Quando la solidarietà per gli animali ha una marcia in più…

Il ragazzo della foto è un giovane clochard che staziona dinanzi ad un supermercato, nel pieno centro di Taranto, con lo scopo di chiedere l’elemosina. Giorni fa, fermatomi a fare due chiacchiere con lui, mi ha confessato un suo piccolo segreto.

“Alessio” – mi fa – “da quando ho preso questo cucciolo le persone si fermano più di quando non lo avevo”. Avete capito bene! Ormai è diventato naturale per la massa che la gente sia attratta più dagli animali che dalle persone! Così, quel giovane grazie alla sensibilità della gente verso quel cucciolo, riesce a racimolare qualcosa in più per tirare a campare, a vivere, più di quanto riceveva senza possedere il suo meraviglioso cucciolo.

Ora, chiaramente, niente da togliere al cucciolo, che in sé per sé è meraviglioso come tutti gli animali che Dio ha creato; ma deve far riflettere come il cuore delle persone sia più sensibile verso gli animali – che a dire di qualcuno “non fanno male a nessuno come l’essere umano invece fa”, piuttosto che alle persone stesse. Amiamo gli animali più che i nostri simili, quando il secondo grande comandamento (certamente non esclude di amare gli animali) non recita “Ama il tuo animale come te stesso”, ma “Ama il tuo prossimo come te stesso”.

Tuttavia, questa erronea tendenza di essere più sensibili agli uni piuttosto che agli altri non può essere solo condannata e basta, va cercato un dialogo costruttivo. Ma una cosa è certa: c’è veramente tanta confusione in questo mondo, abbiamo sovvertito l’ordine posto dal Creatore.

Alessio Sibilla

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