Regno Unito: Nozze gay, regina Elisabetta concede “royal assent”, è legge!

92faa7d7b5918ced82f5139bde079e34Anche se il provvedimento è stato osteggiato da buona parte dei conservatori,  la regina   Elisabetta II ha concesso il “royal assent” al provvedimento sui matrimoni omosessuali approvato dal Parlamento, che diventa così legge: lo ha reso noto il ministero della Cultura britannico.

Il provvedimento – voluto dal premier David Cameron ma osteggiato da una buona parte del partito Conservatore – era stato approvato ieri sera dalla Camera dei Comuni, il giorno dopo il via libera della Camera dei Lord.I primi matrimoni, secondo quanto reso noto dal ministero della Cultura, potranno essere legalizzati alla metà del 2014 dopo che il governo avrà chiarito alcune questioni quali gli effetti sulle pensioni. È prevista la possibilità per le coppie omosessuali di sposarsi civilmente, lasciando alle diverse confessioni – fatta eccezione per la Chiesa anglicana, che si è detta contraria al provvedimento – la scelta di autorizzare o meno i matrimoni religiosi.

(fonte TMNews)

Occorre osservare che la particolare gravità di quanto è accaduto ieri in Inghilterra  può essere analizzata pienamente a partire da almeno quattro ordini di considerazioni: in primo luogo bisogna ricordare che è in sé già grave, in generale, che in uno stato si diffonda il vizio dell’omosessualità: infatti si tratta sempre di un inequivocabile segno di terribile decadenza morale e sociale.

La Sacra Bibbia e la guida dei servitori di Dio ci mostrano che il peccato impuro contro natura è uno dei quattro peccati che «gridano pietà al cospetto di Dio» e che attirano sui popoli i peggiori. Più grave è però il caso di stati in cui i comportamenti omosessuali, oltre a rappresentare un vizio di fatto sempre più diffuso, vengono difesi in foro esterno, ad esempio con associazioni e pubbliche manifestazioni, o vengono propagandati con produzione di film e libri, senza che lo stato intervenga con la giusta attività censoria e repressiva: una tolleranza ingiustificata e non accidentale, ma programmatica di simile vizio, rende complice uno stato in quanto istituzione. Uno Stato ingiustamente tollerante è reo di non aver esercitato l’autorità per difendere il bene comune e compie un vero e proprio peccato di omissione.

In terzo luogo dobbiamo considerare che una legge che riconosce pubblicamente il “matrimonio” fra omosessuali, in particolare con il diritto di adottare bambini, non è più solo una legge ingiusta e idiota, contro il bene comune, contro la retta ragione morale e contro il più elementare buon senso, ma diviene un atto formale di satanica rivolta contro Dio da parte di uno stato, venendo a rappresentare quasi una bestemmia pubblicamente gridata verso il cielo da parte delle autorità.

Una cosa infatti è un vizio, per quanto esecrabile, in cui cadono dei singoli; altra cosa è che questo stesso vizio venga istituzionalizzato e difeso con leggi positive da parte di uno Stato. E non parliamo evidentemente di un vizio qualsiasi, ma di un gravissimo peccato contro natura, che va formalmente contro l’ordine dell’essere voluto dal Creatore; sta infatti scritto: «E creò Iddio l’uomo ad immagine sua; ad immagine  di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Genesi 1: 27). Già solo la più elementare esegesi di Genesi 1 e 2  mostra come il matrimonio sia creato da Dio e sia creato appunto come rapporto fra uomo e donna. Infine va osservato che è di incalcolabile gravità il fatto che osino attaccare senza alcun ritegno quella legge di natura che Dio stesso ha scolpito nel cuore di ogni uomo, approvando il matrimonio omosessuale in paesi come l’Inghilterra, la Spagna, la Francia, l’Argentina e l’Uruguay, che avevano ricevuto la fede cristiana da innumerevoli secoli.

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