Non concupire… impara ad accontentarti

amare-vitaES.20:17 | Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».

Il significato dell’ultimo comandamento è quello di non bramare ciò che non si può avere … per decreto divino!

Bisogna infatti specificare che l’ultimo a vietare particolare cose è rimasto solo Dio per mezzo della sua parola.

Non esistono leggi contro la concupiscenza, la religione secolare non giudica i peccati commessi figuriamoci quelli virtuali, la coscienza degli uomini vola sempre più bassa, i costumi sociali sono sempre più licenziosi e tendenti a conformare le nuove generazioni al culto dell’apparire più che dell’essere.

Il non concupire richiede oggi più che mai un grande impegno, possiamo dire una vera e propria lotta, perché’ i suoi effetti sono devastanti ma molti non vedono il pericolo e ci giocano sopra con leggerezza.

Lo sviluppo della concupiscenza di occhi ammiccanti alla moda scollacciata e provocante, la pubblicità, che è la palestra della bramosia, accende il desiderio di possedere cose e persone, la pornografia a portata di tutti, grandi e piccoli, semina concupiscenza di massa, il gossip propone uno stile di vita fatto di ogni tipo di possibilità dalla promiscuità sessuale allo sfoggio di status symbol.

Dio ci ha avvertito che dietro a tutto ciò ci sono grandi pericoli, l’invidia è uno di questo, il non poter permettersi ciò che altri hanno procura il dispiacere che gli altri lo posseggono, questo disturbo compromette le relazioni, l’indebitamento è un altro male provocato da essa perché la gente vinta dalla cupidigia compra gli oggetti del desiderio fino ad indebitarsi in modo eccessivo, e che dire dei tradimenti coniugali a causa di relazioni iniziate da folle passionalità.

Dio non vieta per capriccio ma perché’ egli vede più in là di noi.

Il consiglio di oggi è prendi il controllo della tua vita e non farti guidare dai tuoi occhi, ciò che vedi non è più di ciò che sei, non perdere ciò che hai per ottenere ciò che non hai.

Grandi uomini sono stati danneggiati dalla concupiscenza, il re Davide pagò a caro prezzo il suo sguardo a Bat-sceba, Gheazi fu colpito da lebbra per aver concupito il denaro di Naman, Acab desiderò di avere la vigna di nabot e gli provocò la morte, quanti danni si provocano e si ricevono a causa della concupiscenza, essa non è un episoDio ma un processo:

Giac 1:14 invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. 15 poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte.

Tu hai una misura di concupiscenza da vincere, se non lo fai essa crescerà dentro di te fino a prendere il controllo della tua vita ti attrarrà con cose e persone, quando l’esterno si unisce all’interno viene concepito il peccato che, messo in pratica, ti ucciderà.

Gesù ha da dire in materia:

Matt. 5:28 ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

Mt 18:9 se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco.

La religione differenzia i peccati veniali da quelli mortali ma la bibbia dice che il peccato produce la morte, alzati e combatti contro tutto ciò che ti vuole sconfitto.

Non seguire i tuoi occhi ma il tuo cuore e continua ad amare e rispettare la persona alle quale hai fatto voti di fedeltà, Dio era testimone, non vivere al di sopra delle tue possibilità non è importante ciò che hai ma ciò sei, rallegrati per quanti hanno più di te, almeno significa che non verranno a chiederti nulla.

L’apostolo paolo aveva un segreto per vincere la concupiscenza eccolo:

Fili 4:11 non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. 12 so vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza.

Signore aiutaci ad imparare a non concupire ma ad imparare ad esser contenti di ciò che abbiamo.

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Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com

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