Strage del pullman, razzismo su Facebook: “40 morti, nessun italiano”

imagesUn post evidentemente razzista che lascia poco spazio al fraintendimento: è quello apparso, mentre il Paese è unito nel dolore e piange le vittime del pullman precipitato  in Irpinia, sulla pagina Facebook “Average Italian Guy”.

“Precipita pullman vicino Avellino: 40 morti tra cui nessun italiano”: con queste parole, su Facebook, qualcuno ha voluto “ricordare” a suo modo quanto di drammatico è accaduto domenica sera in Irpinia. Un pullman è precipitato da un viadotto e nell’incidente, oltre alle decine di feriti gravi, sono morte 38 persone. Una tragedia che ha sconvolto un intero Paese ma non, evidentemente, coloro che hanno scritto queste parole sul gruppo “Average Italian Guy”. E nemmeno tante altre persone, volendo considerare i “like” apparsi sotto questo status (e che sono quasi 600).

Il razzismo contro le vittime campane – Il commento razzista apparso su Facebook (e che poi è stato cancellato) in pochi minuti ha fatto il giro del web scatenando tra la maggior parte degli utenti sconcerto e disappunto. La frase ingiuriosa è stata poi commentata da centinaia di persone.

Lo straziante e composto dolore delle famiglie delle vittime devono essere di esempio. La frase di Average Italian Guy è idiota oltre che priva di umanità e rispetto. Razzismo neonazismo, antisemitismo e xenofobia sono sentimenti mai sopiti, che ancor’oggi trovano terreno fertile in rete. Nessuna privacy dunque per gli autori di post antisemiti: a una vera e propria offensiva di odio razziale su internet, bisogna rispondere con risposte efficaci e globali, denunciandoli alle autorità poste a controllo.

Alcuni, in tutta questa disperazione, dicono: “Dio? Se Egli esiste davvero perché ha permesso che questi ragazzi morissero in un incidente? Oppure, perchè tanto dolore e tanta violenza in rete attraverso queste forme di razzismo? Perché non ha fatto qualcosa per quei ragazzi? Perché non ferma tutto ciò?”

Sono domande vecchie quanto il mondo, ma anche abbastanza superficiali e puerili.
È Dio il colpevole? Colui che ha fatto la terra, che ha dato all’uomo la vita, l’intelligenza, la capacità di scegliere e di volere; che cioè lo ha creato a Sua immagine e somiglianza dandogli dominio su tutto il creato, potrebbe desiderare il male o rimanere indifferente di fronte ai drammi dell’umanità?

No, Dio non può essere accusato se non dalla follia e dalla stoltezza! È l’uomo che potendo scegliere tra il bene e il male ha scelto il male. Ha scelto il PECCATO, cioè la ribellione contro Dio, per seguire le menzogne di satana.

Allora tu domanderai: “Ma è giusto che noi scontiamo gli errori dei nostri progenitori? Se loro hanno sbagliato, perché dobbiamo pagare anche noi?” Il problema è che noi non siamo stati capaci di fare meglio. Adamo, Eva furono colpevoli, ma noi lo siamo quanto loro perché abbiamo continuato a peccare, a rifiutare le leggi di Dio, ad amare le tenebre più della luce.

La Bibbia dice: “Tutti gli uomini hanno peccato, e sono privi della gloria di Dio. Non c’è nemmeno un giusto.” La nostra natura è quella di Adamo: non dobbiamo sforzarci di peccare, lo facciamo istintivamente, oltre che volontariamente. In altri termini ciò significa che l’uomo è schiavo, cioè è dominato dal peccato.

Il peccato è la causa; la morte, l’angoscia, la sofferenza, il male ne sono le conseguenze. Ma oltre a questo, il peccato è separazione da Dio. Separazione che diverrà eterna e irrimediabile per ogni uomo che muore in questa condizione.

GESÙ è la risposta a questa separazione? Credo proprio di No!!

Egli disse: “Io sono la via, la verità, la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”

Gesù Cristo venne nel mondo una notte di duemila anni fa, nascendo in una umile stalla di Betlemme. Egli predicò il Regno di Dio e girò la terra d’Israele facendo del bene a tutti: guarì i paralitici, liberò gli indemoniati, donò la vista ai ciechi, risuscitò i morti, insegnò l’amore vero.

Accusato ingiustamente fu crocifisso come un malfattore, ma quella che apparentemente sembrava una sconfitta risultò la più straordinaria vittoria mai riportata. Cristo Gesù, portò su di sè i nostri peccati, subendone la condanna al nostro posto, sulla croce; e vinse la morte, risuscitando dopo tre giorni. Lui è il vincitore, Lui è in ogni luogo e in questo momento è accanto a te e intercede per coloro che credono in Lui.

Tu puoi conoscere Gesù personalmente nella tua vita! Prima di te in ogni epoca della storia e in ogni luogo della terra milioni di persone Lo hanno conosciuto come Persona vivente nella loro vita, sono state trasformatedalla Sua grazia e hanno trovato in Lui salvezza, liberazione, gioia e vita eterna. Egli è vivente, e ti ripete ancora oggi: “Venite a me voi tutti che siete aggravati e travagliati, e io darò riposo alle anime vostre” (Vangelo, Matt. 11,28).
Gesù è vivente, e ti ama! Egli desidera salvarti ed avere un rapporto personale con te, perché anche per te Gesù ha versato il Suo sangue innocente alla croce.

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Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (Geremia 29,13).

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