di Agostino Masdea – “Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” Romani 6:23. – Nel capitolo 5 del secondo libro dei Re, ci viene proposta la storia di Naaman, generale siriano di grande prestigio, onorato da tutti nella sua patria; un vero eroe nazionale per i successi militari conseguiti.
Un giorno quest’uomo potente e famoso si ammalò di lebbra, una malattia incurabile, che in poco tempo si diffondeva nel corpo, consumandolo e portando alla morte.
Non importava quanto fosse ricco, quanto successi avesse accumulato o quanto fosse stimato ed apprezzato dalla gente…, quel morbo aveva messo in ombra tutte queste sue qualità, ed egli sapeva che lo avrebbe portato alla tomba.
La lebbra nella Bibbia è figura del peccato. Il peccato separa da Dio e tiene gli uomini lontano dalla Sua presenza. E come dice il nostro testo, la conseguenza del peccato è la morte eterna.
Come nessun medico o medicina poteva risolvere il problema di Naaman, così non c’è nessun rimedio umano contro il peccato, perché né la cultura, la scienza, la filosofia o la religione possono debellare questa malattia dell’anima. Non importa quanto un uomo possa essere ricco o famoso, il peccato prima lo consumerà e poi lo condannerà ad un’eternità lontano da Dio.
Il Signore, nel Suo grande ed infinito amore, ha voluto però offrire all’uomo l’antidoto, la cura per essere redento da questa malattia devastante. Questo rimedio si chiama Gesù! Il Suo sangue versato sulla croce è la soluzione di Dio che guarisce dalla lebbra del peccato e per mezzo del sacrificio del Suo Figliuolo, compiuto una volta per sempre, abbiamo il dono di una nuova vita che durerà per sempre.
Così come Naaman, che per essere guarito dalla lebbra dovette credere alla parola di Dio e ubbidire alle istruzioni del profeta Eliseo, anche tu, se ricevi Cristo nel tuo cuore, se credi, puoi avere il dono della vita eterna, ed essere lavato, purificato e guarito dalla lebbra del peccato, dal prezioso sangue dell’Agnello di Dio.
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