Sia è conclusa l’Assemblea Generale dell’Alleanza Evangelica Europea, in Olanda a Stadskanaal. L’interrogativo provocatorio del tema di quest’anno era: “Work in progress or Doomsday” (Lavori in corso o giorno del giudizio). L’assemblea ha trovato in tutti gli interventi una corale risposta, e cioè che come evangelici europei dobbiamo guardare alla crisi, sciale, economica, politica e religiosa, non come un problema, ma come ad una opportunità per tornare a dipendere da Dio e adempiere come chiesa il mandato di evangelizzare e prendersi cura dei poveri e dei bisognosi, senza aspettarsi che se ne occupino le istituzioni civili, come in un certo senso hanno fatto le chiese d’Europa, che hanno delegato le istituzioni a prendersi cura dei bisogni delle persone.
Dopo tutto, come ha ricordato uno dei relatori, Jim Memory, da che esiste l’Europa è sempre stata in cristi, tra guerre, epidemie, carestie; semmai l’eccezione è quella di questi ultimi 70 anni di pace.
Ricordava Jeff Fountain, nel suo intervento di questa mattina, che dopotutto la Bibbia stessa è per certi versi un susseguirsi di crisi, con alti e bassi, dove Dio interviene per rialzare il suo popolo.
L’assemblea ha anche eletto il nuovo Segretario Generale dell’EEA, Thomas Bucher, che fino ad oggi aveva rivestito la carica ad interim.
L’Assemblea Generale dell’EEA è terminata con la celebrazione della Santa Cena del Signore
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