad un contesto guidato dalla ragione difendendo delle “ideologie” contrarie al “Cristo biblico” ed alla fede nell’unico vero “Dio”. Provocando così un cambiamento sistematico di mentalità dove il conflitto non è dovuto agli interessi materiali ma allo scontro/confronto di principi religiosi. Dove l’antitesi fondamentale non è tra ricchi e poveri, tra classi operai e nobili, ma tra credenti e miscredenti cioè tra coloro che credono in Dio e vivono nei suoi insegnamenti e coloro che credono nell’uomo e si affidano alla ragione.

Il cattolicesimo trova la sua forma nel sistema del neo-tomismo, un sistema teologico di Tommaso D’Aquino che basa la sua fede tra “ragione e fede” e la Chiesa di Roma risponde al pensiero rivoluzionario ed all’idolatria della “dea ragione” con l’idolatria dei dogma papale e mariano. Il dogma papale esalta alla massima potenza l’autorità  suprema del pontefice proclamando il ruolo del papa infallibile, mentre quello mariano stabilisce il dogma dell’Immacolata concezione da parte del papa Pio IX nel 1854 elevando Maria come prototipo materno dell’umanità.  Praticamente, il cattolicesimo,  risponde al pensiero rivoluzionario in modo elastico tanto da consentire di integrare alcune istanze di autonomia del pensiero invece di respingerle. Così mentre il liberalismo si arrende alla modernità teologica, il cattolicesimo la contesta con un pensiero pre-moderno riconoscendo  uno spazio di autonomia alla ragione naturale e dando spazio ad una costituzione dogmatica cattolica. Per questi motivi Roma viene attaccata anche sul piano istituzionale, a quest’attacco risponde con dei provvedimenti disciplinari di scomuniche per colpire la fonte dei suoi attacchi. Pio IX fa un elenco di ottanta preposizioni che vengono condannate dalla chiesa tra le quali : ideologie, movimenti politici, tendenze culturali che si formano alla matrice illuminista.

L’apologetica cristiana trova il suo centro principale nella città di Princeton che rimane salda al protestantesimo storico dove l’epicentro è Dio creatore e provveditore e sfida la modernità rivendicando la supremazia di Dio e della Rivelazione ispirata della sua Parola. Nasce l’Evangelismo riformato che trova nel neo-calvinismo, pensiero del teologo Giovanni Calvino, un pensiero solido ed organico per difendere il cristianesimo tradizionale ed osa contrattaccare il pensiero dell’Illuminismo rivendicando l’evangelo su ogni sfera della vita : chiesa, scienze, arte, politica, vocazioni e la chiamata all’impegno integrale da parte dei cristiani sostenendo che non esiste attività umana indipendente da Dio e tutta la realtà dipende da lui. L’Evangelismo riformato rivendica il diritto di Dio e la contestazione della ragione autonoma, il senso di dipendenza assoluta è il centro della fede cristiana tradizionale che fa’ riflettere sull’esperienza umana di Dio e rivendica la Bibbia come parola autorevole rivelata da Dio all’umanità.  La teologia riformata promuoveva dunque un calvinismo tradizionale sostenendo che Dio ha creato l’uomo buono, ma dopo il peccato di Adamo tutta la razza umana si trova in una condizione di ribellione nei confronti del Creatore e sottoposta alla sua ira; tale condizione comporta la morte spirituale ma per la misericordia di Dio, nella sua sovranità egli ha agito a favore dell’uomo mostrando la sua grazia attraverso suo Figlio Gesù con il quale fece un patto di grazia con il suo popolo  riscattandoli alla salvezza. I peccatori, redenti in Cristo, per grazia attraverso la fede e grazie all’opera interiore dello Spirito Santo sono partecipi nel servizio del Regno di Dio. L’Evangelismo riformato sostiene con forza la veridicità dell’ispirazione della Rivelazione biblica e non negozia la fede cristiana tradizionale ed in particolare la cristologia e la necessità di conformare il pensiero alla rivelazione biblica.

Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com

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