Reddito di cittadinanza revocato con sms dall’Inps a 169mila nuclei

Sono 169mila le famiglie beneficiarie di reddito di cittadinanza che hanno ricevuto dall’Inps il messaggio di sospensione del sussidio dal 1° agosto, in quanto considerati nuclei “occupabili” nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. La legge di Bilancio 2023 ha fissato per questi nuclei il limite di sette mesi per poter percepire il sussidio, dunque anche il 1° settembre altre famiglie nuclei perderanno il sostegno (stime non ufficiali parlano di altri 80mila nuclei), e lo stesso accadrà nei mesi successivi alla scadenza del settimo mese.

Tutto ciò in attesa che dal 1° settembre queste persone possano essere prese in carico dal nuovo strumento, Supporto formazione lavoro, introdotto dal Dl lavoro ricevendo 350 euro al massimo per 12 mesi, mentre partecipano a corsi formativi. Prime stime prevedono che a settembre saranno 88mila i nuclei presi in carico dai centri per l’impiego.

L’allarme dell’assessore di Napoli

L’Inps ha iniziato a inviare gli sms per annunciare la sospensione dell’erogazione del Rdc da agosto, alla scadenza dei sette mesi, per quei nuclei considerati occupabili che percepivano il sussidio da dicembre. Molti hanno ricevuto questo messaggio: «Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali». A Napoli, la città con più percettori del Rdc sono esplose proteste. «Negli uffici dei nostri servizi sociali in tutte le Municipalità – ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese – centinaia di persone stanno chiedendo di essere prese in carico. Chiariamo bene questa situazione: è inutile recarsi ai Servizi sociali. Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè ha tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps».

Sussidio fino a fine anno per nuclei con minori, disabili e over 60

Ricevono ancora il reddito di cittadinanza fino alla fine di dicembre – quando finirà il Rdc che sarà sostituito dal 1 gennaio 2024 dall’Assegno di inclusione sociale – le persone che hanno a carico dei minori, che sono ultrasessantenni e che hanno nel nucleo familiare delle persone disabili. «Queste persone dal 1 gennaio 2024 riceveranno un contributo non inferiore a 480 euro – continua l’assessore Trapanese – sempre su segnalazione del centro per l’impiego attraverso una piattaforma che metterà in collegamento centri per l’impiego e servizi sociali. Chiedo di non recarsi per questo motivo alle sedi dei nostri Servizi sociali. Le assistenti sociali sono dalla parte dei cittadini, ma in questo caso non possono fare nulla perché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai centri per l’impiego e poi arriva ai servizi sociali. Le persone abili al lavoro verranno contattate dai Centri per l’Impiego e dovranno recarsi presso le sedi dei Centri per l’Impiego, ma non presso i Servizi sociali».

L’allarme degli assistenti sociali

In questo quadro il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi sollecita il governo a «intervenire immediatamente prima che le minacce di assalto ai servizi sociali diventino realtà, prima che qualcuna o qualcun assistente sociale venga aggredito. L’invio di un sms da parte dell’Inps nel quale si annuncia la sospensione dal 31 luglio del Rdc ai cosiddetti occupabili sta scatenando una guerra».

Via i percettori impegnati in progetti di pubblica utilità

Ci sono poi i rarissimi casi di percettori del Rdc impiegati dai comuni per progetti di utilità sociale. È il caso di Calvizzano, un piccolo comune a nord di Napoli, dove il sindaco Giacomo Pirozzi, ha lanciato l’allarme: «finora ho impiegato 102 percettori del reddito in vari progetti in favore della comunità. Con lo stop al sussidio si fermano anche i progetti ai quali i percettori stavano collaborando, queste 102 persone hanno lavorato molto bene in questi mesi e di sicuro ne sentiremo la loro mancanza».

Richieste in caduta libera nel semestre

Intanto l’effetto della scadenza del sussidio ha provocato da tempo una forte contrazione del numero dei richiedenti. Nei primi sei mesi del 2023 le richieste di Reddito e Pensione di cittadinanza sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2022: si è passati da 899.338 a 486.190 con un calo del 45,94%. E’quanto emerge dall’Osservatorio Inps sul Reddito e la Pensione di cittadinanza che evidenzia come lo stock complessivo di beneficiari dei due sussidi si attesta a 1,3 milioni di nuclei, 2,8 milioni di persone coinvolte per 565,71 euro medi percepiti mensilmente.

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