PAKISTAN – Nuovo Rapporto di Human Rights Watch: “Garantire sicurezza e giustizia alle minoranze”

Activists of the National Christian party shout slogans in the support of a Christian girl who was accused of burning papers containing verses from the Koran, in Karachi on September 4, 2012. A Pakistani cabinet minister says he is "very hopeful" a young Christian girl accused of blasphemy will be released on bail later this week after spending more than three weeks in custody.  AFP PHOTO/Rizwan TABASSUM        (Photo credit should read RIZWAN TABASSUM/AFP/GettyImages)Islamabad – Il governo del Pakistan deve assicurare la sicurezza delle minoranze religiose del Paese, mettendole a riparo dall’ingiustizia in sede giudiziaria e dagli attacchi da parte dei militanti: lo afferma il nuovo Rapporto internazionale dell’Ong “Human Rights Watch” (HRW). Secondo il Rapporto 2014 di HRW, appena pubblicato e inviato a Fides, gli attacchi contro le minoranze religiose in Pakistan sono aumentati in modo significativo nel 2014, e questo testimonia il fallimento delle politiche del governo del Primo Ministro Nawaz Sharif.
“Il governo del Pakistan ha fatto ben poco nel 2014 per fermare il numero crescente di omicidi e la campagna di repressione dei gruppi estremisti che colpiscono le minoranze religiose”, ha detto Phelim Kine, vice direttore per l’Asia di Human Rights Watch. “Il governo sta fallendo nel dovere fondamentale di poteggere la sicurezza dei propri cittadini e di far rispettare stato di diritto”, ha aggiunto.
Secondo i dati contenuti nel testo, a Karachi la violenza settaria ha causato nel 2014 almeno 750 omicidi mirati. Un’are calda è il Balochistan dove si registrano sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, torture che restano impunite.
Notevoli gli abusi sulle donne (si ricordano i fenomeni di stupro e “delitti d’onore”, attacchi con ‘acido), mentre le donne delle minoranze religiose sono particolarmente vulnerabili: “Ogni anno – ricorda il Rapporto – almeno 1.000 ragazze appartenenti alle comunità cristiane e indù sono costrette a sposare uomini musulmani”. (PA) (Agenzia Fides 31/1/2015)

Fonte: http://www.fides.org/

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