PREOCCUPATO APPELLO SULLA SIRIA DA IGFM

Dalla Germania arriva un appello della Società internazionale per i diritti dell’uomo (Internationale Gesellschaft für Menschenrechte, IGFM), denso di preoccupazione per quanto potrebbe ancora accadere in Siria ai danni delle minoranze (alauiti, curdi, cristiani, drusi…). 

Di fronte all’aumento della violenza settaria, alla diffusione delle squadre di vigilantes, all’inesorabile islamizzazione (con l’introduzione definitiva della sharia). A scapito ovviamente dei diritti umani.

Ricordando il recente massacro subito dalla comunità alauita (secondo l’IGFM le vittime sarebbero oltre duemila) e le violenze in aumento (arresti arbitrari, esecuzioni sommarie, sequestri…) contro le minoranze religiose o etniche.

Riguardo alla progressiva islamizzazione, l’IGFM ha ricordato sia le croci distrutte sulle tombe, sia la proibizione di mangiare e fumare in pubblico inposto a tutti duranti il Ramadan, sia la severa sepazione tra donne e uomini nelle scuole e nei trasporti pubblici.

Legittimo quindi temere che alla fine HTS aspiri alla realizzazione di uno Stato islamista con una legislazione fondata sulla sharia.

Fondate preoccupazioni anche per la situazione economica. Salari e pensioni non verrebbero versati da mesi e il prezzo dei generi alimentari sono in forte aumento. Inoltre per ampi strati della popolazione l’accesso all’elettricità rimane alquanto problematico.

Nel frattempo Aḥmad Ḥusayn al-Sharaʿ cerca sostegno internazionale (e in parte sembra anche ottenerlo). Senza per questo trascurare, nel tentativo di consolidare il controllo del paese (o semplicemente per creare “diversivi, distrarre dai problemi interni) di attaccare, provocare le comunità minoritarie meno disposte all’assimilazione. Per esempio i villaggi sciiti sul confine.
Sperando di provocare una risposta da parte di Hezbollah che fatalmente porterebbe a interventi non solo diplomatici da parte delle monarchie sunnite del Golfo.
Gianni Sartori


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