Quando l’avversario verrà

Non sempre, quando siamo nei guai, quando siamo con l’acqua alla gola o quando siamo nella desolazione più assoluta e le circostanze sono completamente fuori dal nostro controllo, è il nemico che ci ha portati.

Quando Gesù fu condotto nel deserto, era lo Spirito di Dio che lo aveva portato, (Matteo 4:1), e lo condusse li per una ragione specifica… Per essere tentato e messo alla prova dal nemico.

Quando stiamo vivendo un periodo di malattia, o che abbiamo perso il lavoro, o che i soldi non bastano per pagare tutte le nostre necessità, il nemico non viene contro di noi sbavando dalla bocca, maleodorante, con un sottofondo di musica rock pesante e circondato da creature spaventose e minacciose dall’oltre tomba, ma si avvicina come un amico, un consulente saggio, un salvatore pieno di discernimento che citando le Scritture ti sembrerà un angelo di luce mandato da Dio stesso!

Gesù dopo 40 giorni che non mangiava nel deserto, la Bibbia ci dice che ebbe fame. (Vrs.2). Qui vediamo subito il falso consolatore che gli butta subito un dubbio nella forma di una verità assoluta di importanza fondamentale: “Se tu sei Figlio di Dio”…

Certo che Gesù lo era. Lui era il Figlio! L’unigenito Figlio del Dio onnipotente!

E’ qui che la seconda parte della “palla curva” che gli lanciò il nemico sembra assoluta verità. Se lo sei (il Figlio), colui che per la quale tutto è venuto all’esistenza, (Colossesi 1:16,17), e per la quale tutto ha un senso, (Giovanni 1:1-3), basta che apri la bocca e ORDINA le pietre a diventare pane. (Vrs.3)… cosa ci vuole…

Tutto quello che si vedeva attorno, insieme a tutto ciò che non si vedeva, il Padre l’aveva chiamato all’esistenza dal niente, (Romani 4:17), attraverso Gesù, la Sua Parola. Quanto diritto aveva Gesù di cambiare in morbidi pani appena sfornati due o tre pietroline proprio perché era Dio! Ne aveva tutti i diritti, in cielo e sulla terra, e perfino il nemico sembrasse che stava cambiando dichiarando la verità per una volta…

Quante volte anche noi, quando siamo in difficoltà, siamo tentati di pensare che siamo come Dio, chiamando all’esistenza fortune, buon auspicio, guarigione e prosperità, proprio perché siamo figli di Dio dichiarati e sigillati dalla Parola di Dio stessa! “Se tu sei figlio di Dio”… ci viene sussurrato, non dovresti essere in questa situazione… non dovresti essere malato… non dovresti essere morto di fame e squattrinato… TU SEI FIGLIO! TU SEI RICCO E TE LO DICHIARA LA PAROLA STESSA!

La Bibbia ci rivela che Gesù era venuto al mondo per volontà profetizzata e dichiarata dal Padre, ( 1 Pietro 1:20/2 Timoteo 1:9), in completa sottomissione, (Ebrei 2:10/5:8,9), a tal punto che la Sua stessa testimonianza di se stesso non valeva, (Giovanni 5:31-37/14:10).
Per questo Gesù rispose al falso consolatore: «Sta scritto: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio”». (Vrs. 4).

Anche se siamo diventati figli, (Giovanni 1:12,13), adottati e parte della famiglia di Dio, (Efesini 1:19-21), NON SIAMO DIO. Solo Dio è Dio, e noi siamo solamente dei peccatori a cui è stata fatta grazia e misericordia attraverso Colui che non ha ceduto davanti all’avversario, (anche aventi il diritto di metterlo al suo posto), ma in umiltà e sottomissione non peccò, (1 Pietro 2:21,22).

Allora vediamo che il nemico porta Gesù sul pinnacolo del tempio a Gerusalemme. Questa volta una “palla veloce” gli viene lanciato a 400kmh… diretta… come sfida assoluta…

“Se tu sei… STA SCRITTO che ti puoi tranquillamente buttare giù da qui, ed EGLI, (Dio, tuo Padre), ordinerà ai suoi angeli che ti porteranno sulle loro mani, perché non urti col tuo piede in alcuna pietra” (Vrs. 5)… (quelli che non hai fatto diventare pane)…

Provami che sei quello che sei! E’ scritto no? Fammi vedere che la Parola di Dio ha un briciolo di valore e verità!
A volte anche noi siamo così messi male per le circostanze in cui ci troviamo, che il mondo si ride di noi. Non solo il mondo, ma spesso qualcuno che si dice anche cristiano si fa beffe di noi. “Se tu sei quello che dici di essere, perché stai passando quest’inferno sulla quale non hai nessun controllo? Non è scritto che Dio ti ama? Che Dio ha un piano meraviglioso per la tua vita? Non è scritto forse che Lui ti proteggerà e le Sue promesse sono sempre “si” ed “amen”?
Fai un passo di fede smidollato che non sei altro, non è scritto che Dio avrà cura di te?”…

Quanto ci fa bollire il sangue quando siamo sfidati così. Quanto ci viene naturale cominciare a fare dei passi più lunghi della gamba, prendendo prestiti che non potremmo mai ripagare, provando soluzioni a problemi che alla fine ci portano ancora più in basso, solo perché abbiamo accettato la sfida per provare la nostra fede, METTENTO FEDE NELLA NOSTRA STESSA FEDE, quando invece la bibbia ci dice di avere fede solamente nel Signore e nella Sua Parola dichiarata…

Gesù risponde: «È altresì scritto: “Non tentare il Signore Dio tuo”».

E’ la fede stessa regalataci dal padre, (Efesini 2:8), ricevuto in sorte, (2 Pietro 1:1), la stessa di Gesù, (Galati 2:16), che ci fa capire che è solo il Signore che può, attraverso la Sua Parola, nella nostra vita, (Giona 2:10/Isaia 12:2), salvarci e tenerci al sicuro… (Giovanni 17:15/2 Tessalonicesi 3:3/1 Giovanni 5:18).

Se vogliamo andare un po più in profondità, la risposta al nemico che diede Gesù sono le parole pronunciate del Padre riguardo l’idolatria. (Deuteronomio 6:15,16). Dio Padre stava parlando al Suo popolo riguardo il seguire altri dei dei popoli intorno a loro.

Quanta gente c’è intorno a noi che ha solamente fede nel loro cuore, del loro istinto, della loro esperienza, e si appoggiano esclusivamente alle loro forze e discernimento. Quanto è facile per il credente mettere la sua fiducia nel dono ricevuto della fede invece di guardare a Colui che lo ha donato. Tutte queste cose possano diventare un “idolo”, specie quando riusciamo nei nostri intenti secondo queste cose elencate…

Dio invece ci esorta e ci mette alla prova delle volte per vedere effettivamente dov’è riposta la nostra fiducia; se nella nostra carne, saltando spesso giù da pinnacoli anche per fede, o se è nella Sua Sovranità di Creatore onnisciente ed onnipotente che porterà a compimento ciò che ha dichiarato secondo la Sua Volontà benevola… (Romani 8:28/1 Tessalonicesi 5:23,24).

Dopo la palla curva e quella veloce, l’unica rimasta è quella lenta… Quelle palle che anche quando non sei concentrato, sai che li puoi respingere o acchiappare quasi quasi senza guardare…

Il Nemico porta Gesù sopra un monte, e gli mostra cose bellissime. Regni e la loro gloria, soddisfazioni e  realizzazioni. Potere e sistemi che funzionano e che sono arrivati al loro massimo di evoluzione… (Vrs. 8).

A volte provo ad immaginare come doveva essere per Gesù, nato in una stalla, tra odori e escrementi di animali, poi sottomesso ai genitori, e poi almeno 20 anni di lavoro secolare con le proprie mani col pensiero fisso; Quando dovrò morire su quella croce?

Che sofferenza! Che stress! Che travaglio e lotta interna, sapere che sei nato per una sola ragione, ma devi aspettare i tempi stabiliti con pazienza ed ubbidienza… Non poteva concludersi a 18 anni? O quando aveva 25? tutto questo tempo ed in queste condizioni…

«Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Gli sussurra il diavolo… (Vrs. 9).

Perché aspettare i tempi del Signore? Lo sappiamo che i Suoi pensieri non sono i nostri, ed ogni cosa a suo tempo, ma se possiamo aiutarlo solo un pizzico, e portare avanti il programma…

Ormai il nemico non dice più: “Se sei”, ma gli offre una scorciatoia alla destinazione, e senza la sofferenza e lo strazio che fanno parte del pacchetto originale… (Filippesi 1:29,30).

Quando ci viene presentato un “Vangelo scorciatoia” che dice: “ Non c’è bisogno di soffrire, puoi arrivare già alla conclusione qui in terra, sei destinato a regnare, comincia da adesso, sei un principe e tutto è tuo, la tua vita migliore adesso! Crea le tue realtà con la tua stessa parola ed azione! Non soccombere a questa stessa bugia sussurrata dal diavolo a Gesù su quella alta montagna…

“Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto”». Era la risposta di Gesù, (Vrs. 10), e deve essere anche la nostra. L’apostolo Pietro ci ricorda:

Poiché dunque Cristo ha sofferto per noi nella carne, ARMATEVI ANCHE VOI DEL MEDESIMO PENSIERO, perché CHI HA SOFFERTO NELLA CARNE HA SMESSO DI PECCARE, per vivere il tempo che resta nella carne non più nelle passioni degli uomini, ma secondo la volontà di Dio. Basta a noi infatti il tempo della vita che abbiamo trascorso a soddisfare le cose desiderate dai gentili, quando camminavamo nelle dissolutezze, nelle passioni… (1 Pietro 4:1-3).

Anche l’apostolo Paolo ci rincuora: ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo. So essere abbassato, come anche vivere nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e a soffrire penuria. Io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica. (Filippesi 4:11-14).

La Parola ci dice che abbiamo tutto il necessario per affrontare qualsiasi palla infuocata lanciataci contro per metterci alla prova, e se siamo nella disperazione o nella gioia, nella fame o nell’abbondanza, nel dolore o nella pace, “La Mia Grazia ti basta” ci dice Gesù…

Quanto mi fanno bene e m’incoraggiano le parole di Gesù ai Suoi: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; NEL MONDO AVRETE TRIBOLAZIONE, ma fatevi coraggio, IO HO VINTO il mondo.” (Giovanni 16:33).

Sander Steall | Notiziecristiane.com

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