Una scelta coraggiosa che ci commuove, è quella che hanno preso alcuni bambini in segno di fraternità verso un loro compagno.
La volontà di non lasciarlo da solo con le sue difficoltà solo perché il mezzo che li stava trasportando in gita aveva la pedana fuori uso, impedendogli così, di stare con i suoi amici e in compagnia.
Un gesto che ci fa capire come, molto spesso, i bambini siano più sensibili e attenti all’altro, rispetto agli adulti. Ecco la vicenda.
Il gesto di gran cuore dei bambini
A darci una vera e propria lezione, nel vero senso della parola, è un gruppo di alunni di una scuola abruzzese. La scolaresca dell’Istituto comprensivo di Trasacco, in provincia de L’Aquila, era partita in bus per una giornata in gita. Il divertimento sarebbe stato alla base, perché come si fa ad impedirlo a dei bambini, ma accanto a questo, vi sarebbe stata anche la cultura.
Per tutti, indistintamente. O almeno così doveva essere. Già, perché un episodio spiacevole ha guastato la gioia e la felicità di questo gruppo di bambini in gita scolastica: sapere che il loro compagno disabile non sarebbe potuto scendere e visitare il luogo della gita, solo perché in carrozzina.
Per quale motivo? Andiamo con ordine. Il gruppo di bambini, di età compresa fra gli 8 e i 9 anni, è sul bus che li sta portando in gita a vedere le bellezze d’Italia a Roma. Una gita che tutti aspettavano da tempo ed erano ansiosi di vedere Roma da vicino. Ma c’è un intoppo: la pedana, che avrebbe permesso al loro compagno in carrozzina, di salire e scendere dal mezzo, era rotta.
La pedana del bus è rotta
Questo significava che, mentre tutti erano in giro per Roma a vedere “quanto è bella la Capitale”, il loro compagno, invece, sarebbe stato costretto a restare in bus, senza poter scendere o, peggio ancora, non sarebbe proprio partito. L’intoppo è venuto fuori nel tragitto da palazzo Bonaparte al centro storico. I piccoli alunni, infatti, avrebbero dovuto visitare la mostra di van Gogh e poi andare in giro per la Capitale.
Ma il loro compagno in carrozzina no, lui non poteva scendere dal mezzo. Anche se sono stati fatti vari tentativi per sistemarla alla meglio, per permettere al bambino di poter seguire i suoi compagni, nulla è servito.
I suoi compagni, vedendo tutto questo, hanno deciso di non scendere nemmeno loro dal bus: il loro amico non poteva restare lì da solo, mentre tutti quanti si sarebbero divertiti. Per questo, hanno deciso di rimanere con lui, mandando all’aria, così, una giornata di gita. Ma l’amicizia è più grande e va oltre la visita guidata.
“I bambini hanno detto che senza il loro amico non sarebbero mai scesi. Hanno dato una lezione a tutti” – ha spiegato, orgoglioso e contento dei suoi piccoli alunni, il preside dell’Istituto. Un comportamento esemplare quello di questi bambini che hanno dato una lezione di vita a tutti gli adulti lì presenti e non solo.
I piccoli alunni rinunciano alla gita
È vera e propria fraternità, capacità di guardare all’altro con uno sguardo d’amore e di attenzione, sapendo anche di dover rinunciare a qualcosa, un sacrificio. Cosa che i bambini sono riusciti a fare, a differenza di molti adulti che, nella frenesia di ogni giorno, nella volontà e voglia di arrivare sempre primi e fare tutto, spesso non si rendono conto che c’è qualcuno che è rimasto indietro e che ha bisogno di aiuto.
Tutti pensiamo a noi stessi e non guardiamo più all’altro che ci è accanto. Questi bambini, invece, hanno dato a tutti noi una vera lezione. Hanno offerto il loro sacrificio, hanno rinunciato alla gita, perché tutti dovevano partecipare, anche e soprattutto il loro compagno in carrozzina.
In questo tempo di Quaresima che è appena iniziato, guardiamo a questo gesto semplice ma importantissimo fatto da questi bambini. Che sia per noi esempio e stimolo a tendere sempre la mano al nostro fratello che ci chiede aiuto.
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