Sgarbi: «Che un bambino nasce da uomo e donna non è ideologia, è vita!»

Vittorio Sgarbi è un sostenitore sempre più convinto della vita e della famiglia naturale. Dalla sua amicizia con Simone Pillon è scaturita la breve nota introduttiva al libro Manuale di resistenza al pensiero unico Dal Gender al trans-umanesimo (Giubilei Regnani, 2022), a cura dell’avvocato pro-life, senatore nella passata legislatura.

Impossibilitato a intervenire lo scorso mercoledì 16 novembre a Roma, alla presentazione del libro di Pillon, il sottosegretario alla Cultura ha inviato un video di commento al saggio dell’ex parlamentare leghista. «Sono veramente felice che Simone Pillon abbia scritto un manuale di resistenza. Non lo dico per amicizia e neanche per affinità di pensiero», ha esordito Sgarbi.

Sia il sottosegretario che l’ex senatore sono «due cristiani, come sono cristiani quelli che ci ascoltano» e ciò stimola un ragionamento di carattere non confessionale, né spirituale ma culturale. L’Italia, per dirla con Benedetto Croce, è un Paese che «non può non dirsi cristiano»; parimenti la «nostra Costituzione» e la «nostra democrazia» non possono «prescindere dal mondo cristiano, anche se in termini di laicità».

Quanto a temi come l’«aborto», la «procreazione assistita» o l’«adozione di figli per coppie gay», c’è chi vede in essi dei «diritti», tuttavia, «non c’è niente di male a indicare», come fa Pillon, «una strada di valori che non riconosce questa posizione». Eppure, a sinistra, è radicata la convinzione che «quelli che non la pensano come loro siano dei reazionari, dei conservatori, dei tradizionalisti che vogliono imporre la propria religione». Allora, «essere cristiano ha un significato anche politico, di libertà di parola, di poter dire quello che è il suo pensiero», afferma Sgarbi.

Nonostante il «relativismo» che «ha investito il nostro tempo» e «ha scaricato mondi e valori cristiani condivisi fino a trenta anni fa», ci dobbiamo chiedere per quale motivo posizioni eticamente rigorose come quelle pro life e pro family dovrebbero essere «inaccettabili»? Il sottosegretario alla Cultura ritiene che «ogni parte abbia il diritto di manifestarsi senza essere irrisa, senza essere mai giudicata “superata”».

«I valori non sono mai superati – dice Sgarbi – le mode si superano, i valori restano, sono i valori che conservano la società», come, ad esempio, il «fare figli». «Che due figli nascano da un uomo e da una donna non è ideologia, è vita e Pillon sta dalla parte della vita». Andrebbe sempre consentito che posizioni come queste vengano «rappresentate fino in fondo» e che nessuno debba avere «paura di dire qualcosa che non corrisponda a un sentire in cui le mode hanno sostituito i valori». Del resto, conclude Sgarbi, «le mode mutano, i valori non mutano e Pillon è dalla parte dei valori».

https://www.provitaefamiglia.it/blog/sgarbi-che-un-bambino-nasce-da-uomo-e-donna-non-e-ideologia-e-vita

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