Necessitiamo di coerenza!

La parola “coerenza” non è propriamente un termine biblico ma resta un concetto fondamentale che attraversa tutta la Scrittura e descrive in pieno l’identità di Dio perché il suo significato è quello di una continuità tra pensiero e azione.

Chi è coerente per eccellenza se non Dio che compie ciò che ha promesso? Ma cosa succede se questo criterio viene applicato agli essere umani? La storia d’Israele ci dimostra quanto difficile sia stato per questo popolo rimanere coerente nell’ambito dell’alleanza stipulata da Dio e quanto invece più semplice, ma ahimè rovinoso, vivere nell’incoerenza alimentando ingiustizia sociale e idolatria.

Gesù resta l’esempio perfetto di una scelta di vita coerente, ma il passaggio non è sempre così immediato (vedi il giovane ricco). Così come la pretesa coerenza dei farisei e degli scribi sbandierata davanti a Gesù si rivela invece spesso come ipocrisia, perché confonde la giustizia sostanziale di Dio in una giustizia puramente formale, fatta di sola osservanza.

Gesù aveva raggiunto un grande successo e aveva attirato molte persone ma, come spesso capita, alla quantità delle persone non corrisponde la qualità e trasparenza dello stile di vita, molta gente lo segue e per questo spesso si volta indietro e chiarisce cosa comporta il cristianesimo, affermando più volte che chi non porta la propria croce, non può essere suo discepolo.

Non servono giuramenti, promesse solenni, dichiarazioni enfatiche; serve soltanto precisione e fedeltà.

Il cristiano è fedele alla propria parola data in qualunque circostanza e per qualsiasi ragione. Nel mondo corrotto di questi giorni tutti diffidano della “parola”, ma il cristiano deve far crollare questa diffidenza per quanto concerne la propria vita: deve essere “di parola” sul lavoro, nelle sue promesse, nei suoi impegni sociali o religiosi.

Dobbiamo eliminare leggerezza e disordine dalla nostra vita e prima di assumere un impegno e di dare una parola dobbiamo riflettere profondamente e seriamente affinché quando l’impegno è preso emerga intera la nostra onestà cristiana.

Vivere con coerenza il Vangelo non è stato mai facile. Oggi, ancor di più. La nostra società, sempre più laica e individualista, si è allontanata dai principi evangelici. Mira al successo, da ottenere subito ed a ogni costo e non importa con quali mezzi e vie da percorrere. La dignità della persona è svalutata e calpestata. Non ci si pensa due volte, se serve a raggiungere lo scopo.

Il Vangelo, invece, ci invita ad andare controcorrente. È scomodo, se vissuto e testimoniato nella sua interezza. Senza sconti o facili addomesticamenti. La verità, spesso, ha un prezzo da pagare. Ma se non fosse così, vorrebbe dire che i cristiani sono diventati scipiti. Non sono più segno di distinzione e di contraddizione né tanto meno sono sale del mondo, o lievito che fa fermentare la pasta.

La coerenza è una grande virtù, soprattutto perché ci fa evitare di scendere a facili compromessi con la nostra coscienza rendendo la nostra testimonianza veritiera ed efficace!

Dio vuole il nostro meglio per renderci migliori.

Luigi Mandile

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