«Una telefonata vale come un abbraccio». È il titolo della campagna social lanciata dal Comitato promotore della Civil Week. Il senso? Anche con il Coronavirus non dobbiamo dimenticarci della solidarietà. Per almeno questa settimana le disposizioni istituzionali ci stanno chiedendo di evitare gli assembramenti, allentare i momenti di socialità, limitare le relazioni per ridurre le possibilità di contatto: tutte e tutti saremo inevitabilmente un po’ più isolati. Sappiamo bene che chi accuserà di più il colpo sarà proprio chi è già solo, malato, anziano o in una situazione di difficoltà. Allora nel tempo del Coronavirus la responsabilità civica ha ancora più valore perché per chi è più fragile un segno di vicinanza e attenzione può davvero fare la differenza. E anche una telefonata, appunto, vale come un abbraccio…
“Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi. Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore.”. Ef. 5:16-17
Un’iniziativa che raccoglie larghi consensi specie da chi è costretto nei confini indicati dalle autorità e vive solo. Avremmo dovuto noi, figli di Dio, lanciare una tale campagna per portare conforto anche a quelli della nostra stessa famiglia.
“La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre”. Co 3:16-17.
Indossiamo l’armatura del buon cristiano quotidianamente
“Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Siamo eccellenti nell’alzare le mani e inni e a partecipare a tutte le attività di chiesa, siamo bravissimi nel citare versetti scritturali ma lo facevano anche i farisei, condannati da Gesù perché ritenuti falsi, ipocriti maestri della legge: sepolcri imbiancati. Loro esercitavano molto la legge ed erano ammirati per l’osservanza della legge ma Gesù li detestava.
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Matteo 23, 13).
Esercitiamo la fede. La fede glorifica Dio, mentre l’incredulità Lo accusa e offende la Sua fedeltà.
“Chi crede nel Figliuol di Dio ha quella testimonianza in sé; chi non crede a Dio l’ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa il proprio Figliuolo” 1°Giov. 5:10.
Quale servizio possiamo rendere se ci siamo fatti circuire dalla dottrina? La dottrina divide e non è questa la volontà di Dio. La dottrina ha permesso la perdita della consapevolezza dell’appartenenza al Corpo di Cristo. Vi è mancanza totale del senso di appartenenza e per molti è più facile sentirsi appartenenti a una denominazione anziché al Corpo di Colui che ha dato la Sua vita per ognuno di noi. Da quando il dilemma del virus è iniziato e con esso le disposizioni di legge; i contatti appaiono inesistenti e posso testimoniarlo, ogni giorno chiamate in entrata e in uscita verso coloro che soffrono e sono preoccupati. Certamente vi saranno contatti a noi sconosciuti ma quanti si apprestano per dimostrare l’amore e l’interesse verso il Corpo di Cristo? Ci limitiamo a raggiungere solo chi ci piace, chi fa parte del nostro entourage? Noi non siamo un club, non siamo un feudo e neppure vassalli. Noi non apparteniamo a una corrente ma a Dio e dobbiamo servire Dio come lui ci ha ordinato, fra questi amare il nostro prossimo, ivi compreso prendersi cura delle fasce più deboli. Non compiacere ne servire l’uomo,
Pochi secondi spesi per scaldare un cuore. Una pubblicità del 1993 recitava “ Una telefonata allunga la vita”. Il mondo si attiva e noi? O siamo troppo presi dal timore attuale del contagio? Noi non abbiamo paura, la paura non appartiene a Dio. Noi abbiamo scelto fedeltà e rispetto assoluto alla Parola di Dio. Crediamo e accettiamo interamente le scritture, regole della nostra fede e della nostra condotta. Ma se siamo nati di nuovo e non riconosciamo infallibilità a organizzazioni religiose e tutto ciò che non è contemplato dalla Bibbia o da ovunque provengano, non accettiamo dogmi, insegnamenti e uffizi di culto che non siano espressivamente nella Bibbia, perché ci dimentichiamo o siamo incuranti delle nostre stesse membra?
“…e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” 2°Tim. 3:15-17
Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti, nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. 2 Pietro 1:20-21
“Ora, fratelli, ho applicato queste cose a me stesso e ad Apollo a causa di voi, perché per nostro mezzo impariate a praticare il non oltre quel che è scritto e non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro. 1Co:4-6
Queste parole esortano chiaramente il popolo a non seguire gli insegnamenti e le tradizioni umane, ma di porre la propria fiducia nel testo sacro (e perciò non sensibile a trasformazioni) della Parola del Signore
Non illudiamoci credendo che avendo conosciuto il Signore e accettato nella nostra vita, sia sufficiente per fare la Sua Volontà. Ma poniamoci delle domande: “Stiamo camminando con Dio e come? Andiamo ai Suoi piedi per chiedere perdono per i nostri errori, per le nostre mancanze?
Chiediamoci di essere in linea con la Sua Volontà e non secondo i nostri desideri, spendiamo il nostro tempo anche per le piccole cose.
“E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà affatto il suo premio”. Matteo 10:42
“Ciascuno esamini invece l’opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri”. Galati 6:4
“…chi si pensa star ritto, riguardi che non cada.” Co 10:12
Esaminiamoci, affinché il Padre nostro che è nei cieli ci approvi e si compiaccia.
Lella Francese
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