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AFRICA/NIGERIA – Rapito un sacerdote nella Nigeria nord-occidentale

Abuja (Agenzia Fides) - Nuovo rapimento di un sacerdote cattolico in Nigeria. Si tratta di padre Ibrahim Amos, parroco della chiesa di San Gerald Quasi a Kurmin Risga,...

Sai mantenere ben salda la fede in Lui e soprattutto Gli lasci il tempo di...

Pertanto, se Dio ci promette una determinata cosa nella vita, manteniamo ben salda la fede in Lui, ma soprattutto lasciamogli il tempo di agire, senza agire da noi stessi per dare vita alle promesse di Dio, perché se lo facciamo noi e non Dio ci troveremo davanti ad una marea di problemi. 

Bonhoeffer, 80° dalla condanna a morte. Pensare la pace nel tempo della guerra

Roma (NEV), 7 aprile 2025 – Riportiamo il testo della rubrica “Essere chiesa insieme”, curata da Paolo Naso, nella puntata del “Culto evangelico”, programma di RAI Radio1, andata in onda domenica 6 aprile 2025. Dal minuto 15:31 Culto Evangelico | Culto Evangelico del 06/04/2025 | Rai Radio 1 | RaiPlay Sound Ottant’anni fa, all’alba del 9 aprile del 1945, nel campo di concentramento di Flossenbürg, fu eseguita la condanna a morte del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer. Il progetto hitleriano del Terzo Reich era ormai crollato e mancavano solo poche settimane al crollo definitivo del nazismo e al suicidio del führer eppure fu proprio lui, con un ultimo e brutale colpo di coda, ad ordinare l’esecuzione di Bonhoeffer. Figlio della buona borghesia, questo teologo protestante aveva scelto con convinzione la strada del pastorato anche se, in breve, questa si espresse soprattutto nella forma della ricerca e della riflessione teologica. In una Germania che virava verso il nazismo, ben presto Bonhoeffer aveva manifestato la sua avversione al führer denunciando, già nel 1933, l’immoralità delle leggi antiebraiche e il pericolo costituito dall’ascesa di un leader capace di sedurre le masse con il linguaggio facile del populismo. Con il passare degli anni, la sua opposizione al nazismo si fece militante e lo avvicinò ai circoli della resistenza per la quale svolse missioni di intelligence. È ben nota la frase attribuitagli da un compagno di prigionia a cui Bonhoeffer spiegava perché, di fronte alla tragedia e al pericolo, il cristiano non potesse restare fermo e inoperoso: “Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso, come pastore, contentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io devo, se mi trovo in quel posto, saltare e afferrare il conducente al suo volante”. Finito nel mirino delle autorità, Bonhoeffer avrebbe potuto riparare negli Stati Uniti e svolgere una brillante carriera in una rassicurante facoltà teologica protestante. Invece, nel 1939 scelse di tornare nella sua Germania. Era lì che la coerenza cristiana era messa a più dura prova: sinodi e vertici della chiesa luterana si erano sostanzialmente accodati al regime e soltanto il piccolo gruppo della chiesa confessante ispirato dal teologo Karl Barth aveva difeso l’indipendenza della chiesa dal regime e aveva affermato che il cristiano doveva proclamare la sua unica e assoluta fedeltà a Dio soltanto e non alle autorità terrene. Morto prima di compiere i 40 anni, Bonhoeffer lascia una consistente mole di scritti alcuni dei quali sono ormai dei classici della teologia cristiana. Il testo più noto, anche a un pubblico non specialistico, è probabilmente Resistenza e resa, una raccolta di testi datati tra il 1943 e il 1945. Nonostante si tratti di scritti dal carcere, resta deluso il lettore che in quelle pagine cerchi le parole di un manifesto o un proclama politico. La critica teologica al nazismo e alla sua ideologia risuona in quei testi, ma la sostanza è una riflessione sul cristianesimo e la sua crisi. In tempi così cambiati e così difficili, la fede cristiana non può ridursi a una religione convenzionale e consumistica, all’idea di un Dio tappabuchi che risponde alle domande umane che non trovano risposta. Dio non va cercato solo di fronte alla morte, ai limiti della nostra vita, ma al suo centro, di fronte alle questioni che più ci interrogano e più ci sfidano. In quelle pagine Bonhoeffer polemizza con l’idea di una grazia divina “a buon mercato”, grazia senza sequela, grazia senza croce, grazia senza Gesù Cristo vivo, incarnato. La grazia di Dio impegna il cristiano, lo invita ad abbandonare le reti con le quali sta pescando per porsi nel cammino della sequela cristiana. Sono le parole di un credente che sente il peso della storia che sta attraversando e, proprio perché crede nell’azione di Dio, sa di dover fare la sua parte e di doversi assumere le sue responsabilità di credente “adulto”. Una fede che non è un rifugio rassicurante, ma che al contrario ci espone alle sfide del mondo. In tempi drammatici come i primi anni ’40 del secolo scorso, questo appello alla responsabilità della propria coscienza di fronte al male condusse Bonhoeffer fino al patibolo. E non ci deve stupire che la sua lezione morale e teologica abbia ispirato il pensiero e l’azione di personaggi come Martin Luther King o Desmond Tutu e abbia riscosso tanto interesse anche in ambito cattolico. Molto ricca resta anche la pubblicistica su questo gigante della teologia cristiana del secolo scorso e, tra i tanti titoli, segnaliamo Bonhoeffer. Un profilo, a firma del teologo protestante Fulvio Ferrario, arrivato in libreria per i tipi della Claudiana. Qualcuno però va oltre e arriva a beatificare questo credente luterano, restato fino in fondo coerente con la sua fede e la sua tradizione. È un paradosso inaccettabile. Il protestante Bonhoeffer non va santificato e posto sugli altari dell’ecumenismo, ma invece capito e studiato. Egli rimane un pensatore complesso, segnato dal maggiore dei drammi del Novecento, che non può iscriversi nelle liste dei teorici del pacifismo o della resistenza armata, ma che continua a interrogare ogni credente che si ponga di fronte alle scelte drammatiche della storia. Nonostante l’epilogo e il contesto così drammatico della sua morte, Bonhoeffer ci rivolge anche un messaggio di speranza. Nel 1933, in un’Europa delle dittature che scivolava verso la guerra, egli lanciò un appello che oggi risuona quanto mai attuale. Propose, infatti, un “grande concilio ecumenico della santa chiesa di Cristo” che, di fronte alle guerre passate e a quelle che incombevano, pronunciasse una parola di pace e, nel nome di Cristo, promuovesse il disarmo”. Allora le chiese non raccolsero quell’appello. Possono – devono – farlo oggi, di fronte alle guerre in atto e alle altre che, con intollerabile leggerezza, vengono ipotizzate e minacciate ogni giorno.

Quali sono le differenze tra Cattolici e Protestanti?

Ci sono molti versetti nella Bibbia che stabiliscono la sua autorità e affermano che è sufficiente per tutte le questioni di fede e pratica. Uno dei più chiari è 2 Timoteo 3:16-17, dove vediamo che “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona“.

Sei creato per alzarti sopra le circostanze…

“Allora egli mi rispose: «Questa è la parola che il Signore rivolge a Zorobabele: “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio”, dice il Signore degli eserciti.” (Zaccaria 4:6)Hai mai visto uno di quei meravigliosi balletti aerei, quando il cielo si riempie di rondini? Lo sapevi che questo piccolo uccello vola per più di 10’000 chilometri durante il suo intenso viaggio di migrazione

Riconoscere l’identità di Gesù cere l’identità di Gesù 

Il brano del Vangelo secondo Marco da cui è tratto il versetto di oggi, ci presenta Gesù nel momento in cui soccorre un sordomuto, un uomo che viveva ai margini della società e che, come tanti altri all’epoca, era emarginato e infelice. Gesù non si limita a dargli una parola di conforto, come “coraggio!” o una parola di benedizione come avevano chiesto coloro che lo avevano accompagnato, per poi proseguire senza fermarsi.

Pro Life sempre più discriminati e in pericolo. Ecco perché

Più recentemente, la sede del Movimento per la Vita di Venezia, la notte tra il 7 e l’8 marzo 2022 fu imbrattata con un lancio di vernice da parte di ignoti i quali, affinché non ci fossero dubbi sul loro orientamento, hanno anche lasciato sull’asfalto la seguente scritta: «Aborto ed eutanasia liberi». Di certo, però, l’episodio più grave e sconvolgente degli ultimi anni contro i pro life è quello che si è consumato nel novembre 2023 e culminato, durante una manifestazione contro la violenza sulle donne, con il lancio di un ordigno incendiario nella sede di Pro Vita & Famiglia onlus di viale Manzoni a Roma. In quell’occasione, il portavoce della onlus, Jacopo Coghe, si era detto comprensibilmente scosso «da questo vero e proprio atto terroristico, volto a intimidirci». Ad ogni modo, quel caso non era certo isolato dato che, nel dicembre scorso, Pro Vita & Famiglia ha reso noto di aver visto colpita la propria sede ben 14 volte negli ultimi tre anni. Tantissime. Anzi, decisamente troppe, per un Paese, un’Europa e un’Occidente che, come già si diceva, si vanta di essere libero, democratico e pluralista. 

Gesù prega per i suoi discepoli

I discepoli erano infinitamente preziosi per Gesù, non a causa di qualcosa d’intrinsecamente pregiato trovato in loro, ma perché gli erano stati promessi da suo Padre prima dell’inizio dei tempi. Come le ore successive della vita di Gesù avrebbero dimostrato, Gesù considerava il dono del Padre così prezioso che era disposto persino a morire per riceverlo. Oltre a riconoscere che erano un dono di Suo Padre, il Signore ha anche descritto i discepoli come coloro che obbedivano alla Sua Parola. Quest’affermazione introduce uno degli elementi essenziali per la salvezza, l’obbedienza.

Caducità umana

Nell’oggi, l’umanità vive una tragica contraddizione:  mentre si investono grandi risorse per la ricerca scientifica al fine di migliorare le condizioni della vita umana, allo stesso tempo, si impiegano grandi capitali per realizzare micidiali strumenti di morte.

Il paradosso dell’olio di palma a Colombo

Pur avendo ufficialmente vietato nel 2021 la coltivazione dell'olio di palma per le conseguenze sull'ambiente, le grandi aziende impegnate in questo mercato continuano le loro attività nel Paese dove il consumo di questo ingrediente resta elevato. La misura finisce per scoraggiare l'introduzione di nuove varietà di piante che avendo un impatto più limitato sulle risorse idriche potrebbero rappresentare una soluzione del problema.

FAMIGLIA

AMORE ETERNO

Siamo amati, e non dobbiamo dubitare mai di questo amore, e nello stesso tempo credere che non verrà mai meno, e che un giorno ci ritroveremo in quel luogo speciale che Dio ha preparato per noi, dove ci accoglierà per stare insieme per l’eternità.

STORIE DI FEDE VISSUTE

Testimonianza di una persona depressa

Dio e il vuoto dell'anima Chi nella vita non ha mai conosciuto periodi di depressione?...

FEDE E SCIENZA

Scienza per Dio o contro Dio?

Gli scienziati hanno combinato il patrimonio genetico del lupo grigio con dei frammenti di DNA estratto dai resti fossili di un dente e di un cranio di 72.000 anni, secondo i calcoli del tempo non ovviamente su base biblica (Dio creò l’universo in sette giorni - cfr. Genesi 2:1-2), clonando così delle cellule di alta qualità ed inserendole nel Dna di una cellula-uovo donatrice priva del proprio nucleo. 

SOCIALE

SALUTE E BENESSERE

Bene le restrizioni del Decreto Sicurezza alla cannabis. Ecco perché è...

Il decreto Sicurezza approvato dal governo Meloni lo scorso 4 aprile 2025 - e firmato e reso esecutivo dal presidente della Repubblica Mattarella l’11 aprile - ha introdotto una significativa restrizione riguardante la cannabis light.

RIFLESSIONI

Anche tu hai bisogno dell’elmo della salute!

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Un’arca per Noè