Maria fu rimproverata o elogiata?

2118“Che v’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta” (Giovanni 2:4)Cristo rispose alla comunicazione di Maria con un rimprovero.

A prima vista, questo rimprovero potrebbe stupire il lettore perché la comunicazione di Maria non sembra meritare una riposta simile. Al contrario, la comunicazione di Maria fu encomiabile, ma Cristo conosce il cuore delle persone e non si basa soltanto sulle loro parole. In questa occasione, dunque, Cristo conosceva l’atteggiamento del cuore di Maria, che probabilmente non era positivo, e per questo la rimproverò: “spesso nelle sue conversazioni [Gesù] non risponde tanto alle domande [o alle richieste] che gli vengono rivolte, quanto allo spirito con cui sono rivolte
(Giovanni 2:19: 3:3; 6:26).
Se Cristo non le avesse risposto in questo modo, l’errore dell’atteggiamento di Maria non sarebbe mai stato percepito. Se non fosse per la risposta di Gesù, non avremmo mai capito l’atteggiamento di Maria in quell’occasione. Spesso le cose sono molto diverse da ciò che sembrano, e sicuramente fu così anche in questo caso.
Il fatto che presentò a Cristo il problema della mancanza di vino indica che Maria era convinta che Cristo fosse in grado di risolverlo. Prima che Cristo nascesse, Maria aveva ricevuto delle informazioni da Dio mediate l’angelo Gabriele, che egli aveva annunciato che Cristo non era una persona qualunque. Il fatto che Cristo fosse nato da una vergine, insieme alla sua condotta e alla sapienza che aveva dimostrato nel corso degli anni in cui aveva vissuto Maria, avevano sicuramente confermato la rivelazione divina. Se sappiamo chi è Gesù invocheremo il Suo aiuto. Il mondo non conosce Cristo e non sembra interessato a conoscerlo, ma la conoscenza di Cristo è la più importante in assoluto
L’affermazione con cui Gesù disse a Maria, “Che v’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta”, implica tre rimproveri, infatti redarguisce Maria in tre ambiti:

Autorità, Consiglio, e Agenda.

1. L’autorità:
Il rimprovero relativo all’autorità traspare da tutto ciò che Gesù disse a Maria, ma è contenuto soprattutto nella parola “donna”. Chiamare Maria “donna” invece che “mamma” sottolinea in modo speciale la questione dell’autorità. Il termine “donna” non è dispregiativo (fu usato anche sulla croce, quando Cristo mise compassionevolmente Maria nelle mani dell’apostolo Giovanni dicendo: “Donna, ecco tuo figlio!”; Giovanni 19:26), ma il fatto che Gesù chiamò Maria “donna” invece che “mamma” indica che Maria si presentò a Cristo come una madre, non come un’umile supplicante in cerca di aiuto. In altre parole, Maria ordinò a Gesù di fare qualcosa basandosi sulla propria autorità di madre terrena, ma il ministero di Cristo era governato dall’autorità del Padre celeste. Di conseguenza, Maria non era nella posizione di poter dare ordini a Cristo. L’utilizzo del termine “gunai” [donna] invece che “meter” [mamma] indicava che Maria non poteva più esercitare autorità materna. L’autorità materna di Maria non era più valida. Per un periodo, infatti, Cristo era stato “loro sottomesso [sia a Maria che a Giuseppe, i suoi genitori]” (Luca 2:51), ma “il tempo della sottomissione a Maria e Giuseppe era terminato”. Maria non doveva più considerarlo semplicemente come suo figlio. Tuttavia, malgrado questo rimprovero relativo all’autorità, la chiesa cattolica romana continua a insistere sul fatto che Maria ha un’influenza speciale su Cristo perché fu sua madre, asserendo che per questo è giusto pregarla. Questo racconto del primo miracolo di Cristo, però, confuta in modo chiaro l’opera di intercessione di Maria che la chiesa cattolica romana sostiene. Le preghiere che i cattolici rivolgono alla vergine Maria […] chiedendole di “dare ordini al Figlio” sono offensive e blasfeme agli occhi di Dio. Queste preghiere sono contrarie alle Scritture, come gran parte del dogma della chiesa cattolica romana.

2. Il consiglio: “Che v’è fra me e te, o donna?” La domanda di Cristo in risposta alla comunicazione di Maria è un’espressione ellittica, ossia un’espressione in cui vengono omesse delle parole, che però vengono comprese ugualmente. Per esempio, invece di dire “se possibile, potresti arrivare puntuale ai culti?”, si potrebbe usare la seguente affermazione ellittica: “se possibile, arriva puntuale ai culti. L’espressione ellittica usata da Cristo potrebbe essere ampliata nel seguente modo: “Che v’è fra me e il tuo consiglio relativo al mio ministero?”. Cristo non aveva bisogno dei consigli di Maria, né tanto meno dei suoi ordini perché gli ordini e i consigli per Cristo venivano dal Padre celeste. La domanda “Che v’è fra me e te?” è usata anche in un altro brano delle Scritture, e a volte viene utilizzata anche oggi in segno di indignazione o disprezzo ( Matteo 8:29; Marco 1:24; 5:7; Luca 8:28). Questa domanda indica che il sentimento a cui uno degli interlocutori fa appello e rifiutato dall’altro. Questo problema è descritto nel libro di Isaia, dove leggiamo che Dio disse all’uomo: “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri” (Isaia 55:8-9).
In due occasione Maria si intromise nel servizio del Signore (Giovanni 2:3-4; Matteo 12:46-50), e in entrambe le occasioni Gesù la rimise al suo posto.

3. L’Agenda: “L’ora mia non è ancora venuta”. Questa affermazione di Cristo in risposta a Maria indica chiaramente che Cristo era consapevole del fatto che stava compiendo un’opera affidatagli dal Padre, di cui ogni minimo dettaglio era stato stabilito divinamene, dunque per ogni azione era stato decretato un momento preciso […] Gesù avrebbe agito solo quando fosse stato certo che l’ora era giunta, non prima. Di conseguenza, Gesù non era soggetto all’autorità di Maria, in nulla perché la Sua agenda era determinata dal Padre celeste, non da una madre terrena. Generalmente nelle Scritture, l’espressione “l’ora” si riferisce agli eventi relativi alla crocifissione, alla risurrezione e all’ascensione, che fu l’apice della gloria messianica, ma questa espressione può essere usata in relazione a qualsiasi aspetto del ministero di Cristo, i cui tempi furono determinati dall’autorità di Dio (Giovanni 7:6; 7:30; 8:20; 12:2-27; 17:1).
Ovviamente, il rimprovero di Cristo per Maria non significava che Gesù non avrebbe risolto il problema della mancanza di vino. Inoltre, Gesù non rimproverò Maria per essersi rivolta a Lui nel momento del bisogno, ma perché Maria si era presentata con un atteggiamento sbagliato. Come abbiamo osservato, il problema fu che, invece di presentarsi come un’umile supplicante, Maria si presentò a Cristo in virtù della sua autorità materna cercando di ordinargli cosa fare e quando farlo. Tuttavia, pur rimproverando Maria per il modo in cui si era rivolta a Lui, Cristo supplì ugualmente alla necessità di vino. In altre parole, Gesù non si rifiutò di risolvere il problema presentatogli da Maria, ma la rimproverò soltanto per il suo atteggiamento.

“Fate tutto quel che vi dirà” (Giovanni 2:5). La risposta di Maria al rimprovero di Cristo fu encomiabile perché ordinò ai servitori impiegati alla festa di nozze di ubbidire a Cristo. Il modo in cui fu dato l’ordine e il carattere dell’ordine rivelarono un atteggiamento positivo e fornirono un buon consiglio.
Maria dimostrò sia mansuetudine che fede perché si umiliò d’innanzi a Cristo e accettò il rimprovero. Pochi rispondono così bene ai rimproveri del Signore, infatti quando un predicatore predica contro un peccato in particolare, le persone colpevoli di questo peccato, invece di ammettere umilmente i propri errori abbandonando il peccato, tendono a offendersi e criticare il predicatore. Inoltre, Maria dimostrò di avere fede perché diede un ordine ai servitori con la certezza che Cristo li avrebbe aiutati. Come la donna siro fenicia (Matteo 15:21-28), la fede di Maria superò la prova e accettò la correzione, infatti Maria continuò a credere che Cristo fosse in grado di aiutarli, e agì di conseguenza. L’atteggiamento di Maria dopo il rimprovero fu eccellente.
Inoltre, è importante osservare che il fatto che Maria desse degli ordini ai servitori era perché era amica almeno di uno dei due sposi. Ma sicuramente non era accettabile che Maria desse degli ordini al Salvatore! Il dogma della chiesa cattolica romana dice il contrario, ma in realtà Maria esercitava autorità sui servitori, non sul Salvatore. Ordinare ai servitori di ubbidire a Cristo fu necessario perché i servitori lo consideravano come semplice ospite, ma l’ordine di Maria corresse la loro ignoranza riguardo a Cristo. I servitori, infatti, dovevano guardarlo come Colui a cui occorre ubbidire. Allo stesso modo, i predicatori e le chiese devono annunciare fedelmente un messaggio che esalti la Persona di Cristo, insegnando alle persone che Cristo non è uno qualunque, bensì il Grande Figlio di Dio, la seconda persona della Trinità e l’Unico Salvatore dell’umanità.

John Butler

Ferrentino Francesco La Manna | notiziecristiane.com
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