La conferma di un centro inglese. Bombe a gas su Aleppo. Morti anche due bimbi, 16 avvelenati.
C’è la prova: in Siria sono state usate armi chimiche. La conferma è arrivata da un centro di ricerca inglese che ha analizzato una zolla di terra recuperata dagli agenti segreti britannici a marzo vicino a Damasco. La notizia è arrivata il 13 aprile: lo stesso giorno in cui gli attivisti anti-regime hanno denunciato un bombardamento con gas in un villaggio nei pressi di Aleppo. Almeno 3 i morti, cinque secondo altri fonti, tra i quali due bimbi di meno di due anni.
«16 PERSONE AVVELENATE DAL GAS». «Un elicottero ha lanciato due bombe su una palazzina a al-Sheikh Maqsoud, nei pressi della città di Afrin (Aleppo)», ha reso noto l’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra. L’episodio è stato poi confermato dai comitati locali anti-regime, gli Lcc, che hanno pubblicato i nomi delle vittime. Altre 16 persone sono rimaste ferite: «avvelenate dal gas», e trovate in stato di incoscienza.
Nel vicino ospedale, dove sono stati trasportati i feriti, fonti mediche hanno riferito che soffrivano di allucinazioni, emostasi, vomito e bruciore agli occhi. Alcuni avevano perso momentaneamente la vista. Insomma, i sintomi più noti collegati all’uso di gas.
LA CONFERMA DALLE ANALISI INGLESI. Ache in Gran Bretagna gli scienziati del centro di ricerca di Porton Down, nel Wiltshire, che hanno esaminato la zolla di terra prelevata in Siria, non hanno dubbi, ha scritto in prima pagina il Times. «Ci sono stati resoconti sull’uso di strumenti anti-sommossa (come i lacrimogeni irritanti, ndr) ma non è questo il caso, è qualcosa di diverso, anche se non è possibile concludere che si sia trattato di Sarin», ha detto una fonte del ministero della Difesa al quotidiano britannico.
Il sarin è uno dei più micidiali gas nervini, stoccato negli arsenali chimici del regime siriano, assieme a tonnellate di iprite e altri agenti chimici, stimano numerose agenzie per il monitoraggio di questi armamenti
