Ogni uno di noi, consapevolmente o inconsapevolmente ha uno scopo nella vita. Ha un obiettivo che cerca, nei limiti del possibile, di raggiungere e, una volta raggiunto si sente appagato e soddisfatto. Solo una vita appagata e soddisfatta realizza quello che in psicologia definiamo processo di “autorealizzazione”. Questa considerazione per quanto vera non sempre corrisponde al vero. Spesso mi trovo a constatare che persone che affermano la propria vita realizzata dal punto di vista sociale e lavorativo si sentono infelici. Come se mancasse sempre qualche cosa. E’ la frase tipica dei molti pazienti del terzo millennio: «dottore eppure non mi manca niente ma mi sento infelice». Non possiamo, noi psicologi e psicoterapeuti, far finta di niente. Devo riconoscere che molte forme di aiuto psicoterapico si sforzano di fornire all’uomo di oggi, angosciato dalla depressione, la strada della felicità, con la ricerca del proprio Io, di se stessi. Spesso questa ricerca diventa una propria ossessione, alimentando un altro tipo di nevrosi: la felicità a tutti i costi (P. Riccardi., “ogni vita è una vocazione, per un ritrovato benessere. Ed cittadella 2012).
Come psicologo, psicoterapeuta e cristiano non posso non avere un dubbio; siamo sicuri che la strada della felicità è nella ricerca ossessiva del proprio Io o, nella capacità di aprirsi agli altri, al prossimo con cuore e amore? Realizzando il comandamento per eccellenza «ama il prossimo tuo come te stesso» (Marco 12, 29).
Mi viene da suggerire che è nel mezzo, tra la ricerca di me e l’amore del prossimo la felicità (P. Riccardi Parole che trasformano, psicoterapia dal vangelo ed cittadella 2015). Il problema è che all’inizio del ventesimo secolo, la cultura psicologica dominante, è stata influenzata dal pensiero delle teorie freudiane, circa il principio di piacere: “Sembra che l’intera nostra attività psichica sia intesa a conseguire piacere e a evitare dispiacere, che essa venga automaticamente regolata dal principio del piacere” (Freud S., 1978., p. 322). Se quindi l’obiettivo principale dell’uomo, per Freud, è quello di conseguire, provare o raggiungere piacere, perché molte persone pur vivendo il piacere la vita appare priva di valore? Lo stesso Psicoanalista Freud pare abbia avuto le sue perplessità quando precisa: “Ebbene, a proposito di ogni cosa ci piacerebbe sapere quali siano le condizioni per il sorgere del piacere e del dispiacere; ma è proprio questo che ignoriamo” (Freud S 1978., p. 322). Il piacere, affinché tale possa essere definito, deve assicurare all’uomo un senso di autorealizzazione, o per meglio dire di benessere fisico, psichico e spirituale. L’uomo di oggi si ferma al piacere fisico e tutt’al più a quello psicologico ignorando del tutto quello spirituale. Ci sono casi in cui la cultura contemporanea, della così detta new economy, dei social, per esempio, contribuisce al diffondere proprio l’aspirazione al piacere finalizzato alla dimensione fisica-psicologica. Manuali e libri che si nascondono sotto il nome di “psicologia”, contribuiscono al diffondersi di questa cultura.
E’ questo tipo di cultura a creare un uomo “dominato” dall’ossessione del “piacere”. Un uomo governato da forze istintuali di effimero piacere è facilmente preda di fenomeni patologici, come droga, violenza, sete di potere, fanatismo e narcisismo all’estremo perché è governato da quello che la cultura dei padri del deserto, definiscono la “realtà sensibile”. Intendendo con essa le sensazioni del proprio corpo e della psiche.
Una persona che vive sotto il segno di questo dominio, la vita, prima o poi gli appare vuota, senza senso, priva di valore e di significato. Vacillando in un disagio nevrotico, l’uomo perde di riferimenti, e manifesta la frustrazione nella capacità di orientare la propria vita. Ed ecco che il salmista (salmo 23) recita «il Signore è il mio Pastore, nulla mi manca». Avere un orientamento, una guida che riequilibri i piaceri del corpo e della psiche con la ricerca spirituale è la strada della felicità (P. Riccardi Psicoterapia del cuore e beatitudini, ed cittadella 2018).
Pasquale Riccardi | Notiziecristiane.com
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