Nata da Carolina in coma dal 25 Agosto. Grazie Gesù!!

imagesCA4NZRUJCarolina è in coma da quattro mesi, ma la sua bambina è nata lo stesso. È venuta alla luce ieri all’ospedale Cardarelli di Napoli Maria Emiliana. Visto cosa può fare la fede? Può fare miracoli! Il 30 agosto avevamo pubblicato l’articolo: “Carolina tenuta viva per la figlia in grembo …preghiamo per loro!“, dove invitavamo i fratelli e le sorelle in Cristo Gesù di trovare un momento della giornata loro giornata, di entrare nella loro stanza e pregare al Dio dei miracoli, al Dio che salva, che guarisce e che da la vita eterna;  affinchè preservasse dalla morte questa piccola creatura… e il Signore ci ha ascoltato!! Perchè il cuore della figlia di Carolina non solo è continuato a battere per tutti questi mesi, ma la piccola Maria,  ha visto la luce poche ore fa’. Pesava quasi un chilo e 100, che le erano sufficienti. Adesso cresce bene è si trova in un incubatrice. Come la sua mamma, e per la sua mamma, ha tutto il diritto di vivere.

La storia di Carolina è straziante. La giovane mamma venticinquenne in coma farmacologico dallo scorso 25 agosto e ricoverata in rianimazione nell’ospedale Cardarelli di Napoli. Ha portato avanti una gravidanza dalla decima settimana fino a ieri. Era stata colpita la domenica sera del 25 agosto a Lauro (Avellino) insieme al padre, Vincenzo Sepe, di 44 anni, deceduto sul colpo. A sparare quel  giorno a lei e ai membri della sua famiglia con una pistola è stato Domenico Aschettino, ex guardia giurata di 40 anni, vicino di casa, per futili motivi. Secondo le prime ricostruzioni, Aschettino voleva “vendicarsi” dopo una lite. Dopo aver ucciso, l’uomo si era allontanato per andare a bere alla vicina fontana pubblica dicendo che da quel giorno nessuno lo avrebbe più deriso. Da allora, è in carcere con le accuse di omicidio, tentato omicidio premeditato aggravato dai futili motivi e lesioni aggravate.

In merito alla bambina, sin da subito, la commissione bioetica aveva acconsentito che i medici tenessero in cura Carolina e provassero a fare nascere il figlio che teneva in grembo, mentre era stato chiesto ai giudici del Tribunale per i minori di nominare un tutore del bambino che faccia le veci della madre. La storia di Carolina e della piccola Maria ha pochi precedenti e che «dimostra i progressi della scienza, che può mantenere le funzioni vitali della mamma, e garantire al nascituro di venire al mondo quando i rischi per la sua vita non sono più alti, e cioè dopo la 23esima settimana di vita». È Carlo Valerio Bellieni, segretario del Comitato di Bioetica della Società Italiana di Pediatria e membro di Scienza e Vita, a sottolineare, oltre all’eccezionalità, anche la positività del caso di Napoli. «I rischi della nascita prematura sono inferiori al diritto alla vita». Un caso simile è accaduto di recente in Ungheria, dove un bambino è nato alla 27esima settimana di gestazione dalla mamma entrata in coma alla 15esima. E in Italia, nel 1998, era avvenuto all’ospedale Gaslini di Genova. Casi in cui la vita è stata più forte di tutto, e ha vinto. A dispetto di ogni polemica (è stato il caso ungherese) sollevata da chi ritiene che la mamma sia solo «un’incubatrice».

Alla fine dell’articolo del 30 agosto avevamo invitato i lettori a pregare il buon Dio, naturalmente, oltre che per Maria, la figlia di Carolina, anche per l’uomo accusato di omicidio, affinchè il killer che ha causato questo dramma si penta dal più profondo del suo cuore e chieda perdono prima a Cristo Gesù e poi ai familiari della vittima per  i suoi misfatti e dia il cuore al Signore. Beh, a distanza di quei mesi e alla luce della nscita della piccola pensiamo ancora che pregare per loro sia stata la cosa più giusta che un cristiano potesse fare! Dio vi benedica per le preghiere che ha avete innalzato al Dio delle cose impossibili, Gesù Cristo, il Signore dei Signore!

Proietto Pietro

notiziecristiane.com

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