Propaganda antisemita nelle liturgie islamiche

In merito alla propaganda antisemita nelle liturgie islamiche di questi giorni pubblichiamo il parere di Francesco Maggio, esperto conoscitore della materia, in qualità di filologo di arabo e docente SCAI.

Nelle recenti discussioni sul tema dell’antisemitismo, si rileva la necessità di agire anche a livello penale contro la recrudescenza di atti e parole antisemite dilaganti alle quali stiamo assistendo a livello esponenziale.

Maggio solleva sottili ma significative sfumature discriminatorie nelle preghiere islamiche, in particolare negli spazi pubblici, contenenti espressioni per sentimenti discriminatori o manifestano un atteggiamento negativo nei confronti di specifici gruppi, come ad esempio ebrei e cristiani.

È imperativo riconoscere il potenziale impatto di queste “preghiere” islamiche. Per Maggio, sebbene la libertà di religione e di espressione siano diritti fondamentali, è essenziale garantire che questi diritti non violino i diritti degli altri.

La richiesta di Maggio, di disciplinare le preghiere islamiche negli spazi pubblici non è un attacco alla libertà religiosa, ma piuttosto una misura proattiva per combattere esclusivamente la propaganda antisemita di matrice islamica.

Non si tratta di proibire la pratica dell’Islam, ma di creare un quadro che sostenga i principi di uguaglianza e non di continuata discriminazione, da chi usufruisce dei privilegi dello stato di diritto e, questo lo perpetua giorno per giorno, alle spalle del popolo ospitante.

È fondamentale avviare un dialogo costruttivo con i leader religiosi islamici per trovare un approccio equilibrato che rispetti le loro pratiche religiose e allo stesso tempo salvaguardi dalla diffusione d’ideologie islamiche discriminatorie ebrei e cristiani. Secondo Maggio, avviando un quadro giuridico volto a sospendere i raduni islamici nel suolo pubblico che in modo sottile incitano, hate speech, possiamo lavorare per promuovere una società sinceramente più inclusiva e armoniosa.

Nell’affrontare questa complessa questione, è essenziale considerare le implicazioni legali e costituzionali. Qualsiasi proposta di regolamentazione deve essere avviata con un’attenta considerazione delle leggi e dei diritti esistenti.

Maggio rivolge alle Autorità di impegnarsi in un innovativo sforzo di collaborazione con esperti legali, leader religiosi islamici e politici per lo sviluppo di una soluzione che rispetti sia la libertà religiosa sia la protezione degli individui dalla discriminazione.

Egli è fermamente convinto che affrontando questo problema di petto e lavorando per un approccio regolamentato alle preghiere islamiche negli spazi pubblici, possiamo contribuire alla difesa contro l’antisemitismo e promuovere una società costruita sulla tolleranza e sul rispetto reciproco”.

Francesco Maggio

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