Minacciano di fare causa alla Chiesa Inghilterra per rifiuto matrimonio gay… che orrore!

gay-grooms-hold-hands-Allegro-PhotographyUna coppia gay in Inghilterra fa sapere di avere intenzione di fare causa alla Chiesa d’Inghilterra, per il suo rifiuto di celebrare ‘matrimoni’ gay, a meno di un mese dall’approvazione della nuova legge che legalizza le nozze gay, ma che garantiva che la chiesa non sarebbe stata obbligata a celebrare ‘matrimoni’ tra persone dello stesso sesso, in quanto contrari ai dettami biblici.Barrie Drewitt-Barlow e il suo partner, Tony, sono considerati da molti in Inghilterra una sorta di “coppia modello” per la legalizzazione delle nozze gay, dal momento che sono i primi ad essere diventati genitori gay nel 1999 tramite la maternità surrogata, e da allora hanno avuto altri 5 figli tramite la maternità surrogata. La coppia ha celebrato una cerimonia di civil partnership (patto civile) nel 2006 e gestisce un centro per la maternità surrogata a Chandlers Quay in Maldon.

 La norma per il matrimonio gay approvata in Gran Bretagna, comprendeva un “blocco quadruplo”, teso a proteggere la Chiesa d’Inghilterra e le altre istituzioni religiose dall’essere forzate a celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso contro il proprio credo.

 Con la norma in vigore, le chiese hanno la facoltà di scegliere se celebrare nozze gay, ma non possono essere obbligate a farlo.

 Ciò nonostante molti osservatori erano convinti che gli attivisti gay non non avrebbero tenuto conto di questa limitazione e avrebbero continuato a spingere perché le chiese fossero obbligate a celebrare nozze gay contro la propria volontà.

Ora dopo solo poche settimane dall’approvazione della legge, quei timori si sono mostrati fondati; Barrie Drewitt-Barlow e il suo partner, Tony, affermano di voler mettere alla prova tale limitazione davanti ad un tribunale. I due si sono dichiarati ‘cristiani praticanti’ e vogliono che i figli le vedano sposarsi in chiesa.

Occorre osservare, dopo l’approvazione della legge sui matrimoni gay da parte del parlamento britannico, la particolare gravità di quanto sta  accadendo; che può essere apprezzata pienamente solo a partire da almeno quattro ordini di considerazioni: in primo luogo bisogna ricordare che è in sé già grave, in generale, che in uno stato si diffonda il vizio dell’omosessualità: infatti si tratta sempre di un inequivocabile segno di terribile decadenza morale e sociale. La Sacra Bibbia e la guida dei servitori di Dio ci mostrano che il peccato impuro contro natura è uno dei quattro peccati che «gridano pietà al cospetto di Dio» e che attirano sui popoli i peggiori. Più grave è però il caso di stati in cui i comportamenti omosessuali, oltre a rappresentare un vizio di fatto sempre più diffuso, vengono difesi in foro esterno, ad esempio con associazioni e pubbliche manifestazioni, come i matrimoni gay, gay pride, o vengono propagandati con produzione di film e libri, senza che lo stato intervenga con la giusta attività censoria e repressiva: una tolleranza ingiustificata e non accidentale, ma programmatica di simile vizio, rende complice uno stato in quanto istituzione. Uno Stato ingiustamente tollerante è reo di non aver esercitato l’autorità per difendere il bene comune e compie un vero e proprio peccato di omissione.

In terzo luogo dobbiamo considerare che una legge che riconosce pubblicamente il “matrimonio” fra omosessuali, in particolare con il diritto di adottare bambini, non è più solo una legge ingiusta e idiota, contro il bene comune, contro la retta ragione morale e contro il più elementare buon senso, ma diviene un atto formale di satanica rivolta contro Dio da parte di uno stato, venendo a rappresentare quasi una bestemmia pubblicamente gridata verso il cielo da parte delle autorità.

Una cosa infatti è un vizio, per quanto esecrabile, in cui cadono dei singoli; altra cosa è che questo stesso vizio venga istituzionalizzato e difeso con leggi positive da parte di uno Stato. E non parliamo evidentemente di un vizio qualsiasi, ma di un gravissimo peccato contro natura, che va formalmente contro l’ordine dell’essere voluto dal Creatore; sta infatti scritto: «E creò Iddio l’uomo ad immagine sua; ad immagine  di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gn. 1, 27). Già solo la più elementare esegesi di Genesi 1 e 2  mostra come il matrimonio sia creato da Dio e sia creato appunto come rapporto fra uomo e donna. Infine va osservato che è di incalcolabile gravità il fatto che osino attaccare senza alcun ritegno quella legge di natura che Dio stesso ha scolpito nel cuore di ogni uomo, approvando qualche mese fa’ il matrimonio omosessuale.


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