ROMAGNA, RIMBOMBO DEL MARE E DEI FLUTTI

La stima dei danni per l’alluvione in Emilia Romagna, secondo la Coldiretti, sfiorerà circa dieci miliardi di euro, e malgrado le previsioni meteo indicavano l’allerta arancione al centro-nord Italia, nessuno poteva immaginare la catastrofe “apocalittica” che avrebbe devastato l’Emilia Romagna; difatti, la pioggia che di norma cade in questa area geografica nell’arco di sei mesi è caduta, invece, in poche ore, seminando morte (18 vittime sinora accertati) e distruzione. Ben oltre venti i fiumi, grandi e piccoli, esondati e tracimati, e almeno cento le frane, con circa il 70% di rete viaria totalmente distrutta.

Le zone maggiormente alluvionate son  quelle di Bologna, Ravenna, Forlì e Cesena, con migliaia di persone evacuate e attualmente sistemate in alberghi e palestre. La tragicità dell’evento atmosferico è che esso è avvenuto a pochi giorni dall’anniversario del tremendo sisma di terremoto che colpì la stessa regione nel 2012, laddove morte e distruzione segnarono lo stesso territorio, sicchè questa drammatica inondazione darà ancora una volta un duro colpo all’economia emiliana e all’intera nazione, già provata dall’emergenza covid; infatti, le aziende che producono i migliori formaggi e salumi del mondo si trovano proprio in Romagna, perciò il mercato alimentare ne risentirà pesantemente.

“E’ un nuovo terremoto”, sono state le prime parole di Bonaccini,  presidente della Regione, e pur se ha smesso di piovere il fango da spalare e i detriti da rimuovere impegneranno per parecchio tempo Vigili del Fuoco, Protezione Civile e i tantissimi volontari, molti dei quali giovani di ogni età provenienti da altre regioni per aiutare gli emiliani, caratterialmente gente di grande tenacia; peraltro, molti generi di prima necessità vengono consegnati con ogni mezzo alle zone più isolate e ancora irraggiungibili per via dei crolli di ponti e strade interne, tant’è che molte persone son state tratte in salvo con l’uso di elicotteri.

Sebbene l’annunciato mini-ciclone del Mediterraneo avesse colpito qualche giorno prima la Sicilia, la Campania e la Calabria, con danni più limitati, quanto accaduto in Emilia richiama in maniera nitida il passo di Luca 21:25 che descrive “angoscia di popoli per il fragore del mare e dei flutti”: e lo scenario di distruzione non è per nulla differente da quello provocato dagli tsunami del 2004 e del 2011, rispettivamente in Indonesia e Giappone, dove il “rimbombo del mare” fu lampante e letterale!

A Catania, invece, da qualche giorno si spala la coltre di lava mista ad acqua dovuta alla recente ripresa dell’attività vulcanica dell’Etna, uno dei vulcani più attivi del mondo, la cui colonna di fumo e zolfo alta undici km ha causato la sospensione del traffico aereo di Fontanarossa.

Benchè gli esperti dichiarano che siamo in presenza di  eventi meteo-climatici che, a causa del riscaldamento globale, diventeranno sempre più frequenti e intensi e a cui dobbiamo abituarci, la bibbia afferma che questi fenomeni atmosferici avranno un impatto globale tremendo al tempo della futura Grande Tribolazione o Angoscia di Giacobbe, nonostante nessun sigillo apocalittico sia stato ancora rimosso.

Ai tanti miscredenti e a quanti accusano Dio perché non interviene, rispondo con una semplice riflessione e cioè che Dio è un Dio d’amore che “permette” che queste realtà accadono in quanto è all’uomo che è stato dato il “libero arbitrio”; quindi, è l’essere umano che deve spontaneamente scegliere quale via percorrere, se quella larga del mondo che porta alla perdizione o quella stretta che conduce alla salvezza (Matteo 7:13).

Ora, a prescindere dal dissesto idrogeologico e dalla mancanza di tutela del territorio da parte degli organi competenti, in verità è l’abissale quantità di acqua caduta dal cielo a provocare tutto questo, perchè venti anni fa le stagioni erano regolari e non si vedevano simili fenomeni climatici.

Ma il mondo non vuole riflettere per ravvedersi, piuttosto ci si ostina a non capire, tant’è vero che molti titolari di stabilimenti balneari romagnoli son pronti a riprendere la stagione turistica perché “niente li può fermare”! L’economia deve andare avanti, dicono! Lo stesso dicevano gli uomini al tempo di Noè, malgrado costui ammoniva la società ad abbandonare il peccato e a pentirsi da ogni sorta di male. E sappiamo bene come andò a finire.

Se Dio volesse estirpare la malvagità di suo pugno, Egli potrebbe aprire la strada mentre sfila il Gay Pride, ad esempio, e far perire tutti gli omosessuali, così come potrebbe aprire la terra (come ai tempi della ribellione di Kore) e farvi sprofondare i milioni di tifosi del calcio che riempiono gli stadi e quanti riempiono le tribune di Formula Uno, invece che riempire i luoghi di culto.

Questo, Dio farebbe, secondo me, se Egli avesse intenzione di punire l’uomo arbitrariamente. Pertanto, se l’alluvione in Romagna ha portato angoscia fra gli emiliani, chi potrà resistere quando i sigilli biblici saranno aperti?

Grandine con chicchi giganti (Apocalisse 16:21), terremoti fortissimi, ulcere dovute al marchio della bestia (Apocalisse 16,2) e aumento della temperatura solare (Apocalisse 16:9) sono soltanto alcune delle piaghe che attendono questo mondo maturo per il giudizio, perciò esorto il lettore a riflettere attentamente.

 Salvatore Di Fede

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