La storia che raccontò Nathan, del pover’uomo con l’agnello da compagnia, catturò l’immaginazione di Davide. Forse anche lui ebbe il proprio agnello preferito durante i suoi giorni da pastore. Poteva immaginare come ci si sentiva ad avere un bene prezioso strappato via da qualcuno che aveva più che abbastanza e non avrebbe mai potuto apprezzare il valore di ciò che era stato rubato, perciò la sua immaginazione coinvolse le sue emozioni e la storia lo fece arrabbiare.
"Una cosa" disse Henry Suso, "è ascoltare di persona il dolce suono di un liuto, un'altra è l'avere solo sentito parlare". Una cosa, potremmo aggiungere, è ascoltare la verità risuonare dentro al nostro intimo, e tutt'altra cosa invece è averne solo sentito parlarne. Non desidero riflettere sulla genuinità dell'esperienza religiosa di ogni uomo; piuttosto mi rallegro di ogni piccola briciola di vera devozione che continua a rimanere fra di noi in questi giorni di superficialità e di finzione. Però, esaminando lo stato delle cose nelle chiese evangeliche, nasce il forte sospetto che un'allarmante alta percentuale di persone che oggi si professano cristiane non abbiano mai ascoltato di persona il suono del liuto. Ne hanno solo sentito parlare da altri.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, lo ha annunciato con grande enfasi, quasi alla stregua di un passo avanti epocale per l'umanità: ovvero che alle donne pugliesi di età compresa tra i 27 e i 37 anni, con un Isee inferiore ai 30mila euro, sarà consentito di congelare i propri ovociti nel caso in cui debbano sottoporsi a terapie che rischino di renderle sterili.
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